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MONDO

La crisi ucraina

La Croce rossa accompagnerà il convoglio di aiuti russi. Ma manca l'ok di Kiev a ingresso nel Paese

Raggiunto un primo accordo: gli addetti della Croce rossa ispezioneranno il carico in territorio russo e poi accompagneranno ogni camion in Ucraina. Ma per l'ingresso del convoglio manca l'ok di Kiev. Intanto i ribelli annunciano: "In arrivo uomini e blindati". Biden e Merkel: "Stop armi russe ai separatisti"

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Ucraina
E' stato raggiunto un accordo su come il convoglio di aiuti russi, destinati alla popolazione dell'est dell'Ucraina, debba essere ispezionato e approvato prima di partire alla volta della città di Luhansk. Lo ha riferito Pascal Cuttat, capo della delegazione russa del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr). 

Addetti della Croce rossa internazionale accompagneranno ogni camion del convoglio in Ucraina e ispezioneranno il carico in territorio russo.

Era stata la stessa Croce Rossa ad avvertire le parti che non avrebbe posto sotto la propria egida il convoglio finché Mosca e Kiev non avessero trovato un'intesa.

Manca l'ok di Kiev all'ingresso dei mezzi in Ucraina
Per l'ingresso del convoglio manca tuttavia l'ok da parte di Kiev, che deve riconoscere la colonna di camion come aiuti umanitari, mentre la Cicr - che dovrà distribuire gli aiuti - è in attesa di "garanzie di sicurezza" per il trasporto oltreconfine.

Il timore di Kiev
Il governo ucraino e l'Occidente accusano da tempo Mosca di armare e sostenere i miliziani separatisti dell'est, e temono che la missione umanitaria si trasformi in una sorta di Cavallo di Troia per introdurre in Ucraina uomini armati o materiale bellico. 

Giallo sul convoglio russo che avrebbe sconfinato
Intanto resta alta la tensione tra Ucraina e Russia. Il governo di Kiev denuncia che nella notte di giovedì una colonna di blindati russi è entrata in territorio ucraino ed è stata in parte distrutta. Un'accusa pesante, che Mosca respinge fermamente e bolla come "fantasiosa". A parlare del presunto attraversamento della frontiera da parte di 23 blindati anche alcuni giornalisti dei quotidiani britannici The Guardian e The Telegraph, i quali sostengono che lo sconfinamento è avvenuto attraverso un varco nei pressi del posto di confine di Izvarino-Donetsk, che porta alla regione ucraina orientale di Lugansk.

Gli Usa a Mosca: "Basta provocazioni"
Il movimento in Ucraina di mezzi militari provenienti dalla Russia è stato denunciato anche dalla Nato, mentre gli Usa dicono di non essere ancora in grado di confermare o smentire se le truppe di Kiev hanno effettivamente colpito un convoglio militare russo in territorio ucraino, ma chiedono comunque alla Russia di cessare le "provocazioni". E i ministri degli Esteri dell'Ue, da parte loro, sollecitano il Cremlino a fermare "ogni azione militare unilaterale".
 
I ribelli: in arrivo 1.200 uomini e 150 blindati  
I ribelli negano di aver ricevuto mezzi militari, ma in un video postato su YouTube il nuovo premier dei filorussi di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, ha annunciato l'imminente arrivo di rinforzi: 150 blindati, tra cui 30 carri armati, e 1.200 uomini. Zakharcenko non precisa da dove provengono uomini e mezzi, ma sostiene che arrivano "nel momento cruciale" e soprattutto sottolinea l'addestramento dei nuovi combattenti "per quattro mesi in Russia". 

Telefonata Biden-Poroshenko
L'invio da parte della Russia di colonne militari oltre il confine in Ucraina e la continua fornitura di armi ai separatisti è incompatibile con qualsiasi volontà di migliorare la situazione umanitaria nell'est del Paese. Lo hanno ribadito in un colloquio telefonico il vice presidente Usa, Joe Biden, e il presidente ucraino, Petro Poroshenko. Entrambi hanno riaffermato il loro sostegno per una soluzione diplomatica alla crisi e hanno invitato la Russia ad avviare negoziati in buona fede.

Merkel: stop alla consegna di armi russe ai separatisti
Sulla stessa linea la cancelliera tedesca Angela Merkel. "La consegna di armi russe ai separatisti deve finalmente terminare" ha affermato al termine di un colloquio con Poroshenko.