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MONDO

Washington

Trump: "Riconosceremo uno Stato palestinese" ma "Gerusalemme sarà capitale indivisa di Israele"

Il presidente Usa alla Casa Bianca con il premier israeliano Netanyahu: "Oggi grande passo verso la pace. I palestinesi meritano una vita migliore" e il loro futuro Stato - che per nascere dovrà sottostare a precise condizioni tra cui la rinuncia al terrorismo - potrà avere la propria capitale "in una parte di Gerusalemme Est". Tuttavia, aggiunge Trump, "Gerusalemme resterà la capitale indivisa di Israele". Sì anche all'annessione degli insediamenti in Cisgiordania. Netanyahu: "Piano eccezionale". No dai palestinesi: "Gerusalemme non è in vendita"

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"Un grande passo verso la pace". Così Donald Trump alla Casa Bianca, accanto al premier israeliano Benjamin Netanyahu, annuncia il suo piano per la pace in Medio Oriente. 

Trump dice che gli Stati Uniti riconosceranno uno Stato palestinese, che raddoppierà la propria estensione, ma che "Gerusalemme resterà la capitale indivisa di Israele". Il futuro Stato palestinese - che per nascere dovrà sottostare ad alcune condizioni tra cui la "rinuncia al terrorismo", potrà tuttavia avere "la sua capitale in una parte di Gerusalemme Est", dove Washington "aprirà un'ambasciata".

"Oggi Israele sta facendo un passo gigantesco verso  la pace, un passo storico e coraggioso senza precedenti", assicura Trump. "Gli Stati Uniti riconosceranno lo Stato di Palestina ma non chiederanno mai a Israele di rinunciare alla propria sicurezza".



Sì all'annessione degli insediamenti israeliani
Quanto agli insediamenti in Cisgiordania, Trump chiede a Israele di congelarli per 4 anni ma fa capire che gli Stati Uniti ne accetteranno l'annessione al territorio israeliano riconoscendone il diritto alla sovranità.

L'appello ai palestinesi: "Ultima chance"
Poi si rivolge ai leader palestinesi, assenti da Washington, spiegando di aver scritto una lettera al presidente dell'Autorità nazionale Abbas: il territorio palestinese raddoppierà, ci saranno investimenti per 50 miliardi di dollari a loro favore, ma dovranno scegliere la pace perché "questa potrebbe essere l'ultima opportunità". 

 "Voglio che questo accordo sia grande per i palestinesi, altrimenti non sarei giusto. Deve esserlo, è un'opportunità storica per loro, perché possano raggiungere un loro Stato indipendente", aggiunge Trump, in conferenza stampa alla Casa Bianca.

"I palestinesi devono fermare le attività di Hamas" e hanno bisogno di "leggi sulla corruzione e sui diritti umani", ha detto il presidente statunitense. I palestinesi avranno "quattro anni per studiare l'accordo e negoziare con Israele". Se sceglieranno la pace, ha aggiunto, "prevedo milioni di nuovi posti di lavoro per i palestinesi nei prossimi dieci anni". Il presidente ha poi spiegato che Stati Uniti e Israele formeranno una commissione congiunta per affinare il piano di pace, definito "l'accordo del secolo".

La Casa Bianca pubblica la mappa
Dovrebbe essere un tunnel a garantire la contiguità dei territori palestinesi nel nuovo piano di pace proposto dall'amministrazione Trump a palestinesi e israeliani. La nuova mappa della regione, pubblicata dalla Casa Bianca, mostra infatti un tunnel che collega l'area della Cisgiordania che rimarrà ai palestinesi (e su cui rimangono circa 15 insediamenti israeliani) all'area della Striscia di Gaza. 


Netanyahu: "Piano di pace eccezionale" 
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito quella di oggi "una giornata storica". "Un piano eccezionale": così il premier israeliano ha definito il piano di pace di Trump e si è detto pronto a negoziare su questa base con i palestinesi. Il piano ''riconosce che Israele deve avere la sovranità nella Valle del Giordano e in altri luoghi strategici dove può difendersi da solo'', ha aggiunto. Netanyahu ha spiegato che i rifugiati palestinesi della diaspora non avranno diritto al ritorno, i palestinesi dovranno riconoscere Israele come Stato ebraico, e "verrà applicata la legge israeliana sulla Valle del Giordano, su tutte le colonie in Cisgiordania e su tutte le aree che il piano designa come parte di Israele".

Abbas: il piano non passerà, Gerusalemme non è in vendita
Il piano di pace per il Medioriente elaborato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il cosiddetto 'Accordo del secolo', ''non passerà''. Parola del presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, che stasera ha presieduto a Ramallah una riunione della leaderhip palestinese per dare una risposta al piano. 
''Gerusalemme non è in vendita'', ha proseguito Abbas, affermando che ''il nostro popolo getterà nella pattumiera della storia'' il piano Trump.

Anche Hamas rifiuta il piano di Trump
Il piano di Trump "è aggressivo e provocherà molta ira". Lo ha detto il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri secondo cui la parte del piano che riguarda Gerusalemme "non ha senso". "Gerusalemme - ha proseguito - sarà sempre una terra per i palestinesi. I palestinesi fronteggeranno questo piano e Gerusalemme resterà sempre terra palestinese".

A Gaza protesta in piazza contro il piano americano
Ancora prima della presentazione del piano di pace alla Casa Bianca, tuttavia, i palestinesi - assenti a Washington al contrario del premier israeliano - sono scesi in piazza a Gaza per protestare contro un piano che ritengono sbilanciato a favore di Israele. Bruciate immagini di Trump e di Netanyahu.