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MONDO

Trump: se il Messico non ferma i migranti, dazi fino al 25%

Trump e le guerre commerciali. Tocca al Messico

Il presidente Trump annuncia nuovi dazi commerciali verso il Messico. Fino al 25%, se Città del Messico non fermerà l'arrivo dei migranti centroamericani. Crolla il Peso. A rischio la ratifica degli accordi di libero scambio Usa-Canada-Messico

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Donald Trump
Nell'amministrazione statunitense cresce la frustrazione con il Messico: con un tweet Donald Trump ha minacciato di imporre nuovi dazi doganali, se il paese non aumenterà il controllo sui flussi migratori verso gli Stati Uniti. A partire dal 10 Giugno, l'amministrazione statunitense applicherà una tariffa del 5% "su tutte le merci importate dal Messico". Trump ha anche minacciato che, se il Messico non dovesse agire, le tariffe saliranno al 10% entro Luglio, al 15% entro Agosto, al 20% entro Settembre per raggiungere un livello permanente del 25% entro Ottobre e resterebbero poi in vigore fino a quando i flussi migratori non verranno interrotti. 

Secondo l'ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, le importazioni di beni dal Messico ammontano a 346,5 miliardi di dollari nel 2018. I ''dazi sull'immigrazione'' sono un tema completamente separato da quello commerciale, sostiene il capo dello staff ad interim della Casa Bianca, Mick Mulvaney, sottolineando che il Congresso era stato informato in precedenza. L'affondo di Trump rischia comunque di complicare il braccio di ferro avviato proprio con il Congresso sull'accordo di libero scambio con il Canada e il Messico, il Nafta 2.0. 

A Città del Messico l'annuncio arriva come  una doccia fredda: "non era atteso" dice il vice ministro messicano per il Nord America, Jesus  Seade. "Non vogliamo una guerra commerciale con gli Stati Uniti", aggiunge Seade, il quale assicura che il Messico risponderà energicamente. L'annuncio del presidente americano ha avuto come effetto immediato quello di far crollare il Peso messicano, che arriva a perdere fino al 2,3% del suo valore.

I migranti centroamericani sono sempre stati l'argomento preferito di Trump. Nella scorsa campagna elettorale furono lo spauracchio agitato verso i suoi elettori; poi sono stati la principale arma di pressione contro l'opposizione democratica al Congresso. Anche in passato Trump aveva minacciato il Messico con tariffe doganali. L'ultima volta ad aprile scorso, quando annunciò di aver deciso che le tariffe doganali sarebbero stete un mezzo più efficace rispetto alla sola chiusura del confine. Negli ultimi giorni è improvvisamente aumentato il numero di migranti fermati mentre attraversavano il confine illegalmente. Mercoledì è stato stato arrestato un gruppo di oltre 1.000 persone. Un funzionario del Dipartimento della Sicurezza Nazionale ha detto che è stato il più grande gruppo di migranti mai arrestato insieme. 

Il tentativo di iniziare i lavori di costruzione del muro al confine con il Messico a El Paso, in Texas, e a Yuma, in Arizona è fallito. Il giudice federale Haywood Gilliam ha respinto la richiesta di Trump di sospendere l'ordine che vieta alla Casa Bianca di trasferire fondi dal dipartimento della difesa per avviare la costruzione del muro nelle due aree identificate. Gilliam la scorsa settimana aveva emesso un'ingiunzione preliminare per bloccare il trasferimento dei fondi da usare per i lavori.