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MONDO

Operazione antiterrorismo

Turchia dichiara guerra a Isis, raid aerei sulla Siria

Nella rete dei rai turchi finisce anche uno dei leader al Qaeda. Dopo una telefonata tra Barack Obama e Recep Tayyip Erdogan la Turchia ha accettato di concedere agli aerei della coalizione guidata dagli Usa l'uso della base Nato di Incirlik 

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Carri armati turchi contro Is (archivio)
La Turchia ha dichiarato guerra ai jihadisti dello Stato islamico conducendo il primo raid aereo contro postazioni dell'Isis in Siria. L'azione turca - a quanto riferisce il premier Ahmet Davutoglu - ha distrutto tutti gli obiettivi dello stato islamico che minacciavano il confine tra i due Paesi.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha anche confermato di aver concesso agli Usa di usare la base di Incirlik, nella provincia meridionale turca di Adana, per condurre operazioni militari contro l'Isis "entro certe condizioni". La concessione di Erdogan è arrivata dopo una telefonata con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Per molto tempo Washington aveva chiesto di poter usare la base, a 400 chilometri dalla capitale dell'Isis in Siria, Raqqa, per i suoi raid, ma finora Ankara aveva temporeggiato. 

Le forze di polizia e dell'antiterrorismo turche hanno compiuto raid in 16 province, arrestando oltre 290 individui sospettati di appartenere a varie organizzazioni terroristiche. Le operazioni sono state condotte sia contro militanti Isis sia contro i ribelli curdi. "Blitz simultanei sono stati condotti contro un alto numero di persone sospettate di preparare operazioni contro i civili", riferisce l'ufficio del premier. "In totale, sono state arrestate 297 persone, di cui 37 stranieri, appartenenti a gruppi terroristici", aggiunge.

Nella rete turca sarebbe caduto anche Abu Hanzala, importante leader di Al Qaeda. Secondo quanto riferisce Haberturk, l'uomo, che si faceva chiamare Halis Bayuncuk, è stato fermato a Istanbul, dove viveva con la propria compagna, anch'essa arrestata. Dopo essere stato portato in ospedale per dei controlli, è stato condotto in questura. Abu Hanzala era da anni nella lista dei ricercati per aver scalato le gerarchie all'interno di al Qaeda, ma nel mirino delle autorita' turche n era finito come Bayuncuk per aver celebrato un sermone alla fine del Ramadan in cui invocava uno stato governato dalla legge islamica. In un precedente sermone comparso su internet, l'uomo avrebbe attaccato il governo di Ankara, minacciando apertamente "coloro che sono alla testa del regime turco".

Sempre a Istanbul, una militante di estrema sinistra è stata uccisa durante gli scontri con la polizia. La donna, riferisce l'agenzia Anatolia, faceva parte del Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (DHKP-C) che Ankara ritiene responsabile di numerosi attentati nel Paese negli ultimi anni. La militante è stata uccisa quando la polizia ha provato ad entrare nella sua casa nel distretto di Bagcilar per effettuare degli arresti. Le autorità turche ritengono da tempo che il DHKP-C sia in combutta con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), uno degli obiettivi dei raid odierni.