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ITALIA

A Bari operazione contro due clan mafiosi

Ennesima truffa all'Inps: scoperto un esercito di falsi braccianti a Brindisi

Scoperti 1314 falsi rapporti e lavoro: segnalate 426 persone. Venivano costituite cooperative agricole inattive per permettere ai dipendenti di ottenere prestazioni previdenziali e assistenziali non dovute 

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Braccianti agricoli (Ansa)
Francavilla Fontana (Brindisi)
Costituivano cooperative agricole che non svolgevano alcuna attività, con l’unico scopo di permettere a centinaia di falsi braccianti di ottenere in modo indebito prestazioni previdenziali e assistenziali. La Guardia di Finanza di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, ha scoperto una maxitruffa ai danni dello Stato. Il danno stimato è di quasi 5 milioni di euro.
 
Segnalate 426 persone
Una serie di controlli incrociati con l’Inps ha permesso di individuare 1314 falsi rapporti di lavoro. Complessivamente sono 426 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per truffa ai danni del bilancio nazionale. Secondo l’accusa, i finti braccianti riscuotevano senza averne diritto indennità di disoccupazione agricola, indennità di malattia e maternità e assegni per il nucleo familiare. Complessivamente, le somme erogate dall’Inps ammontano ad oltre 3 milioni 100mila euro mentre sono circa 1 milione 600mila euro i contributi non versati allo Stato dalle società indagate. A queste ultime è contestata anche l'emissione di fatture false per centinaia di migliaia di euro per dimostrare di essere operative.
 
Bari, operazione contro i clan Di Cosola e Stramaglia
La Puglia è stata teatro anche di un’altra operazione, condotta dalla Polizia di Bari. Nel mirino sono finiti degli esponenti dei clan Di Cosola e Stramaglia. I reati contestati sono associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, commercializzazione di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco, anche da guerra. Numerosi gli arresti: tra le persone finite in manette ci sarebbe anche Cosimo Di Cosola, considerato il reggente dell’omonimo clan.