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ITALIA

La mobilitazione dopo l'attentato

Strage Tunisi: Torino scende in piazza per dire "no" al terrorismo

Tra le vittime italiane 3 piemontesi. Il sindaco Fassino: "Non ci piegheranno. Non ci fanno paura"

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Torino manifestazione anti terrorismo (ansa)
Torino
Torino si mobilita per dire no al terrorismo e scende in piazza davanti a Palazzo Civico, all'indomani dell'attentato di Tunisi, che è costato la vita, tra gli altri, a 3 piemontesi. A lanciare l'appello per un presidio contro il terrorismo era stato ieri Piero Fassino, sindaco della città. In piazza numerosi i primi cittadini dei comuni della provincia, tra cui San Mauro, dove abitava una delle ultime vittime accertate, Antonella Sesino, dipendente comunale a Torino. Davanti a palazzo Civico tanta gente comune con fiaccole, striscioni, anche tunisini con il cartello "Je suis Bardo".

La comunità torinese tunisina ha deposto una corona di fiori sul palco delle autorità , dove oltre al sindaco c'erano Il prefetto Paola Basilone, il questore Antonino Longo, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, oltre al sindaco.

L'intervento del console generale di Francia
Alla manifestazione è intervenuta anche il console generale di Francia Edith Ravaux, che ha ricordato come i torinesi si siano mobilitati in occasione dell'attentato a Charlie Hebdo. "Come cittadina del mondo vi porgo il mio personale cordoglio, Je suis Francesco e Je suis Orazio, Je suis tutte le vittime in Tunisia". 

Le parole del rappresentate della comunità tunisina a Torino
Il rappresentante della comunità tunisina a Torino, Hassi Haj Sassi ha invitato tutti a "non aver paura, a non darla vinta al terrorismo e ai sentimenti di islamofobia".

Fassino: "Non ci piegheranno. Non ci fanno paura"
Fassino ha concluso la manifestazione ricordando le vittime del tragico attentato. Il sindaco "ha parlato di un tributo di sangue altissimo, che ci ha messo di fronte a tragedie troppe volte conosciute, a partire dal l'attentato alle torri gemelle di New York". "Colpire ovunque, colpire chiunque è'la strategia del terrorismo oggi. Torino ha conosciuto negli anni Settanta la barbarie del terrorismo, che allora colpiva simboli, come magistrati, giornalisti, forze dell'ordine. Oggi la strategia è cambiata non si colpiscono solo più i simboli, ma le persone normali per incutere il massimo della paura. Non ci piegheranno, non ci fanno paura" ha detto il sindaco di Torino.

"Garantire stabilità riguarda le istituzioni internazionali, ma è anche responsabilità di ogni nazione. È' di grandissimo conforto che ieri a Tunisi siano scese in piazza migliaia di persone. Dobbiamo sostenere chi in quei Paesi si batte per garantire stabilità e democrazia" ha concluso.