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MONDO

La protesta filoeuropeista e antigovernativa va avanti da due mesi

Ucraina, ancora violenti scontri tra manifestanti e polizia: 5 morti. Ue: valutiamo azioni

La Procura generale ha confermato che dei dimostranti sono rimasti uccisi da colpi d'arma da fuoco. L'appello del presidente Yanukovich ai cittadini: "Non seguite gli estremisti". Il presidente della Commissione europea Barroso: "Stiamo valutando possibili azioni". Trecento feriti in poche ore
 

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Scontri in Ucraina
Kiev
Sale il bilancio delle vittime degli scontri di Kiev. Scontri che vanno avanti da domenica nonostante il ricorso alla forza minacciato dal governo. Sono 5 i manifestanti dell'opposizione uccisi oggi, secondo il coordinatore del centro medico dei contestatori, Oleg Musiy. "Per il momento, abbiamo contato 5 morti - ha detto Misiy alla radio filo-opposizione Hromadske, mentre circa 300 persone sono state ferite da mezzogiorno". 
 
Stando all'agenzia di stampa 'Liga.novosti', alcune vittime sarebbero state colpite da tiratori scelti della Berkut, la polizia speciale anti-sommossa, che ha però negato di essere intervenuta con agenti armati per fermare i disordini. Uno dei manifestanti uccisi era l'attivista Sergiy Nihoyan, 20 anni, di origine armena ma nato in Ucraina. Lo rende noto il ministero degli esteri armeno, facendo riferimento alla propria ambasciata a Kiev. 
 
Mentre un giovane è precipitato dal colonnato dello stadio Dynamo, da un'altezza di 13 metri.

Yanukovich: basta scontri, non seguite gli estremisti
Il presidente ucraino Yanukovich ha invitato i cittadini a non seguire gli appelli dei politici
radicali e l'opposizione a cessare le ostilità e a sedersi al tavolo negoziale. Il capo dello Stato ha anche espresso rammarico per le vittime degli scontri e condoglianze alle loro famiglie, attribuendo la responsabilità dell'accaduto agli "estremisti politici" e disponendo lo svolgimento di indagini accurate. 
Il presidente ucraino ha inoltre incontrato oggi i tre principali leader dell'opposizione per cercare di trovare una soluzione ai violenti scontri riesplosi domenica.
Le proteste filoeuropeiste contro Yanukovych e il governo vanno avanti da circa due mesi. 

Il premier Azarov: "Accuse infondate contro gli agenti. Non hanno armi da fuoco"
“I partecipanti a queste agitazioni non possono essere definiti manifestanti pacifici e dimostranti. Sono criminali che dovranno rispondere delle loro azioni". Lo ha detto il premier dell'Ucraina, Mykola Azarov, citato dall'agenzia stampa Interfax Ucraina. "In qualità di primo ministro, dichiaro ufficialmente che, sfortunatamente, ci sono delle vittime le cui responsabilità ricadono sugli organizzatori delle proteste e su certi partecipanti alle agitazioni di massa" ha aggiunto Azarov riferendosi ai morti finora registrati. Il premier ha sollevato le forze di polizia dalla responsabilità dei decessi: "Le accuse contro gli agenti delle forze dell'ordine sono completamente prive di fondamento, poiché non hanno armi da fuoco a disposizione".

Ieri il premier ucraino, aveva avvertito i manifestanti: se "le provocazioni" e le violenze di piazza continueranno, il governo di Kiev non avrà altra scelta che "utilizzare la forza nell'ambito della legge".

La polizia sfonda le barricate
Nonostante una sorta di tregua iniziata ieri mattina e interrotta nella notte, nelle prime ore 
di oggi sono ripresi gli scontri. Le forze dell'ordine hanno tentato di smantellare le barricate dei manifestanti, che hanno lanciato pietre e molovov, mentre gli agenti hanno impiegato gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Ma, probabilmente, sono stati usati anche alcuni proiettili convenzionali da parte di qualche tiratore scelto.

La polizia ucraina ha fatto avanzare un mezzo blindato contro i manifestanti antigovernativi in via Grushevski, uno dei luoghi caldi delle proteste. Il mezzo è seguito da centinaia di poliziotti.

Gli Stati Uniti valutano nuovi provvedimenti contro gli autori delle violenze
Gli Stati Uniti hanno risposto alle azioni di novembre e dicembre contro i manifestanti a Kiev revocando i visti di diversi cittadini ucraini legati alle violenze e stanno esaminando ulteriori provvedimenti contro i responsabili delle violenze attuali. Lo rende noto l'ambasciata Usa a Kiev.

L'Ue chiede lo stop delle violenze
L'Unione europea chiede all'Ucraina di porre immediatamente fine agli episodi di violenza che stanno causando vittime nel Paese.

Barroso: "Stiamo valutando possibili azioni"
"Stiamo valutando la possibilità di azioni che possano essere prese a livello Ue e le
conseguenze che queste avrebbero sulle relazioni col paese".Così il presidente della commissione europea, José Manuel Barroso, commenta la situazione in Ucraina, dicendosi "scioccato per la morte dei manifestanti" e facendo un "appello per lo stop alle violenze".
 
Russia: no a interferenze esterne
"Chiediamo ai circoli politici occidentali, che stanno interferendo negli affari interni dell'Ucraina, in violazione del diritto internazionale, di smettere di alimentare
l'escalation del conflitto" ha ammonito la Duma di Stato in una dichiarazione ufficiale sul tema, diffusa oggi. I deputati russi ritengono che la crisi politica a Kiev sia stata
provocata sia da forze estremiste dell'opposizione interna, sia da alcuni politici occidentali. Il riferimento è a chi si è unito nelle settimane scorse ai manifestanti in piazza Maidan, teatro delle più massicce dimostrazioni anti-governative. 

Le leggi anti-protesta
A mezzanotte sono entrate in vigore le leggi anti-protesta, approvate la settimana scorsa, che inaspriscono fortemente le pene - previsti fino a cinque anni di detenzione - per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate o occupa edifici pubblici (i dimostranti occupano dal primo dicembre il municipio di Kiev e la sede dei sindacati). Inoltre, pene severe anche per chi monta tende in un luogo pubblico senza permesso e per chi manifesta a volto coperto. Proprio l’approvazione di queste norme aveva portato in piazza, domenica scorsa, centinaia di migliaia di persone.