Ucraina, Tensione in Crimea, oggi la Ashton a Kiev

Yanukovich fugge in elicottero mentre i suoi sostenitori non mollano. A Sebastopoli, in Crimea, dove fa base la flotta russa, circa duemila manifestanti ieri hanno aderito all'appello lanciato dai movimenti pro-russi: a Kiev "hanno preso il potere i fascisti" è lo slogan dei dimostranti che sbandieravano bandiere ucraine, russe e della flotta del Mar Nero. "Il nuovo potere vuole privare i russi dei propri diritti e della cittadinanza", ha detto uno degli oratori dal palco sulla piazza centrale della città. E la folla, inferocita, ha anche picchiato un sostenitore europeista, Viktor Meganov. A Kharkiv, sempre nella russofona Ucraina orientale, una folla di cittadini ucraini filorussi si è schierata a difesa di una statua di Lenin. Migliaia di antigovernativi bloccano però l'ingresso del palazzo del governatore regionale. Anche a Kiev non tutti concordano sulla figura di Yulia Tymoshenko,sabato accolta trionfalmente in piazza Maidan dopo tre anni di carcere. Per le strade sono apparsi alcuni poster che la paragonano al presidente uscente. 
 
Gli aiuti di Fmi e Ue e la telefonata Merkel-Tymoschenko. Ashton a Kiev
A sostegno del nuovo corso politico ucraino potrebbero intervenire Fondo Monetario Internazionale e Unione europea, con aiuti economici e politici. La conferma arriva dal direttore generale del Fmi, Christine Lagarde e dalla telefonata del cancelliere tedesco Angela Merkel alla leader dell'opposizione ucraina, Yulia Tymoshenko, che annunciano anche un incontro “molto presto”. Anche il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con la Merkel per discutere della situazione in Ucraina, in cui è emerso la necessità di preservare l'integrità territoriale, condivisa anche dagli Stati Uniti e dal presidente Hollande. Ed è atteso nelle prossime ore a Kiev l'arrivo del capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton. Dall'altra parte della barricata c'è la Russia, da sempre vicino a Yanukovich, che ha congelato i miliardi di aiuti promessi all'ormai ex presidente. Anche l'ambasciatore russo stato richiamato a Kiev "per consultazioni". E proprio con il capo della diplomazia russa, Serghiej Lavrov, il segretario di stato americano ha avuto un colloquio telefonico. Kerry ha detto a Lavrov che gli Stati Uniti si attendono che la sovranità, l'integrità territoriale e la libertà democratica di scelta saranno rispettati da tutti gli Stati.

Turcinov anche premier. Martedì nuovo governo e presidenziali il 25 maggio
Intanto in Ucraina l'uomo di fiducia e braccio destro della pasionaria della Rivoluzione arancione, Oleksandr Turcinov, ieri è stato designato come presidente ad interim, accentrando su di sé tre cariche cruciali: capo del Parlamento, premier (sempre ad interim) e capo dello stato. Turcinov ha dato ai deputati tempo fino a domani per trovare una maggioranza e formare un governo di unità nazionale e ha avvertito che Mosca dovrà rispettare la "scelta europea" dell'Ucraina, che rischia il default. E sempre dal Parlamento è arrivato un segnale di rottura con il regime di Yanukovich: la Rada ha abrogato una legge sulla lingua approvata appena due anni fa e che aveva fatto diventare il russo lingua ufficiale in metà del Paese. Yanukovich è stato scaricato anche dal suo movimento, il Partito delle Regioni, che lo ha definito responsabile delle violenze e accusato di tradimento, appoggiando così il voto di impeachment e le presidenziali fissate per il 25 maggio. Ma prima di far perdere le sue tracce Yanukovich ha gridato al "colpo di Stato", definendo "illegittimo" il Parlamento di Kiev. Nel frattempo la stessa Tymoshenko, in un comunicato pubblicato sul sito web del suo partito, ha escluso una sua candidatura come primo ministro: "Vi chiedo di non considerare la mia candidatura a primo ministro".