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MONDO

Interviene in una nota anche Casini

Tunisia: dichiarato stato d'emergenza. Gentiloni: "Italia più che mai vicina"

In un tweet il ministro degli esteri Paolo Gentiloni esprime il sostegno dell'Italia a Tunisi, dove il presidente ieri ha dichiarato lo Stato di emegenza in tutto il Paese, dopo il sanguinoso attentato del 26 giugno costato la vita a 38 turisti a Sousse

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foto da twitter di Paolo Gentiloni
"L'Italia è più che mai vicina" alla Tunisia, "costretta allo stato di emergenza contro il terrorismo", ha affermato il ministro degli esteri Paolo Gentiloni in un tweet. "Aiuti, cooperazione economica e per sicurezza", ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Il presidente tunisino Beji Caid Essibsi ha dichiarato ieri per trenta giorni lo Stato di emergenza, una settimana dopo la strage di 38 turisti, in gran parte britannici, sulla spiaggia di un resort a cinque stelle di Susa.

Stato d'emergenza
"Abbiamo l'Isis alle porte", ha affermato Essebsi. Un drammatico avvertimento per cui "il terrorismo impatta su tutta l'area Sud africana e molte attività dell'Isis si svolgono in aree desertiche al confine con la Libia", ecco perché, lo sforzo "per combatterle deve essere enorme".  

In cosa consiste
Lo stato d'emergenza accorda poteri eccezionali alle forze dell'ordine, come il diritto di proibire scioperi e riunioni e di compiere "perquisizioni a domicilio di giorno e notte e prendere tutte le misure necessarie per assicurare il controllo della stampa e le pubblicazioni di ogni natura".

In vigore dal 15 gennaio 2011 lo stato di emergenza era stato revocato il 6 marzo 2014. Una revoca, che non precludeva comunque la possibilità di un supporto militare alla forze di sicurezza se necessario, né la prosecuzione di operazioni militari specialmente nelle zone di confine.

La nota di Casini
Interviene in una nota anche Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato: "Il drammatico appello del presidente della Tunisia Essebsi non può cadere nel vuoto: per l'Europa è venuto il momento di dimostrare agli amici tunisini una solidarietà fatta non di parole, ma di sostanza. I recenti attacchi terroristici hanno avuto una conseguenza immediata, aprendo una voragine nell'economia del paese: l'Europa deve intervenire finanziariamente presto e massicciamente. Questo è il modo per arrestare il jihadismo, non le chiacchiere da salotto".