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MONDO

Bilaterale alla Casa Bianca

Trump-Macron: verso un nuovo accordo sul nucleare iraniano

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Con il presidente francese Emmanuel Macron "pensiamo di aver trovato soluzioni" a una serie di questioni. Così Donald Trump durante la bilaterale alla Casa Bianca. Sul tavolo l'Iran, la Siria, i dazi. Ma è il capitolo Teheran quello che preme di più al tycoon. Quell'accordo sul nucleare tanto voluto da Obama che a lui proprio non va giù:  "Un disastro, folle e ridicolo"  ha ribadito oggi a Macron. Lasciando però intendere una possibile intesa con Parigi:  "E' un accordo necessario per la sicurezza del Medioriente" ha infatti ribadito Macron, tendendo però la mano a Trump: "E' una questione importante, ma dobbiamo riferirci a una visione più ampia, che riguarda la sicurezza dell'intera regione- ha detto il presidente francese- "quello che vogliamo fare è contenere l'Iran e la sua presenza nella regione". Parole a cui il tycoon ha così replicato: "Potremo almeno avere una accordo tra di noi molto presto". E a conferma dell'ottima relazione tra lui e il presidente francese: "E' un peccato che non siamo solo noi due a negoziare per il resto del mondo".

Entro il 12 maggio Trump deve decidere se mantenere congelate le sanzioni draconiane contro l'Iran che l'Occidente ha rimosso dal gennaio 2016, quando è entrato in vigore l'accordo sul nucleare. Il leader statunitense ha minacciato di uscire dall'intesa se gli alleati Ue non la ritoccheranno in modo da rendere più stringenti i vincoli a cui l'Iran deve sottostare.

Macron: "Vogliamo lavorare a nuova intesa sul nucleare"
Francia e Stati Uniti vogliono lavorare a un "nuovo accordo" con l'Iran che metta un freno alle ambizioni nucleari di Teheran e risponda ad altre questioni di sicurezza. Il presidente francese lo ha detto durante la conferenza stampa congiunta con Trump al termine dell'incontro nello Studio ovale. "Non è un mistero" che Parigi e Washington hanno diversità di vedute sul tema, ha riconosciuto il leader francese, aprendo però alla negoziazione di una nuova intesa.

Trump: "Andremo via presto dalla Siria, ma il problema è l'Iran"
"Ce ne andremo presto dalla Siria, vorrei tanto uscirne e riportare a casa i nostri incredibili soldati", ma con Macron "abbiamo discusso e non vogliamo dare all'Iran uno sbocco sul Mediterraneo"  ha quindi detto il presidente Usa.

C'è poi il capitolo dazi.

Trump: "Barriere commercio Ue inaccettabili, occorre cambiare"
Le relazioni commerciali con l'Unione europea sono "molto complicate" e "preferirei trattare solo con la Francia. L'Ue è molto dura per noi. Hanno barriere commerciali inaccettabili. Occorre fare dei cambiamenti" ha detto Trump durante la bilaterale.

"Mnuchin sta per andare in Cina, buone chance di accordo"
Ma non c'è solo l'Ue. La prima a essere entrata nel mirino dei dazi voluti dal presidente Usa è stata infatti la Cina. Anche con pechino Trump intende arrivare a un accordo. Per questo, il segretario americano al Tesoro Steven Mnuchin si prepara a viaggiare "tra qualche giorno" in Cina dove intende negoziare un accordo commerciale. Trump ha spiegato che ci sono "buone chance" che un'intesa possa essere raggiunta con Pechino, su cui Washington ha già imposto dazi relativi ad acciaio e alluminio. Gli Usa hanno minacciato dazi ulteriori su importazioni cinesi per 150 miliardi di dollari all'anno nella speranza di ridurre il deficit commerciale che la prima economia al mondo ha con la seconda. Rivendicando un'ottima relazione con il presidente cinese Xi Jinping, Trump ha affermato che la Cina "non si sta aprendo" a sufficienza.

"Presto incontro Kim Jong-un, uomo aperto e onorevole"
L'incontro con il dittatore nordcoreano Kim Jong-un "ci sarà molto presto. Loro vorrebbero il prima possibile. Stiamo avendo buoni colloqui e Kim Jong-un è stato davvero molto aperto e molto onorevole, sulla base di ciò che stiamo vedendo". Trump ha dunque ribadito come la strategia della massima pressione "stia funzionando" e come se si arrivasse a un'accordo con Pyongyang sulla denuclearizzazione sarebbe un bene per il mondo.

L'Iran replica a Trump: "Se si ritira anche noi lasceremo l'accordo sul nucleare"
Zarif, in un'intervista all'Ap, ha affermato che l'Iran, nel caso gli Usa si ritirassero dall'accordo sul nucleare, non sarebbe più vincolato dagli obblighi internazionali. E così potrebbe riprendere le attività di arricchimento dell'uranio oltre i limiti imposti dall'intesa sottoscritta nel 2015.