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MONDO

Presidente turco questa sera a Roma. Incontrerà il Papa, Mattarella e Gentiloni

Turchia, Erdogan: "L'Ue tolga gli ostacoli, ci faccia entrare"

"L'adesione della Turchia alla Ue non può essere sacrificata a calcoli di politica interna - dice - e Gerusalemme non  è una questione solo dei musulmani"

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La Ue deve fare la sua parte, a cominciare dalle promesse sull'adesione turca all'Unione; lo status quo di Gerusalemme va preservato; Ankara è pronta a cooperare con l'Italia sulla Libia. Nel giorno del suo arrivo in Italia per incontri con il Papa, il presidente Mattarella ed il premier Gentiloni, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan parla con il direttore della Stampa in un'intervista in prima pagina.

"L'adesione della Turchia alla Ue non può essere sacrificata a calcoli di politica interna - dice - e Gerusalemme non  è una questione solo dei musulmani". Secondo il presidente turco, che annuncia a La Stampa ne parlerà con il Pontefice, lo status di questa città "deve essere preservato, sulla base delle risoluzioni Onu, assicurando a musulmani, cristiani ed ebrei di vivere in pace, fianco a fianco". E "l'unica via è  la soluzione dei due Stati", rimarca.

Erdogan parla anche del recente intervento turco nella provincia siriana di Afrin: "Combattiamo solo i terroristi. Ed abbiamo il diritto di farlo", e assicura che Ankara contribuirà all'integrità territoriale della Siria.

Quanto alla Libia, Erdogan sottolinea che "la Turchia sostiene con vigore l'integrità del territorio libico e la sua unione politica", ricorda che Roma ed Ankara hanno rilanciato le attività delle loro ambasciate a Tripoli e annuncia che presto sarà operativo un gruppo di lavoro congiunto.

Sulle annunciate proteste contro di lui, "non mi rivolgo a chi sostiene il terrorismo, ma a chi lo combatte",  è la replica del presidente turco.