Truffa alla Carige, per il gip Berneschi pianificava la fuga in Svizzera

"Il fermo di Berneschi è stato disposto perchè esisteva pericolo concreto di fuga all'estero e anche di inquinamento probatorio, attraverso contatti che il presidente del Cda di Banca Carige ed ex presidente Abi aveva negli ambienti giudiziari". È quanto scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato ieri all'arresto, in regime di domiciliari, di Berneschi. In arresto altre sei persone, tra cui il vice presidente di carige Ferdinando Menconi con l'accusa, per tutti, di aver creato un'associazione a delinquere per la realizzazione di truffe ai danni della stessa banca, con l'acquisto di immobili e società sovrastimati.

I contatti con gli ambienti giudiziari
"Il pericolo di inquinamento probatorio per Berneschi - scrive il gip Adriana Petri nelle ultime pagine dell'ordinanza cautelare - è testimoniato altresì da alcune intercettazioni telefoniche che hanno evidenziato presunte entrature dell'indagato negli ambienti giudiziari di Genova e di La Spezia per il tramite di tale Andrea Baldini al quale egli avrebbe ripetutamente chiesto di verificare se vi sono procedimenti penali a suo carico". 

Il trasferimento in Svizzera 
"Dalle ultime intercettazioni acquisite - prosegue il gip - emerge che l'indagato non escluda la possibilità di stabilire la propria residenza all'estero ove afferma di avere la disponibilità di un immobile". Parlando con un'interlocutrice al telefono Berneschi dice che potrebbe andare a lavorare "in Svizzera presso l'UBS - così si legge nell'ordinanza - nonchè di avere la disponibilità di un appartamento a Lugano". Infine annota il gip che Berneschi in una intercettazione ambientale chiede uno "spallonaggio di valuta all'estero", vale a dire il trasferimento di denaro.