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MONDO

Colloquio telefonico tra Obama e Putin

Kiev, Yanukovich firma accordo con opposizione

Con la mediazione dell'Ue, siglata l'intesa tra il presidente e l'opposizione. Verso elezioni anticipate. Approvata riforma che favorisce la liberazione dell'ex premier Tymoshenko

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L'accordo
Dopo una carneficina durata 72 ore Kiev prova uscire dalla crisi che l'ha trasformata in un teatro di guerra con un compromesso che ha visto la mediazione di Bruxelles. Mentre il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha accolto subito con favore la notizia, Mosca - il cui inviato non ha firmato l'accordo - ha fatto sapere che questo "non significa che la Russia non sostenga un compromesso". Dopo ore di incontri con i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Polonia il Consiglio di Maidan - la sigla in cui si identifica la maggior parte dei gruppi di opposizione - ha firmato un accordo con il presidente Yanukovich che prevede elezioni anticipate entro dicembre e, nel giro di dieci giorni, un governo di unità nazionale. Concessioni che - secondo le parti - dovrebbero mettere la parola fine alle ultime giornate di sangue. EuroMaidan, invece, continua a chiedere le dimissioni immediate di Yanukovich. 28 deputati filogovernativi hanno dato le dimissioni. 

I cambiamenti già in atto
Dopo l'accordo i primi mutamento politici sono già operativi e per ora sembrano aver portato ad una fase di tregua.

Riduzione dei poteri del presidente. Parte dell'intesa prevedeva che fossero ridimensionati i poteri presidenziali. Detto fatto: la Rada ha approvato con 387 voti a favore e solo uno contrario il ritorno alla Costituzione del 2004, quella post Rivoluzione Arancione che - tra l'altro - prevedeva che il Parlamento votasse la fiducia al governo.
Destituzione del ministro dell'Interno. Vitaly Zakharchenko è stato immediatamente rimosso dall'incarico come parte dell'accordo. L'opposizione lo accusa di essere la mente dietro le violenze verso i manifestanti. 
Liberazione di Yulia Tymoshenko. Un passo non ancora compiuto ma che pare all'orizzonte. E' stato depenalizzato il reato di abuso di potere, aprendo la strada alla sua scarcerazione. Tymoshenko è in cella dal 2010, condannata a sette anni per questo reato, secondo molti una condanna politica. 
No allo stato di emergenza. Yanukovich si è anche impegnato a non imporre lo stato di emergenza. Dall'altra parte l'opposizione ha promesso di non ricorrere alla violenza. Una seconda tregua, dopo quella proclamata e immediatamente fallita dei giorni scorsi, che ha lasciato una Kiev acquietata ma non pacificata. 

La Casa Bianca non esclude sanzioni contro Yanukovich
Gli Usa hanno accolto di buon grado l'accordo tra autorità e opposizione nella ma hanno anche ribadito che rimane l'ipotesi di sanzioni personali contro Yanukovich e il suo entourage, perché "chi ha compiuto violenze deve essere chiamato alle sue responsabilità". Il presidente Obama - fa sapere la Casa Bianca - ha avuto un "colloquio costruttivo" sulla situazione ucraina con il presidente Putin. La telefonata, in cui si è parlato anche di Iran e di Sochi, è durata un'ora.
 
Financial Times: Russia pronta ad entrare in Ucraina con i carri armati
Secondo il quotidiano britannico, Mosca sarebbe pronta a difendere la minoranza russofona dell'Ucraina con le armi. Citando un funzionario governativo del Cremlino, scrive che "il collasso dell'Ucraina scatenerebbe una guerra. Perderebbero la Crimea come prima cosa, la proteggeremo come abbiamo fatto in Georgia". Il riferimento è al 2008 quando dopo un attacco a sorpresa di Tbilisi contro la regione sepaqratista dell'Ossezia del Sud, l'esercito russo ha invaso il Paese. 

Il presidente rivede la sua strategia 
Yanukovich ha lasciato Kiev in aereo diretto a Kharkiv, una roccaforte filogovernativa vicina al confine russo. Sull'aereo presidenziale ci sarebbero anche i suoi due più stretti collaboratori: il presidente del parlamento Volodymyr Rybak, il suo portavoce Andriy Klyuyev e il deputato Vadim Novinskii. La notizia, non confermata da fonti ufficiali, la riporta il sito Zn.ua citando fonti dell'amministrazione presidenziale. Da Washington fanno sapere che si tratta di una riunione politica con i suoi sostenitori nella regione.