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MONDO

Il nodo Medio Oriente

Trump: taglieremo i fondi ai Paesi che votano contro di noi su Gerusalemme

Il presidente Usa all'attacco in vista del voto alle Nazioni Unite sulla mozione che condanna il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele 

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Donald Trump minaccia di tagliare i fondi ai Paesi che voteranno contro gli Usa sulla mozione alle Nazioni Unite che condanna la scelta di Washington di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e chiede di revocarla..

"Tutte quelle nazioni che prendono i nostri soldi e poi votano contro di noi al Consiglio di sicurezza e votano contro di noi potenzialmente anche all'Assemblea" generale dell'Onu, ha detto il presidente americano parlando dalla Casa Bianca, "prendono centinaia di milioni di dollari e anche miliardi di dollari e poi votano contro di noi, vediamo questi voti". Poi ha aggiunto: "Lasciamoli votare contro di noi. Risparmieremo molto. Non ci interessa". 

Ambasciatrice Usa all'Onu: "Prenderemo i nomi"
In mattinata l'ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Nikki Haley, aveva avvisato gli altri Paesi membri Onu: "Trump vi sta guardando", facendo riferimento al voto su Gerusalemme. Haley aveva detto che non tutti i Paesi devono seguire la loro decisione di spostare l'ambasciata a Gerusalemme anche se si trattava di una scelta "appropriata". Al momento del voto a Palazzo di Vetro, ha avvertito, "gli Usa si segneranno i nomi".

Il tweet della Haley
A precedere le parole del presidente, un tweet in cui la Haley lamentava che "all'Onu ci viene sempre chiesto di fare e dare di più. Quindi quando prendiamo una decisione, per volontà del popolo americano, su dove collocare la nostra ambasciata, non ci aspettiamo che coloro che abbiamo aiutato ci prendano di mira".

La risoluzione proposta all'Assemblea Onu
La risoluzione che l'Assemblea generale dell'Onu (dove nessuno dei 193 Paesi membri ha diritto di veto) si appresta ad approvare non è vincolante e pertanto il suo valore sarà soprattutto simbolico. Su un'analoga proposta di risoluzione gli Usa avevano già posto il veto lunedì scorso in seno al Consiglio di sicurezza, isolati rispetto agli altri 14 membri che hanno tutti votato a favore. La Haley aveva già definito "un insulto" il semplice fatto che tale mozione sia stata presentata in Consiglio di sicurezza.