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MONDO

Una due-giorni segnata da enormi misure di sicurezza

Trump in Terra Santa: "Abbiamo chance di arrivare alla pace"

"Nel mio viaggio ho trovato nuove ragioni di speranza" ha detto il presidente Usa nel suo discorso all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Ad accoglierlo, l'intero governo insieme al presidente Rivlin e al premier Netanyahu: "Israele vuole la pace" 

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L'arrivo di Trump a Tel Aviv: la stretta di mano di Netanyahu, a sinistra il presidente Rivlin

"Nel mio viaggio in questi giorni ho trovato nuove ragioni di speranza". Donald Trump parla all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. L'Air Force One è atterrato da poco, giunto con un volo diretto da Riad, prima tappa del viaggio all'estero del presidente Usa.

"Abbiamo un'opportunità rara di portare stabilità e pace nella regione" dice, "Sono venuto per ribadire il legame che non può essere spezzato tra Stati Uniti e Israele".

Ad ascoltarlo ci sono tutte le alte cariche dello Stato: il premier Netanyahu, il presidente Rivlin, l'intero governo e qualche deputato.

Oren Hazan, esponente del Likud (il partito di destra di cui Netanyahu è leader) non resiste e rompe lo stretto protocollo.

Riesce a bloccare il tycoon, lo prende sottobraccio, e scatta un selfie.


L'accoglienza riservata a Trump è delle migliori: una lunga stretta di mano di Netanyahu, appena giù dalla scaletta dell'aereo presidenziale: "Benvenuto nostro buono amico". Poi quella con Rivlin, quindi il red carpet con il premier israeliano che lo chiama, familiarmente, "Donald", e gli inni nazionali prima dei discorsi ufficiali.

"Grazie per la sua storica visita in Israele che avviene nella sua prima missione all'estero" dice Netanyhu nel suo discorso di benvenuto, "Israele cerca la pace. Spero che un giorno anche il premier di Israele possa volare da Tel Aviv a Riad con un volo diretto"  aggiunge accennando al viaggio diretto che dall'Arabia Saudita ha portato il presidente Usa in Terra Santa.

Tra i primi a scendere da una scaletta secondaria dell'aereo presidenziale sono stati Ivanka, la figlia di Trump, e suo marito Jared Kushner. Lei  in vestito nero con un cappellino in tinta, il secondo in completo scuro. Subito dopo, dalla porta principale dell'aereo è apparso il presidente seguito da Melania in vestito bianco e occhiali scuri.

"La sua visita è un segno degli stretti legami tra i nostri due paesi che non possono essere spezzati" commenta il presidente di Israele Reuven Rivlin nel suo saluto a Trump. Rivlin ha trovato significativo che la visita del tycoon avvenga in concomitanza con i festeggiamenti israeliani indetti per il 50mo anniversario della unificazione di Gerusalemme avvenuta con la guerra dei sei giorni. ''Ci rallegra molto - dice - che la nostra principale potenza alleata riconosca l'importanza di Gerusalemme per il popolo ebraico''. Gerusalemme, ha insistito, è stata sempre ''il cuore pulsante'' degli ebrei. ''Signor Presidente - conclude - Lei è venuto dall'Arabia Saudita, visiterà il Muro del Pianto e il Santo Sepolcro e poi si recherà in Vaticano. In un unico viaggio visiterà così i Luoghi Santi più santi all'islam, all'ebraismo e al cristianesimo. Ogni religione ha una fede diversa, ma tutti preghiamo lo stesso Dio. Noi possiamo collaborare per un futuro migliore, e dobbiamo farlo assieme''. E Trump ricorda, così, l'incontro che nelle prossimem ore avrà con Papa Francesco e con gli alleati della Nato. "Durante questa visita noi punteremo a una cooperazione sempre maggiore nella lotta al terrorismo e alla sua ideologia malvagia".

Una due-giorni circondata da enormi misure di sicurezza
Con un programma che ha subito l'ennesimo cambio all'ultimo minuto e che potrebbe subire ancora cambiamenti, la visita è circondata da enormi misure di sicurezza messe in piedi dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna israeliano, e dai servizi segreti americani per garantire l'incolumita' del presidente, della moglie Melania, della figlia Ivanka e del genero, oltre che delle centinaia di funzionari che li accompagnano. L'arrivo all'aeroporto Ben Gourion è previsto intorno alle 12:15, le 11:15 in Italia, dove sarà accolto con tutti gli onori e dal premier Netanyahu. Il faccia-a-faccia tra i due dovrebbe cominciare intorno alle 18, dopo che Trump sarà stato ricevuto dal presidente Reuven Rivlin e dopo il tour nella Città Vecchia. Quindi, Netanyahu ospiterà Trump e la moglie Melania nella sua residenza ufficiale per una cena privata. Nel pomeriggio Melania e la moglie di Netanyahu, Sarah, visiteranno l'ospedale Hadassah Ein Kerem, incontrando medici e infermiere, ma anche i bambini ricoverati. La giornata di domani si aprirà con l'incontro alle 10 con il presidente palestinese, Abu Mazen, a Betlemme. Alle 13, la visita allo Yad Vashem e subito dopo il discorso più importante, al Museo israeliano; poi, alle 16:00 la partenza alla volta dell'Italia, dove l'arrivo dell'Air Force One è previsto alle 18:30.

Su richiesta Trump Israele vara misure a favore palestinesi
Alla vigilia dell'arrivo del presidente americano, il governo israeliano ha adottato domenica sera una serie di misure destinate a migliorare la vita dei palestinesi e favorire la loro economia; e lo ha fatto su richiesta del presidente americano, ha indicato una fonte israeliana.

Permessi ai palestinesi per costruire nella cosiddetta "zona C"?
In particolare il governo israeliano ha deciso di prolungare gradualmente l'orario di apertura del passaggio di frontiera di Allenby Bridge, anche chiamato ponte di re Hussein, un importante valico di transito per i palestinesi tra la Cisgiordania e la Giordania (con l'obiettivo, ha spiegato nella notte una fonte che ha chiesto l'anonimato, di arrivare a tenerlo aperto 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana). Israele controlla tutti gli accessi della Cisgiordania, territorio occupato da ormai 50 anni. Il governo ha anche approvato l'espansione di un punto di passaggio tra la Cisgiordania e Israele, vicino a Tulkarem, utilizzato dai palestinesi che ogni giorno vanno a lavorare in territorio israeliano. Il governo israeliano ha anche dato disposizioni sull'uso della terra, senza però spiegare meglio la natura delle misure. Secondo la stampa israeliana, queste misure riguardano un tema estremamente 'sensibile' per il governo: i permessi ai palestinesi per costruire in una zona cosiddetta C, cioè la zona in cui Israele ha un controllo militare e civile completo e che rappresenta circa il 60% della Cisgiordania. Ad oggi ottenere questo tipo di permessi è praticamente impossibile per i palestinesi. Due ministri, Naftali Benett e Ayelet Shaked -tra i più strenui difensori delle colonie, che si trovano nella zona C- si sarebbero opposti con forza. Il timore è che la concessione dei permessi di costruzione ai palestinesi metta a rischio il futuro delle colonie se si arriva a una soluzione del conflitto. Trump ha anche chiesto misure di fiducia e disponibilità reciproca da parte dei palestinesi.