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MONDO

Primarie per la presidenza Usa

Trump: "Priorità è smantellare l'intesa con l'Iran". "Ripensare il rapporto con la Nato"

Il magnate rende note le sue posizioni in politica estera, dal minor coinvolgimento nella Nato allo spostamento della ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme

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America, Miami, Florida elezioni presidenziali, Primary Night Event, Donald Trump (Ap Photo)
Donald Trump, candidato favorito tra i repubblicani per la corsa alla Casa bianca,  ha annunciato che la sua priorità numero 1 una volta eletto presidente sarà smantellare l'intesa sul programma nucleare iraniano, raggiunta lo scorso 14 luglio a Ginevra e confermata il 16 gennaio scorso. Intesa che, ha portato alla revoca della sanzioni internazionali e che peraltro secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) dell'Onu Teheran sta rispettando.

Non è l'unica posizione forte che intende assumere in politica estera. In un'intervista alla Cnn il magnate ha anche detto che gli Stati Uniti dovrebbero ripensare il loro coinvolgimento nella Nato: "Paghiamo in modo sproporzionato, è troppo - ha detto, aggiungendo - dobbbiamo rivalutare, restare nella Nato ma dover pagare molto meno".

Trump ha anche dichiarato che sposterebbe l'ambasciata Usa in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, violando quello che è considerato un tabù. La decisione sarebbe accolta a braccia aperte dagli israeliani da quando il premier Begin la autoproclamò nel 1980 "capitale una ed indivisibile dello Stato d'Israele", ma per ora per tutti gli Stati, inclusa l'America, la capitale israeliana è Tel Aviv, dove hanno sede tutte le ambasciate. Uniche eccezioni El Salvador e Costa Rica.

Trump oggi reso ha anche reso noti i suoi consiglieri in materia di politica estera. Si tratta di una notizia rilevante, visto che gli esteri hanno sempre rappresentato il tallone d'Achille del miliardario: non soltanto ha infatti ripetutamente manifestato una ben scarsa conoscenza delle dinamiche mediorientali ma a settembre arrivò addirittura a confondere Hezbollah con Hamas.

Vari sono i nomi presentati. Innanzitutto igura Walid Phares: esperto di controterrorismo, è professore alla National Defense University e opinionista regolare di Fox News. Membro del team di Mitt Romney ai tempi delle elezioni presidenziali del 2012, si attirò numerose critiche quando sostenne il pericolo dell'influenza della sharia all'interno degli Stati Uniti. Poi c'è  Keith Kellog: ex generale dell'esercito, secondo Politico è attualmente vice presidente di Cubic Corporation, azienda quotata, che si occupa di fornire servizi militari.

Altro nome è quello di George Papadopoulos: ex consigliere di Ben Carson, è attualmente direttore del London Center of International Law Practice, specializzato in legislazione su energia e sicurezza. Poi c'è Joe Schmitz, ex ispettore generale del Pentagono, oggi a capo di un'azienda di consulenze. Infine troviamo Carter Page, dirigente nel settore energetico.

Trump ha comunque tenuto a precisare che nuovi nomi saranno presto diffusi. Interesse del miliardario è infatti quello di accreditarsi come candidato presidenziale serio e affidabile. E sa bene quanto la politica estera sia delicata per un aspirante Commander in Chief.