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MONDO

Attacco terroristico rivendicato dall'Isis

Tunisi, attacco al museo: 22 vittime, tre italiani. Blitz libera ostaggi

Almeno sei gli italiani feriti. Un gruppo di turisti italiani, francesi, inglesi, tedeschi, polacchi e spagnoli è stato liberato dopo essere stato tenuto in ostaggio all’interno del museo del Bardo, a Tunisi, da terroristi travestiti da soldati. Il presidente tunisino Essebsi: "Non avremo pietà contro terrorismo". Mattarella: "Gesto vile, Italia non si farà intimorire"

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Tunisi
Sono tre gli italiani morti nell'attentato al museo del Bardo nel centro di Tunisi, almeno sei i feriti. Lo conferma la Farnesina. Il ministro degli Interni tunisino intanto ha diramato l'ultimo bilancio: 22 vittime e oltre 40 feriti. Secondo i media locali le vittime sarebbero invece 24, i feriti oltre 50. L'attacco è stato rivendicato dall'Isis. "Il terrorismo in Tunisia è un animale ferito" e nei suoi confronti "non avremo pietà" il messaggio del presidente tunisino Beji Caid Essebsi che ha definito i responsabili della strage dei "traditori", saranno "processati" e avranno la loro "giusta punizione". Conclude: "Lo stato vigila, prenderemo tutte le misure perché questo tipo di incidente non si ripeta mai più.

Interviene anche il Presidente della Repubblica Mattarella che condanna questo "gesto vile e odioso, commesso ai danni di persone inermi". Poi aggiunge: "L'Italia non si farà intimorire da atti tanto barbari e continuerà a lavorare con determinazione, insieme alla comunità internazionale, contro ogni forma di terrorismo".

La maggior parte delle vittime sono turisti stranieri: due le vittime spagnole, quattro i turisti polacchi morti, i feriti sono almeno 11. Nella strage uccisi anche due colombiani.

La dinamica dell'attentato
Gli autori dell'attacco avrebbero cercato di infiltrarsi all'interno dell'Assemblea dei rappresentanti del popolo, il Parlamento tunisino, prima di asserragliarsi nel vicino museo del Bardo. Secondo la ricostruzione emersa dal racconto di un agente della sicurezza del parlamento tunisino, tre uomini armati in uniforme militare avrebbero tentato di entrare nella sede del parlamento ma sono stati bloccati dalle guardie della sicurezza. L'attacco è avvenuto mentre in aula era presente per un'audizione il ministro della Giustizia, Mohammed Salah Ben Aissa. Gli agenti della sicurezza hanno impedito a giornalisti e deputati di lasciare l'aula del vicino Parlamento.   

Liberati gli ostaggi
Le forze speciali antiterrorismo hanno liberato gli ostaggi con un blitz. Sarebbero cento i connazionali tratti in salvo ma le notizie sono però ancora molto confuse e le conferme ufficiali sono poche.
Carolina Bottari, impiegata presso l'ufficio Patrimonio dell'amministrazione comunale di Torino, era tra gli ostaggi: "Qui stanno sparando a tutti - ha raccontato a La Presse - vi prego aiutateci". I turisti sono passeggeri della nave Costa Fascinosa e tra loro c'è un gruppo di dipendenti del Comune di Torino: due di loro sono al sicuro, mentre non si hanno notizie degli altri quattro. Il sindaco di Torino Piero Fassino su Twitter ha rassicurato che segue la vicenda insieme con la Farnesina e ha poi affermato in una conferenza stampa a Palazzo Civico che "non c'è alcun elenco ufficiale delle vittime".
Al momento dell'irruzione dei terroristi nel museo del Bardo, era presente anche un gruppo di turisti molisani: si tratta di sei persone, quasi tutte di Bojano (Campobasso) che stavano facendo una vacanza. Hanno inviato un sms ai loro parenti in Molise per avvisarli che stanno bene.

Il blitz, uccisi i terroristi
Nell'operazione delle forze di polizia un poliziotto e due terroristi sono rimasti uccisi, lo riferisce Al Arabiya. I terroristi sarebbero due tunisini, i media locali riportano i nomi: si tratterebbe di Jabeur Khachnaoui, originario della città di Kasserine, e Yassine Laãbidi, di Ibn Khaldoun. Jabeur Khachnaoui era scomparso da tre mesi ed aveva chiamato i suoi genitori con una scheda irachena






Le foto su Twitter
Su twitter girano molte foto postate probabilmente dagli stessi ostaggi. 



La condanna di Renzi
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, si apprende da palazzo Chigi, condanna con fermezza gli atti criminali di Tunisi che vedono, purtroppo, coinvolti anche cittadini italiani ed esprime vicinanza al governo e alle autorità tunisine di fronte ad un attacco tanto sanguinoso e alla minaccia terroristica in Africa e nel mondo.

Il tweet di Gentiloni
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, su Twitter, scrive di essere "vicino alla #Tunisia, paese di speranza e democrazia colpito al cuore. Cordoglio per le vittime, fermezza e vigilanza contro il terrorismo":




La professoressa di italiano a Tunisi
"Ci sono morti e feriti e abbiamo molta paura": questa la testimonianza di Raja Bourguiba, insegnante di lingua italiana a Tunisi. "I feriti sono spagnoli, italiani, francesi e svizzeri".


Costa Crociere: monitoriamo la situazione
"In seguito all'attacco di questa mattina a Tunisi, Costa Crociere conferma che alcuni Ospiti della nave Costa Fascinosa avevano prenotato un'escursione in città oggi. Appena informato dell'attacco, il comando nave ha richiamato immediatamente a bordo tutti i gruppi in escursione. La compagnia è in stretto contatto con il Ministero degli Esteri italiano, con le autorità locali, con il comandante della nave e con l'agente portuale locale per verificare la situazione e il suo evolversi, in modo da raccogliere informazioni aggiornate dalle autorità. A bordo della nave arrivata a Tunisi stamattina c'erano un totale di 3161 ospiti. La partenza della nave da Tunisi, prevista da programma alle ore 20 di oggi, sarà molto probabilmente posticipata. Il management e il Care team di Costa Crociere stanno partendo da Genova per raggiungere questa notte la nave a Tunisi, per rimanere in contatto con le autorità locali e con gli ospiti a bordo. Le autorità di sicurezza locali hanno predisposto misure eccezionali nell'area portuale per garantitre la sicurezza della nave, dei passeggeri e dell'equipaggio."  

Attacco rivendicato dall'Isis 
Secondo i media tunisini, l'attacco sarebbe stato rivendicato dall'Isis, per rispondere ad un'operazione di polizia contro i terroristi avvenuta pochi giorni prima. Poche ore prima dell'attacco, il ministero dell'Interno tunisino aveva annunciato, infatti, di aver sgominato una cellula jihadista nella periferia nord di Tunisi nell'ambito delle attività di prevenzione di eventuali attentati terroristici nel Paese. Si tratta di sette persone, alcune delle quali note alle forze dell'ordine per aver partecipato a combattimenti armati in Siria. Il gruppo era in contatto con terroristi tunisini ancora attivi in Siria e aveva anche il compito di reclutare giovani da mandare nelle zone di combattimento. 

"Il panico è enorme"
Con un tweet, la deputata Sayida Ounissi ha aggiunto che "il panico è enorme" e che "tutto è successo mentre era in corso l'audizione delle forze armate sulla legge antiterrorismo. Presenti il ministro della Giustizia, giudici e responsabili delle Forze armate".




La testimonianza della giornalista tunisina
"Tre uomini vestiti da militari hanno provato ad entrare nel parlamento, ma quando le guardie hanno visto che le loro armi non erano quelle dei militari tunisini, è iniziata la sparatoria: i terroristi sono scappati al vicino museo del Bardo e hanno preso gli ostaggi”. Questa la testimonianza della giornalista tunisina Soraya Ben Mustapha, che afferma anche: "Si dice che ci siano anche ostaggi italiani".

L'analisi dell'ambasciatore tunisino in Italia
Nacer Mestiri, ambasciatore tunisino in Italia, al telefono con RaiNews24 ha spiegato che la Tunisia è il primo paese della primavera araba a cui è riuscito il tentativo di recupero della democrazia. Ed è probabilmente per questo motivo che è stato attaccato dall'Isis.



Museo nazionale del Bardo
Il Museo nazionale del Bardo, situato nella periferia occidentale di Tunisi, è un museo archeologico che contiene, fra le altre, la più ricca collezione di mosaici romani del mondo, tutti in perfetto stato di conservazione. Situato nella fastosa residenza del bey, il sovrano, del XIX secolo, circondata da un grande giardino ricco di essenze locali, si sviluppa su tre piani in un complesso di grande fascino, caratterizzato da una eccellente luminosità naturale che esalta i reperti esposti. Si tratta del più importante museo tunisino e allo stesso tempo del più antico museo del mondo arabo e dell'Africa, fu inaugurato il 7 maggio 1888.