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MONDO

Crisi ucraina

Kiev: sette osservatori Osce rapiti dai filorussi a Sloviansk

La Russia rischia nuove sanzioni: è la linea emersa al termine della telefonata tra Obama, Renzi e altri leader europei. E stamane il premier ucraino Yatseniuk incontra a Roma il premier italiano e Papa Francesco. Putin chiude la linea rossa

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Sloviansk (AP)
Un gruppo di separatisti filorussi ha rapito alcuni osservatori dell'Osce a Sloviansk, nell'est dell'Ucraina. Lo riferisce il ministero dell'interno. "Sconosciuti - si legge in un comunicato di Kiev - hanno fermato un bus con 13 passeggeri a bordo, tra i quali 7 rappresentanti dell'Osce, 5 militari ucraini e l'autista, nei pressi di Sloviansk. Le persone catturate si trovano attualmente in una sede locale dei servizi di sicurezza". Tuttavia, il ministro della Difesa tedesco afferma che gli osservatori sequestrati sono 13. Per il ministro, Ursula von der Leyen, "il quadro non è ancora chiaro ma sembra che siano 13 gli ispettori Osce arrestati: tra questi ci sono 4 tedeschi", ha dichiarato durante una visita in Africa in un audio diffuso dal suo dicastero a Berlino. Non è chiaro però se alcuni degli osservatori siano stati contati due volte a Berlino. In precedenza tra i sette bloccati si dava conto di 3 osservatori tedeschi più un interprete tedesco, 1 polacco, 1 ceco, 1 svedese e 1 danese.

"Tra loro spia di Kiev"
I ribelli che hanno sequestrato una missione dell'Osce nell'est dell'Ucraina accusano gli osservatori di aver portato con loro una "spia" di Kiev. "Mi è stato riferito", ha detto il capo dei miliziani e sindaco di fatto di Slavyansk , Vyacheslav Ponomaryov, "che coloro che vengono come osservatori viaggiano con una spia, e ciò non è opportuno". Il destino dei 7 osservatori internazionali dell'Osce, di fatto sequestrati dai separatisti, sarà deciso oggi dopo che la loro posizione verrà esaminata dai servizi di sicurezza (Sbu) della Crimea, ha annunciato il sindaco. La notizia del rapimento è "scioccante": così il vice ministro degli Esteri di Kiev, Danylo Lubkivsky, parlando con i giornalisti al Palazzo di Vetro. Lubkivsky ha "condannato nei termini più forti" l'episodio e ha chiesto il rilascio degli ostaggi.

Svezia chiede liberazione
La Svezia si dice profondamente preoccupata per "l'arresto di alcuni osservatori dell'Osce in Ucraina, tra i quali uno svedese" e chiede ai miliziani filorussi, si legge sul suo account Twitter, "l'immediata liberazione" del gruppo.

Mogherini: sosterremo nuove sanzioni mirate 
"Di fronte al peggioramento della situazione, non escludiamo che si discutano in sede europea nuove misure sanzionatorie, che l'Italia è pronta a sostenere, sempre restando nell'ambito della cosiddetta fase 2, quella delle sanzioni mirate". Lo afferma il ministro degli Esteri Federica Mogherini che ha sentito al telefono John Kerry.

Cresce la tensione in Ucraina
La Russia chiede a Kiev di "fermare immediatamente ogni operazione militare in Ucraina, di ritirare le proprie truppe" e "implementare gli accordi di Ginevra": lo afferma il ministero degli Esteri citato da Itar-Tass. Solo così, continua la nota, "sarà possibile iniziare una de-escalation" nel Paese. Aerei da guerra russi, intanto, hanno violato in diverse occasioni lo spazio aereo ucraino nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il Pentagono.

Conferenza telefonica tra Obama, Renzi e altri leader Ue 
La situazione in Ucraina è stata al centro di una conference call tra i leader di Stati Uniti, Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna che "hanno concordato di lavorare strettamente e, attraverso il G7 e l'Ue, coordinare misure aggiuntive" contro la Russia. Lo riferisce la Casa Bianca, dopo la conference call sulla crisi ucraina. Il presidente Barack Obama, si legge in una nota, ha detto che "gli Stati Uniti sono pronti a imporre sanzioni mirate per rispondere alle ultime azioni della Russia" che, hanno sottolineato i leader, "può ancora scegliere una soluzione pacifica della crisi, anche attraverso l'attuazione degli accordi di Ginevra".

Verso nuove sanzioni
Lunedì l'Ue rendererà noti i nomi di altre 15 personalità russe colpite da ulteriori sanzioni per la crisi ucraina. Lo stesso faranno gli Usa che però adotteranno misure punitive oltre che contro singoli anche contro entità russe e colpiranno in particolare le persone più vicine al presidente Vladimir Putin. Bruxelles si concentrà invece sui responsabili diretti della rivolta nelle regioni orientali e russofone ucraine. Lo riferiscono fonti vicine al dossier sottolineando che ci sarà una sovrapposizione parziale tra le due liste. 

Putin chiude la linea rossa
Vladimir Putin non ne vuole più sapere di parlare direttamente con Barack Obama. Fin dai fatti di Kiev tra i due presidenti c'erano stati contatto telefonici regolari: il 6, il 16 e il 28 marzo. L'ultima volta che il "telefono rosso" (dal nome che la linea diretta tra Casa Bianca e Cremlino prese durante la Guerra Fredda) è squillato è stato il 14 aprile scorso, quando il primo ad alzare la cornetta fu Putin. In quell'occasione il presidente americano chiese a quello russo di mettere fine al sostegno armato ai miliziani filorussi nell'est e minacciò future sanzioni.

Adesso, rivela il Daily Beast riferendo le confidenze di fonti diplomatiche e politiche, Vladimir Putin ha deciso di interrompere a tempo indeterminato i contatti diretti. "No, non parlerà con Obama su pressione, ma ciò non significa per sempre", ha riferito una delle fonti, Igor Yurgens, presidente dell'Istituto per lo sviluppo contemporaneo, organismo vicino al premier Dmitry Medvedev. Non solo tra Putin e Obama il filo diretto è spezzato, ma anche -e forse ciò è più grave- tra il capo del Pentagono, Chuck Hagel, e il ministro della Difesa russo, Sergey Shoygu. A tenere i rapporti di massimo livello con Mosca è, a questo punto, solo John Kerry: "Nelle ultime settimane ho avuto sei conversazioni con Lavrov. L'ultima, di sapore kafkiano"

Bruxelles: trattative in corso per convocare Consiglio dei ministri degli Esteri europei straordinario
E da Bruxelles arriva la notizia che trattative sono in corso tra i 28 per convocare la prossima settimana un Consiglio dei ministri degli Esteri europei straordinario che possa varare nuove sanzioni alla Russia. Lo indicano fonti europee specificando che "ancora non è stato deciso nulla" e ricordando che una riunione dei ministri degli Esteri è già in programma per il 12 maggio a Bruxelles. 

Palazzo Chigi: piena sintonia con gli altri leader
Al termine della conference call sulla crisi ucraina e sui prossimi passi da fare, spiegano fonti di Palazzo Chigi, si è registrata "piena consonanza" tra i leader. 

Il premier ucraino Yatseniuk oggi a Roma incontra Renzi e Papa Francesco
Nel pieno della crisi con Mosca, il premier ucraino Arseny Yatseniuk è giunto ieri sera a Roma per una visita di poche ore. Stamane, alle 10, il capo del governo di Kiev ha in programma un incontro a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi, mentre alle 11 sarà ricevuto in Vaticano da Papa Francesco.

Al via secondo round dell’operazione di Kiev a Sloviansk. I filorussi: "Non ci arrendiamo"
"Non ci arrenderemo, siamo pronti a difenderci e non consegneremo la città". Lo affermano i filorussi di Sloviansk, la città nell'est dell'Ucraina protagonista del braccio di ferro tra Kiev e Mosca. Ieri le forze ucraine hanno circondato Sloviansk "per impedire l'arrivo di rinforzi" ai filorussi. Si tratta della seconda tappa dell'operazione lanciata a Sloviansk dai militari ucraini. Le autorità di Kiev hanno assicurato che non ci sarà blitz in città per evitare vittime.

Media: si combatte a Kramatorsk. Colpito un elicottero militare ucraino
Un elicottero militare ucraino è stato colpito da una granata Rpg ed è esploso mentre era parcheggiato in una base militare vicino a Kramatorsk, nell'est del Paese. Il suo pilota è riuscito a mettersi in salvo, ma è rimasto ferito. E sempre a Kramatorsk, secondo alcuni media russi, si starebbe combattendo. Nella città - riferiscono - risuonerebbero colpi di arma da fuoco e un blindato sarebbe in fiamme. 

Inchiesta del Tribunale internazionale dell'Aja sui crimini prima e durante la caduta Yanukovich
Il procuratore generale della corte penale internazionale dell'Aja, intanto, ha aperto un'indagine preliminare sui crimini commessi prima e durante la caduta dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich. Lo ha reso noto lo stesso tribunale internazionale.