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ITALIA

alta tensione dopo il fallito golpe

Turchia, uomo spara di fronte a tribunale Ankara. Intanto continuano le "purghe" di Erdogan

L'uomo sarebbe stato arrestato. Intanto è salito a 7.543 il numero delle persone arrestate dopo il fallito golpe. Erdogan evoca la pena di morte 

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Resta alta la tensione in Turchia dopo il tentato golpe del 15 luglio. Un uomo armato è stato arrestato davanti a un tribunale di Ankara. Secondo alcune fonti avrebbe aperto il fuoco. All'interno dell'edificio, stando al sito web del giornale Hurriyet, si troverebbero 27 generali e ammiragli arrestati dopo il tentato golpe.

Le purghe
Intanto è salito a 7.543 il numero delle persone arrestate. Lo ha detto il premier Binali Yildirim. "I numeri potrebbero mutare. Tra loro vi sono 100 agenti i polizia, 6.038 soldati, 755 tra giudici e procuratori, e 650 civili. Per 316 e' stata confermata la custodia preventiva". Il premier ha fornito anche un nuovo bilancio delle vittime del fallito golpe: sono morte 208 persone, di cui: 145 civili, 60 poliziotti e 3 soldati. Oltre 100 golpisti sono stati uccisi.

Erdogan evoca pena di morte
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha parlato chiaro, sottolineando la propria intenzione di "fare pulizia all'interno di tutte le istituzioni dello Stato" per liberarle dal "virus" che ha causato la rivolta. Erdogan ha promesso che il governo discuterà con l'opposizione la questione della reintroduzione della pena di morte in Turchia dopo il fallito golpe. "Il desiderio della pena di morte espresso dai nostri cittadini per noi è un ordine, ma prendere una decisione affrettata sarebbe sbagliata": così il premier turco Binali Yildirim, rispondendo ai giornalisti al termine del Consiglio dei ministri.

Mogherini: "Nessuno Stato entra nell'Ue se introduce pena di morte"
Nessuno Stato può entrare nell'Unione Europea "se introduce la pena di morte". Lo sottolinea l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Unione Europea Federica Mogherini, in conferenza stampa a Bruxelles insieme al segretario di Stato Usa John Kerry, a margine dei lavori del Consiglio Affari Esteri.

Merkel: "Siamo contro la pena di morte"
Sulla stessa linea la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Siamo categoricamente contro la pena di morte. Un Paese che la pratica non può essere membro della Ue", ha spiegato il suo portavoce, definendo "preoccupanti" le affermazioni del presidente Erdogan sulla possibilità della reintroduzione della pena capitale.

Gentiloni: "La reazione al golpe non può essere una reazione di vendetta"
Dura condanna anche del ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni secondo cui il ritorno ipotizzato della pena di morte in Turchia "sarebbe uno dei simboli di quello che l'Europa non può accettare". "Siamo stati molto chiari nel condannare il tentativo di golpe militare, e siamo molto chiari nel dire che la reazione a questo golpe non può essere una reazione di vendetta" ha detto Gentiloni.

Tensione con gli Usa per estradizione Gulen
Il presidente turco intanto si scaglia inoltre contro Washington, chiedendo l'estradizione di Fethullah Gulen, l'imam e magnate che accusa di essere la mente del tentativo di golpe. Toni che il segretario di Stato John Kerry respinge come "irresponsabili", invitando Ankara a fornire le prove del suo coinvolgimento.