MONDO
Resta alta la tensione
Ucraina, Osservatori Osce in ostaggio: Merkel chiede aiuto a Putin per la loro liberazione
I filorussi ribadiscono che gli osservatori saranno liberati in cambio della scarcerazione di attivisti filo-russi. Intanto i ribelli occupano nuovi edifici nel sud est del Paese e il presidente ucraino ammette: "Perso il controllo delle regioni di Donetsk e di Lugansk". L'Fmi sblocca un pacchetto di aiuti al governo ucraino da 17 miliardi di dollari nel corso di due anni

I separatisti filo-russi hanno avviato negoziati con le autorità di Kiev per la liberazione di 6 osservatori europei dell'Osce e un interprete, sequestrati il 25 aprile. Lo ha riferito l'autoproclamato sindaco della città sud-orientale di Sloviansk, Viacheslav Ponomariov, all'agenzia russa Interfax, ribadendo che i sette saranno liberati in cambio della scarcerazione di attivisti filo-russi.
Merkel chiede a Putin aiuto per liberazione ostaggi Osce
La cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo quanto riferito da una fonte del Cremlino, ha chiesto oggi al presidente russo Vladimir Putin di intervenire per la liberazione degli ispettori dell'Osce. Putin, da parte sua, ha insistito sulla necessità di un ritiro "delle truppe (ucraine) dal sud-est del paese". Putin e la Merkel - sempre secondo quanto riferito dal Cremlino - hanno entrambi insistito sulla necessità di una mediazione Osce in Ucraina. A confermare la telefonata è la portavoce di Angela Merkel. In una nota fa sapere che l'obiettivo del colloquio è stato "la protratta prigionia degli osservatori Osce da parte dei separatisti". Merkel, si legge, "ha fatto richiesta al presidente perché usi la sua influenza per risolvere la questione del personale dell'Osce".
Il presidente ucraino: "Perso il controllo delle regioni del sud-est"
Intanto il presidente ad interim Oleksandr Turcinov ha annunciato che le forze militari ucraine sono in massima allerta per il rischio di un attacco russo, nonostante le ripetute assicurazioni del Cremlino. Per Turcinov esiste un pericolo reale che Mosca scateni una guerra continentale contro Kiev.
Il presidente ad interim ha ammesso di aver perso il controllo delle regioni dell'Ucraina sud-orientale di Donetsk e di Lugansk. "Le autorità e le forze dell'ordine non sono in grado di ottenere il controllo delle regioni di Donetsk e Lugansk e dei loro capoluoghi'' ha detto. Turcinov ha aggiunto che ci sono stati vari tentativi di destabilizzare la situazione anche nelle regioni di Kharkov, Odessa, Kherson, Nikolaiev e Zaporozhie.
Nuove occupazioni di edifici da pare dei filorussi
Proseguono nel frattempo le occupazioni di edifici da parte dei filorussi nell’est del Paese. I separatisti si sono impadroniti del municipio e del commissariato di Gorlivka, cittadina di 250 mila abitanti 40 km circa a nord di Donetsk. Nel capoluogo della regione, invece, i ribelli hanno preso il controllo anche degli uffici fiscali e doganali.
Fmi: a Kiev 17 miliardi di dollari di aiuti
Il Fondo Monetario Internazionale ha concesso al governo ucraino una pacchetto di aiuti complessivo da 17 miliardi di dollari nel corso di due anni. Il primo versamento sarà di 3,2 miliardi di dollari (vicino alla somma che la russa Gazprom pretende da Kiev per il gas già consegnato). L'Fmi ha chiarito che i versamenti successivi saranno effettuati ogni due mesi dietro verifica dei requisiti.
Il ministro degli esteri russo: “Mosca non farà nulla di stupido in risposta alle sanzioni”
Mosca "non farà niente di stupido" in risposta alle sanzioni imposte o minacciate dai paesi occidentali in risposta all'atteggiamento della Federazione Russa nella crisi in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, in una conferenza stampa a margine della sua visita in Cile.
"Vogliamo dare ai nostri amici la possibilità di calmarsi", ha aggiunto il capo della diplomazia russa, aggiungendo però che "se proseguiranno con le loro azioni e pensano di ricorrere a pressioni economiche, allora in quel caso dovremmo valutare ulteriormente la situazione".
"Mosca favorevole a un dialogo con l'Ucraina sotto l'edida dell'Osce"
Il ministro degli esteri russo ha assicurato che Mosca è favorevole ad un dialogo con l'Ucraina sotto l'egida dell'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) per trovare una soluzione alla crisi di quel Paese. "Speriamo - ha aggiunto - che i nostri colleghi occidentali lascino gli ucraini avviare un dialogo tra loro senza frapporre troppi ostacoli".
Merkel chiede a Putin aiuto per liberazione ostaggi Osce
La cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo quanto riferito da una fonte del Cremlino, ha chiesto oggi al presidente russo Vladimir Putin di intervenire per la liberazione degli ispettori dell'Osce. Putin, da parte sua, ha insistito sulla necessità di un ritiro "delle truppe (ucraine) dal sud-est del paese". Putin e la Merkel - sempre secondo quanto riferito dal Cremlino - hanno entrambi insistito sulla necessità di una mediazione Osce in Ucraina. A confermare la telefonata è la portavoce di Angela Merkel. In una nota fa sapere che l'obiettivo del colloquio è stato "la protratta prigionia degli osservatori Osce da parte dei separatisti". Merkel, si legge, "ha fatto richiesta al presidente perché usi la sua influenza per risolvere la questione del personale dell'Osce".
Il presidente ucraino: "Perso il controllo delle regioni del sud-est"
Intanto il presidente ad interim Oleksandr Turcinov ha annunciato che le forze militari ucraine sono in massima allerta per il rischio di un attacco russo, nonostante le ripetute assicurazioni del Cremlino. Per Turcinov esiste un pericolo reale che Mosca scateni una guerra continentale contro Kiev.
Il presidente ad interim ha ammesso di aver perso il controllo delle regioni dell'Ucraina sud-orientale di Donetsk e di Lugansk. "Le autorità e le forze dell'ordine non sono in grado di ottenere il controllo delle regioni di Donetsk e Lugansk e dei loro capoluoghi'' ha detto. Turcinov ha aggiunto che ci sono stati vari tentativi di destabilizzare la situazione anche nelle regioni di Kharkov, Odessa, Kherson, Nikolaiev e Zaporozhie.
Nuove occupazioni di edifici da pare dei filorussi
Proseguono nel frattempo le occupazioni di edifici da parte dei filorussi nell’est del Paese. I separatisti si sono impadroniti del municipio e del commissariato di Gorlivka, cittadina di 250 mila abitanti 40 km circa a nord di Donetsk. Nel capoluogo della regione, invece, i ribelli hanno preso il controllo anche degli uffici fiscali e doganali.
Fmi: a Kiev 17 miliardi di dollari di aiuti
Il Fondo Monetario Internazionale ha concesso al governo ucraino una pacchetto di aiuti complessivo da 17 miliardi di dollari nel corso di due anni. Il primo versamento sarà di 3,2 miliardi di dollari (vicino alla somma che la russa Gazprom pretende da Kiev per il gas già consegnato). L'Fmi ha chiarito che i versamenti successivi saranno effettuati ogni due mesi dietro verifica dei requisiti.
Il ministro degli esteri russo: “Mosca non farà nulla di stupido in risposta alle sanzioni”
Mosca "non farà niente di stupido" in risposta alle sanzioni imposte o minacciate dai paesi occidentali in risposta all'atteggiamento della Federazione Russa nella crisi in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, in una conferenza stampa a margine della sua visita in Cile.
"Vogliamo dare ai nostri amici la possibilità di calmarsi", ha aggiunto il capo della diplomazia russa, aggiungendo però che "se proseguiranno con le loro azioni e pensano di ricorrere a pressioni economiche, allora in quel caso dovremmo valutare ulteriormente la situazione".
"Mosca favorevole a un dialogo con l'Ucraina sotto l'edida dell'Osce"
Il ministro degli esteri russo ha assicurato che Mosca è favorevole ad un dialogo con l'Ucraina sotto l'egida dell'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) per trovare una soluzione alla crisi di quel Paese. "Speriamo - ha aggiunto - che i nostri colleghi occidentali lascino gli ucraini avviare un dialogo tra loro senza frapporre troppi ostacoli".