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ECONOMIA

I chiarimenti sui rialzi del debito italiano

​Tria invia la lettera all'Ue: via tagli al welfare, allo studio programma di revisione della spesa

Insieme alla missiva anche un documento sui fattori rilevanti per il debito. Resta la flat tax, entro gli obiettivi di deficit

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Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha inviato alla Commissione europea la lettera di risposta ai rilievi sollevati sul debito. La lettera- di 4 pagine, indirizzata al vicepresidente Valdis Dombrovskis e al commissario agli affari monetari, Pierre Moscovici-  è accompagnata da un documento di 58 pagine nel quale si esaminano i fattori rilevanti che influenzano l'andamento del debito pubblico in Italia. Fonti della Commissione Ue confermano di aver ricevuto la missiva.

Salta il riferimento ai tagli alla spesa sociale, resta la flat tax ma non in deficit
Salta il riferimento ai tagli al welfare e a reddito di cittadinanza e quota 100. ''L'utilizzo delle nuove politiche di welfare è, finora, inferiore alle stime sottostanti la legge di bilancio 2019'' scrive Tria nella lettera inviata a Bruxelles, nella quale non si parla più, come nella bozza circolata nel pomeriggio, di questi capitoli, ma si indica in modo più generico che "il governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie".

"Il disavanzo dovrebbe attestarsi significativamente al di sotto delle previsioni della commissione e le variazioni del saldo strutturale dovrebbe essere conformi al Patto di stabilità e crescita anche sulla base della stima di output gap della Commissione". Resta, anche se più sfumato, il riferimento alla flat tax "nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo".

Nella missiva, Tria richiama infine "lo spirito di collaborazione che ha consentito di raggiungere l'accordo dello scorso dicembre" e sottolinea che per il 2018, "sebbene le condizioni macroeconomiche non abbiano consentito all'Italia di soddisfare gli sfidanti requisiti della Regola di riduzione del debito", il Governo "abbia seguito un approccio prudente e responsabile".

"Concordiamo su percorso debito discendente"
Il Governo concorda con Bruxelles "circa la necessità di conseguire un avanzo primario di bilancio più elevato, per riportare il rapporto debito pil su un percorso chiaramente discendente" sottolinea il ministro dell'Economia in un passaggio della lettera. 

Misure alternative rispetto all'aumento dell'Iva
"Il parlamento ha invitato il governo a evitare gli aumenti delle imposte indirette per il 2020, individuando misure alternative idonee a garantire il miglioramento strutturale" si legge ancora nella missiva inviata all'Ue.

Proprio oggi dall'Istat è arrivata una doccia fredda sulla crescita italiana: il pil del primo trimestre è stato rivisto al  ribasso allo 0,1% dalla precedente stima dello 0,2%, il tendenziale da 0,1% è invece tornato negativo a -0,1%, per la prima volta dalla fine del 2013. Un pil al contagocce su base trimestrale, più vicino allo stallo che alla mini-ripresa prefigurata con i dati provvisori di fine aprile, che tuttavia conferma l'uscita del paese dalla recessione tecnica dovuta ai due precedenti trimestri sotto segno 'meno'. E proprio la scarsa crescita è al centro delle argomentazioni avanzate dal ministro dell'Economia nella risposta che sarà inviata oggi alla richiesta di chiarimenti della Commissione Ue sui rialzi del debito italiano. Intanto, lo spread sfonda quota 290 sotto la spinta del rischio di una procedura Ue sui conti del Belpaese in assenza di motivazioni convincenti da parte del titolare di via XX Settembre.

Mercoledì il verdetto Ue
Toccherà alla Commissione Europea valutare se il governo italiano, nella sua lettera di risposta al vicepresidente Valdis Dombrovskis e al commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici, avrà dato o no segnali concreti di apertura alle richieste di Bruxelles, che vorrebbe "misure aggiuntive" mirate a frenare la corsa del debito pubblico. Moscovici si è detto apertamente contrario a "sanzioni" contro l'Italia, ma il rischio è che questa volta possa risultare complicato evitare l'avvio di una procedura per debito, mai partita prima nei confronti di alcun Paese ed evitata per   un soffio dal governo Conte alla fine del 2018. 

Mercoledì prossimo la Commissione Europea pubblicherà le raccomandazioni specifiche per Paese, un passaggio chiave del semestre europeo, come viene chiamato il ciclo Ue di coordinamento delle   politiche di bilancio degli Stati membri. Dopo che, entro fine aprile, i Paesi membri presentano alla Commissione i propri piani di finanza   pubblica e i propri programmi nazionali di riforma, la Commissione presenta nel mese di maggio delle raccomandazioni specifiche per Paese, che includono l'opinione sui programmi che gli Stati membri hanno inviato a Bruxelles. Le raccomandazioni si basano sulle previsioni economiche di primavera, che cristallizzano le aspettative sul futuro andamento dell'economia degli Stati membri.