MONDO
Nell'est del paese
Ucraina, Kiev accusa: razzi su Kramatorsk, vittime civili; Mosca avverte: "Pronti ad escalation"
Poroshenko: "Ribelli hanno attaccato il quartier generale dell'esercito e una zona residenziale". I filorussi smentiscono. Intanto è alta la tensione anche sul fronte diplomatico, Putin: "Difenderemo i nostri interessi". Domani vertice a Minsk

I ribelli filorussi hanno attaccato con lanci di razzi il quartier generale dell'esercito ucraino e una vicina area residenziale a Kramatorsk, nell'est del Paese, a 50 chilometri dal fronte. A denunciarlo il presidente ucraino Petro Poroshenko. Le vittime sarebbero almeno 15, tra cui una donna, decine i feriti. I ribelli hanno smentito ogni attacco; Kramatorsk, vicino Sloviansk, nella regione di Donetsk, è stata riconquistata in estate dalle truppe governative. Intanto le forze governative hanno lanciato un'offensiva contro i separatisti e est di Mariupol.
Domani vertice a Minsk
Mentre ancora si combatte nell'Est sale la tensione anche sul fronte diplomatico. Le speranze di trovare una soluzione alla crisi in Ucraina sono affidate al vertice in programma domani a Minsk tra i leader di Russia, Ucraina, Germania e Francia anche se "una fonte diplomatica russa" citata dall'agenzia Ria Novosti assicura che domani non è in programma la firma di un accordo finale.
Mogherini: "Iniziativa franco- tedesca ha mandato europeo"
"L'iniziativa franco- tedesca di questi giorni - ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Mogherini rispondendo alle domande degli europarlamentari a Strasburgo - è un'iniziativa europea". L'Europa, ha detto ancora Mogherini "non sta solo dando sostegno tecnico all'Ucraina, ma anche economico: abbiamo proposto un terzo pacchetto di 1,8 miliardi di euro di aiuti e confido che questa nuova misura trovi l'appoggio del Parlamento".
Mosca avverte gli Stati Uniti
Usa e Russia continuano a scambiarsi accuse, l’ultimo affondo è arrivato dal Cremlino. Per il portavoce Dmitri Peskov, l’occidente cerca di destabilizzare la situazione in Ucraina con la minaccia di nuove sanzioni e con l’ipotesi di inviare armi. Una posizione dura, lievemente attenuata solo dalla garanzia che “la Russia è veramente interessata a risolvere la crisi”. Secondo il segretario del consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, se gli Stati Uniti decideranno di armare l'esercito di Kiev, nel sud-est ucraino ci sarà "un'ulteriore escalation del conflitto" e Mosca potrebbe reagire "con strumenti diplomatici". Nel frattempo 600 militari russi hanno iniziato un'esercitazione in Crimea, regione annessa dalla russia nel marzo scorso dopo un controverso referendum.
Obama: pronti a fornire armi a Kiev se la via diplomatica dovesse fallire
Si tratta di una risposta indiretta a Barack Obama, che ieri ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel e non ha escluso l’invio di armi. Il presidente statunitense ha accusato la Russia di aver “violato tutti gli impegni presi con gli accordi di Minsk, continuando a operare nell'Ucraina dell'est, inviando soldati e artiglieria pesante e distruggendo interi villaggi". Pur definendo “improbabile” l’intervento militare, ha anche detto che gli Stati Uniti sono pronti a fornire armi a Kiev se la via diplomatica dovesse fallire.
Domani vertice a Minsk
Mentre ancora si combatte nell'Est sale la tensione anche sul fronte diplomatico. Le speranze di trovare una soluzione alla crisi in Ucraina sono affidate al vertice in programma domani a Minsk tra i leader di Russia, Ucraina, Germania e Francia anche se "una fonte diplomatica russa" citata dall'agenzia Ria Novosti assicura che domani non è in programma la firma di un accordo finale.
Mogherini: "Iniziativa franco- tedesca ha mandato europeo"
"L'iniziativa franco- tedesca di questi giorni - ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Mogherini rispondendo alle domande degli europarlamentari a Strasburgo - è un'iniziativa europea". L'Europa, ha detto ancora Mogherini "non sta solo dando sostegno tecnico all'Ucraina, ma anche economico: abbiamo proposto un terzo pacchetto di 1,8 miliardi di euro di aiuti e confido che questa nuova misura trovi l'appoggio del Parlamento".
Mosca avverte gli Stati Uniti
Usa e Russia continuano a scambiarsi accuse, l’ultimo affondo è arrivato dal Cremlino. Per il portavoce Dmitri Peskov, l’occidente cerca di destabilizzare la situazione in Ucraina con la minaccia di nuove sanzioni e con l’ipotesi di inviare armi. Una posizione dura, lievemente attenuata solo dalla garanzia che “la Russia è veramente interessata a risolvere la crisi”. Secondo il segretario del consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, se gli Stati Uniti decideranno di armare l'esercito di Kiev, nel sud-est ucraino ci sarà "un'ulteriore escalation del conflitto" e Mosca potrebbe reagire "con strumenti diplomatici". Nel frattempo 600 militari russi hanno iniziato un'esercitazione in Crimea, regione annessa dalla russia nel marzo scorso dopo un controverso referendum.
Obama: pronti a fornire armi a Kiev se la via diplomatica dovesse fallire
Si tratta di una risposta indiretta a Barack Obama, che ieri ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel e non ha escluso l’invio di armi. Il presidente statunitense ha accusato la Russia di aver “violato tutti gli impegni presi con gli accordi di Minsk, continuando a operare nell'Ucraina dell'est, inviando soldati e artiglieria pesante e distruggendo interi villaggi". Pur definendo “improbabile” l’intervento militare, ha anche detto che gli Stati Uniti sono pronti a fornire armi a Kiev se la via diplomatica dovesse fallire.