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MONDO

Riforma fiscale in dirittura d'arrivo

Trump: il taglio delle tasse favorirà la classe media e farà crescere gli Usa del 6%

Il presidente americano difende la riforma del Fisco dalle critiche di chi sostiene che favorirà soprattutto le classi agiate e le aziende

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Donald Trump difende la sua riforma fiscale, concordata con i repubblicani al Congresso, e respinge le critiche di chi sostiene che sarà a beneficio più dei ricchi che della middle class. Il taglio delle tasse favorirà la classe media e spingerà la creazione di posti di lavoro, ha detto il presidente statunitense prima di partire per Camp David per il week-end. 

Trump: "L'economia crescerà fino al 6%"
Trump prevede che l'economia Usa comincerà a volare dopo l'approvazione della legge, crescendo dall'attuale 3% al "4%, 5% e forse anche 6% alla fine". Secondo la maggior parte degli economisti, tuttavia, sarà difficile anche raggiungere la soglia del 4 per cento. 

La riforma fiscale
Il presidente Usa è a un passo dal suo primo successo politico e legislativo, l'unico da rivendicare dopo il primo anno alla Casa Bianca: la maggiore riforma riforma fiscale degli ultimi 30 anni, con tagli alla tasse per 1500 miliardi di dollari, di cui beneficeranno in particolare le aziende (l'aliquota scende dal 35% al 21%), i più ricchi (dal 39,6% al 37%) ma anche la middle class. 

Martedì il voto finale
La commissione congiunta di Camera e Senato ha armonizzato i testi delle due Camere e concordato la versione definitiva, che dovrebbe essere votata martedì prossimo, consentendo al presidente di firmare la legge entro Natale. Con la rivincita anche di veder abolite le sanzioni per il mancato acquisto di una polizza sanitaria, cancellando così l'obbligo previsto dall'Obamacare. Il provvedimento sembra avere l'appoggio necessario in Senato, dove la maggioranza repubblicana è risicata (52 a 48).

L'aumento del debito
Trump e i repubblicani sono convinti che la riforma, pur aumentando nell'immediato il debito, si ripagherà da sola, aumentando i ritmi di crescita già sostenuta dell'economia americana, creando più posti di lavoro e facendo tornare in Usa le aziende che hanno delocalizzato. La riforma inquieta Europa e Cina che temono contraccolpi per la maggiore competitività americana.

I vantaggi per le aziende
Le aziende sono le grandi vincitrici dell'accordo: la corporate tax nel 2018 passerà permanentemente dal 35% al 21%, le spese di ricerca e sviluppo saranno deducibili, la alternative minimum tax (tassa sui redditi che scatta con aliquota unica sopra una certa soglia di reddito) verrà eliminata, i titolari di attività 'pass-through' (padroncini e partnership) avranno deduzioni sino al 20%. Per quanto riguarda le persone fisiche, vengono mantenute le 7 aliquote: 10%, 12%, 22%, 24%, 32% e per i più ricchi (redditi da 500-600 mila dollari), 37% anziché il 39,6%.