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MONDO

L'attentato al sindaco di Kharkiv

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Il sindaco di Kharkiv Ghennady Kernes è stato colpito da lunga distanza con un fucile di precisione autoricaricabile Dragunov di fabbricazione russa, l’arma utilizzata dalle forze speciali russe durante le due campagne cecene. E’ stato sparato un solo colpo mirato al cuore. Per puro miracolo la pallottola è passata vicino, perforando un polmone e il fegato. Immediatamente operato, il sindaco lotta tra la vita e la morte e i medici non sciolgono la prognosi. Nessuno dubita che si è trattato di un lavoro da professionisti di alto livello.

Qualche tempo fa Kernes ha reso noto di ricevere in continuazione le minacce dagli sconosciuti, accusando esplicitamente di essere mandante l’attuale ministro dell’Interno Arsen Avakov, l’ex governatore delle regione di Kharkiv e avversario politico di Kernes. Questa dichiarazione a firma di Kernes è stata pubblicata sul sito ufficiale dell’amministrazione cittadina di Kharkiv.

Dal canto suo la Procura Generale ucraina ha accusato Kernes di coinvolgimento diretto nel rapimento dei due militanti di Euromaidan – Aleksandr Kutianin e Alexei Riapolov. Il sindaco Kernes ha smentito tutte le accuse, affermando che “il caso era una montatura poliziesca orchestrata dal ministro dell’Interno Arsen Avakov”.

Dell’attentato contro Ghennady Kernes si accusano a vicenda la Russia e l’Ucraina. Tuttavia bisogna dire che Kernes è una figura controversa, scomoda sia per i russi sia per gli ucraini stessi.

Da un lato era uno dei sostenitori più forti dell’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich ed esponente del suo Partito delle Regioni, favorevole al riavvicinamento e ai rapporti più stretti con la Russia. Tuttavia dopo la fuga di Yanukovich e l’insediamento di un nuovo governo ad interim Kernes ha assunto una posizione a favore del governo di Kiev e contro separatismo, in sostanza antirussa.

Secondo lui, grazie al suo equilibrismo politico è riuscito a prevenire disordini e la proclamazione di un’ennesima repubblica secessionista nella sua città e nella sua regione. Kernes comunque non è riuscito a prevenire la polarizzazione della società, formazione dei gruppi paramilitari e rapimenti di persone. Prima dell’attentato si trovava agli arresti domiciliari per due mesi con l’obbligo di dimora dalle 21 fino alle 7 di mattina. E’ stato condannato per le minacce, torture e rapimento di persone.