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MONDO

La strage di civili colpiti da armi chimiche a Idlib

Cnn: Trump valuta un'azione militare in Siria. Il Pentagono ha preparato i piani

Il vicepresidente Mike Pence: tutte le opzioni sono sul tavolo. E il Pentagono consegna a Trump i piani militari per un attacco.  Anche riguardo alla Corea del Nord, dice Trump prima di incontrare in Florida il presidente cinese Xi Jinping, "gli Usa potrebbero fare da soli" 

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Donald Trump sta prendendo in considerazione anche l'ipotesi di un'azione militare in Siria, dopo l'attacco chimico di due giorni fa a Idlib che ha fatto strage di civili, tra cui molti bambini. Lo riferisce una fonte della Cnn, secondo cui Trump lo avrebbe confidato ad alcuni membri del Congresso statunitense. Il presidente non avrebbe ancora deciso di procedere con un'azione militare, ma ne starebbe discutendo con il segretario alla Difesa, James Mattis.  "Qualcosa dovrebbe accadere con
Assad", ha detto conversando con i giornalisti il capo della Casa Bianca, spiegando che potrebbe presto parlarne col presidente russo Vladimir Putin.

"Pronto ad agire da solo in Corea del Nord" 
"Sono pronto ad agire da solo sulla Corea del Nord", ha poi detto Trump parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One che lo portava in Florida per il suo primo incontro con il presidente cinese Xi Jinping. La questione Corea del Nord e i rapporti commerciali con la Cina sono in testa all'agenda del colloquio.

Trump: a Idlib attacco inaccettabile 
Ieri Donald Trump, in conferenza stampa con il re di Giordania Abdullah II, aveva definito inaccettabile l'attacco con armi chimiche in Siria, spiegando di aver cambiato idea su Assad e di prendersi la responsabilità delle prossime mosse nei confronti del regime siriano. Finora la rimozione del leader di Damasco non era considerata una prioprità dall'amministrazione Trump. 

Il Pentagono presenta le opzioni militari a Trump 
Il ministero della Difesa americano ha intanto presentato alla Casa Bianca le opzioni militari contro il regime di Assad in Siria, fa sapere un esponente dell'amministrazione Usa. A presentare le diverse opzioni di attacco a Trump e al suo staff è stato direttamente il ministro della Difesa, il generale in congedo James Mattis. Le opzioni contemplerebbero anche quella di far restare a terra l'aviazione del regime, principale indiziato per l'attacco chimico. Nessuna decisione è stata ancora presa.

Il rischio di un confronto armato con la Russia
Ma un eventuale attacco contro le forze di Assad potrebbe innescare un confronto militare anche con i russi, che dal 30 settembre 2015 combattono al fianco delle forze di Damasco. Finora americani e russi in Siria hanno faticosamente convissuto perché il nemico comune - ufficialmente - era l'Isis. Dal 23 settembre 2015 una coalizione internazionale a guida Usa effettua raid in Siria contro il sedicente Stato islamico. Se ora il nemico dovesse non essere più condiviso, i rischi di un confronto tra Usa e Russia aumentano.

Tillerson: l'attacco richiede una risposta seria 
"Non ci sono dubbi" sul fatto che il regime di Assad è responsabile per l'attacco chimico di Idlib, afferma il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, sottolineando come l'attacco richieda una "risposta seria". Poi auspica che Bashar Al Assad lasci il potere perché per lui non c'è alcun futuro in Siria, confermando così un radicale cambio di posizione dell'amministrazione Trump.

Pence: tutte le opzioni sono sul tavolo
Tutte le opzioni sono sul tavolo, dice il vice presidente Mike Pence, riferendosi alla risposta che Washington intende dare all'attacco chimico in Siria del quattro aprile, un attacco che ha cambiato l'approccio dell'amministrazione Trump nei confronti del regime di Assad. 

Merkel: vergognoso che non ci sia una risoluzione Onu 
"E' una vergogna che non ci sia stata una risoluzione del consiglio di sicurezza dell'Onu", ha detto Angela Merkel, commentando oggi gli sviluppi sull'attacco chimico in Siria. "Su questo proprio coloro che si rifiutano, devono riflettere su che responsabilità si assumono", ha aggiunto. Alcuni elementi fanno pensare che l'attacco sia provenuto dal regime di Assad, ha anche detto la cancelliera tedesca. 

Erdogan avverte Assad: "Renderai conto ad Allah" 
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha attaccato duramente il siriano Assad dopo che le autopsie su tre civili siriani deceduti in Turchia hanno confermato l'utilizzo di gas Sarin da parte degli aerei del regime siriano nella provincia di Idlib. "Allah ti chiederà il conto per i 150 civili che hai ucciso, la pagherai per il male che hai fatto al tuo popolo", ha detto Erdogan rivolgendosi ad Assad durante un comizio a Balikesir, nel nord-ovest del Paese.

Mosca: il sostegno ad Assad non è incondizionato 
Dopo aver difeso il regime di Damasco, Mosca avverte: il supporto della Russia ad Assad non è incondizionato. A dirlo è stato il portavoce del Cremlino. Dmitry Peskov ha aggiunto che Mosca chiede una esauriente indagine sull'attacco chimico costato la vita a più di 80 ciivili.