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MONDO

Turchia

Erdogan fa guerra alla stampa, "ergastolo per il direttore di Cumhuriyet". La solidarietà di Pamuk

Nuova stretta del leader turco in vista delle elezioni politiche di domenica. Can Dundar, a capo del giornale di opposizione Cumhuriyet, aveva pubblicato le foto di armi destinate a gruppi armati islamici in Siria a bordo di camion scortati dai servizi segreti

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Recep Tayyip Erdoğan aveva promesso di fargliela "pagare cara" e così è stato. Carcere a vita con l'accusa di spionaggio per aver commesso "crimini contro il governo" della Turchia e per la "diffusione di informazioni riguardanti la sicurezza nazionale": è questa la pena che un pm turco ha chiesto per Can Dündar, direttore di Cumhuriyet, quotidiano d'opposizione al governo di Ankara, reo di aver pubblicato video e foto che documenterebbero la fornitura di armi ai ribelli siriani da parte del Mit, l'intelligence turca.

L'inchiesta
Secondo Hurriyet online, a chiedere la condanna all'ergastolo sarebbe stato uno dei legali del presidente tramite una denuncia penale. Scoop da ergastolo per il giornalista che, con la sua inchiesta, ha messo in difficoltà il leader del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (Akp) in vista delle elezioni politiche del 7 giugno e ha inaugurato l’ultimo episodio dello scontro tra il presidente e gli organi di stampa che, oggi, vede coinvolti anche il New York Times, la Bbc e la Cnn.

La solidarietà di Pamuk
La richiesta ha provocato un'ondata di polemiche. "La democrazia non può essere sacrificata", ha detto il premio Nobel Orhan Pamuk, esprimendo la sua solidarietà al quotidiano Cumhuriyet e al suo direttore Can Dundar. 

L'avvertimento di Erdogan
Dopo lo scoop firmato da Dundar, Erdogan lo ha avvertito che avrebbe pagato un "caro prezzo" per le rivelazioni, che mettono in forte imbarazzo il governo islamico di Ankara, più volte accusato di appoggiare in Siria anche i gruppi jihadisti e di lasciare aperte sul proprio territorio le 'autostrade della jihad'. 

Condanna internazionale
Martedì 2 giugno il Committee to Protect Journalists, un osservatorio sulla libertà di stampa di New York, ha condannato l'ennesimo attacco del presidente turco alla stampa chiedendo al presidente "di smettere di fare il bullo con i giornalisti soltanto perché non gli piace quello che loro scrivono".