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MONDO

I commenti a caldo al discorso del premier

Grecia, le dimissioni di Tsipras: le reazioni, i timori, le strategie

Le prime reazioni al discorso alla nazione fatto in diretta televisiva da Alexis Tsipras che ha annunciato le sue dimissioni, chiedendo un nuovo mandato al popolo greco
 

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Tsipras va dal presidente greco Pavlopoulos per le dimissioni
Atene
La prima reazione alle dimissioni del premier greco Tsipras è arrivata via Twitter dalla portavoce dell'esecutivo Ue, Annika Breidthardt che ha sottolineato come "un ampio sostegno per il memorandum d'intesa" sul terzo piano di aiuti "e il rispetto degli impegni saranno chiave per il successo". 



Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha dichiarato che "E' cruciale che la Grecia mantenga gli impegni stretti con l'Eurozona".

Un altro tweet, quello di Martin Selmayr, il capo gabinetto del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, sembrerebbe concordare con il discorso del premier greco: "Le elezioni anticipate in Grecia possono essere un modo per un sostegno più ampio al programma del Fondo Salva Stati firmato da Tsipras a nome della Grecia".




Contrari alle elezioni anticipate si sono espressi il leader del principale partito d'opposizione greco e l'agenzia di rating Moody's.

Nia Demokratia, la formazione di centro-destra principale forza di opposizione nel Parlamento greco, è pronta a opporsi alla prospettiva di elezioni anticipate aperta dalle dimissioni del premier Alexis Tsipras. "E' mia responsabilita' esaurire le possibilità dell'attuale Parlamento greco", ha dichiarato il leader del partito, Vangelis Meimarakis, annunciando incontri con i rappresentanti degli altri partiti tesi, evidentemente, a esplorare la possibilita' di un governo di coalizione. Infatti per legge, il leader del principale partito di opposizione avrebbe tre giorni per tentare di formare un governo di  minoranza. Se fallisse il mandato sarebbe trasferito al secondo principale partito d'opposizione, che è Alba Dorata.

La formazione di un governo di minoranza, però, appare una sfida quanto mai difficile dal momento che Syriza ha 149 dei 300 seggi del Parlamento. Ma il tentativo di Meimarakis comunque farebbe rimandare la convocazione delle elezioni che Tsipras vorrebbe immediatamente, addirittura il 20 settembre per non dare tempo alle opposizioni di organizzarsi, ma soprattutto a evitare che il blocco di Piattaforma di Sinistra interno a Syriza, che ha votato contro gli accordi con i creditori, abbia tempo di separarsi dal partito, consolidarsi e rappresentare una minaccia alle urne. Il premier vorrebbe infatti sfruttare la sua perdurante popolarità: negli ultimi sondaggi oltre il 60% dei greci ne approva l'operato, nonostante la mancata promessa sulla fine dell'austerità. E poi c'è da considerare che le misure votate dal Parlamento, notano gli osservatori, non hanno ancora iniziato a far sentire i loro effetti sulla vita della gente.

L'agenzia di rating Moody's ha lanciato un avvertimento sostenendo che le dimissioni del premier ellenico e la convocazione di elezioni anticipate a settembre metterebbero a rischio il futuro del terzo piano di salvataggio da 86 mld in tre anni approvato ieri dall'Esm, l'European stability mechanism. Le dimissioni e le elezioni anticipate il 20 settembre, afferma Moody's secondo quanto riporta il sito del 'Guardian', "potrebbero aumentare le preoccupazioni sull'attuazione del programma e, potenzialmente, mettere a rischio gli esborsi futuri".