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MONDO

Secondo giorno del vertice Nato in Galles

Ucraina, accordo per la tregua con i separatisti. Nato: "Approvata forza di risposta rapida"

Rasmussen: "È un messaggio chiaro, la Nato protegge tutti gli alleati, in ogni momento". A Minsk i separatisti firmano il cessate il fuoco, in vigore dalle 18 di venerdì

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Ucraina e 'premier' separatisti di Donetsk e Luhansk hanno firmato a Minsk un accordo per il cessate il fuoco. La tregua entrerà in vigore alle sei di questa sera (ora di Minsk, le cinque in Italia). A dare la notizia, non solo i separatisti ma anche fonti Osce al vertice in Bielorussia. Nell'intesa, 14 punti, tra cui il controllo internazionale del cessate il fuoco e lo scambio dei prigionieri. 

Il monito della cancelliera
In Bielorussia si era riunito un gruppo di contatto per la crisi in Ucraina (composto da rappresentanti di Kiev, Mosca, Osce e ribelli filorussi). Intanto la cancelliera ha sottolineato, a Newport, che la Nato va avanti sulla ''doppia strategia'': ''Durezza, ma lasciando la porta aperta al dialogo'', ha spiegato. Quanto alle sanzioni, alla Russia Merkel ha lanciato un monito: l'Ue potrebbe sospendere le sanzioni  se il cessate il fuoco nell'est ucraino sarà rispettato e se si arriverà ad una effettiva de-escalation (allentamento della tensione) nelle regioni orientali e separatiste ucraine di Donetsk e Lugansk.

Il piano della Nato
Intanto l'Alleanza Atlantica ha approvato una forza di risposta rapida composta da cinquemila unità e la garanzia di una presenza costante nell'est Europa. Sono queste le prime decisioni del vertice Nato in corso in Galles, a Newport. Il piano avrà come obiettivo "il rafforzamento della difesa collettiva", ha detto il segretario Anders Fogh Rasmussen. 

La risposta alla Russia
In particolare, il piano prevede equipaggiamenti pre-posizionati e nei Paesi dell'Est in modo che possano rapidamente rinforzati nel caso di una crisi. Forza cui il Regno Unito ha già annunciato che parteciperà con 3.500 soldati. L'obiettivo della nuova struttura è rassicurare i Paesi membri della Nato che una volta appartenevano al blocco sovietico, specialmente i Paesi baltici, Lituania, Estonia e Lettonia oltre la Polonia. L'ok al nuovo piano di risposta "manda un chiaro messaggio: la Nato protegge tutti gli alleati, in ogni momento", sottolinea Rasmussen. la decisione "manda anche un messaggio ai potenziali aggressori: se anche dovessero solo pensare di attaccare un alleato, sappiano che dovranno affrontare l'intera Alleanza".

Intanto, però, si combatte
Nonostante gli annunci però, si continua a combattere: almeno una donna è morta a causa di un bombardamento di artiglieria pesante su Donetsk, riferiscono testimoni, aggiungendo che alcuni edifici sono stati danneggiati dall'esplosione. Intanto, il ministro degli Esteri di Mosca, Serghiei Lavrov, accusa gli Stati Uniti di sostenere "il partito della guerra" a Kiev e non "chi si mostra più disponibile a una soluzione politica del conflitto in Ucraina orientale". "I sussulti di retorica antirussa - denuncia Lavrov - tornano immancabilmente appena emergono sforzi concreti per cercare una soluzione politica. E va detto che il partito della guerra di Kiev ha sostegni attivi all'estero, in questo caso negli Usa".