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MONDO

La crisi ucraina sarà oggetto del vertice europeo oggi a Bruxelles

Ucraina, le guardie di frontiera di Kiev ispezionano il convoglio di aiuti russi

I camion con gli aiuti russi si trovano al confine con l'Ucraina. Se l'ispezione avrà esito positivo, il convoglio potrà proseguire verso Lugansk, roccaforte dei ribelli filorussi, dove da ormai 12 giorni mancano elettricità e acqua corrente e scarseggia il cibo. Intanto anche Kiev ha inviato una colonna di aiuti nell'est

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Il convoglio di aiuti umanitari diretto in Ucraina (AP)
Ucraina
Funzionari di frontiera e doganali ucraini hanno cominciato a ispezionare il convoglio di aiuti umanitari russi diretti alle popolazioni nell'est dell'Ucrania. Lo ha riferito un portavoce militare, aggiungendo che nell'ispezione - al posto di frontiera russo di Donetsk- sono impegnati 59 funzionari e che, in caso di esito positivo, il convoglio potrà proseguire verso Lugansk, roccaforte dei ribelli filorussi, dove da ormai 12 giorni mancano elettricità e acqua corrente e scarseggia il cibo. L'ispezione è supervisionata da rappresentanti dell'Osce e del Comitato internazionale della Croce Rossa, che accompagneranno il convoglio in territorio ucraino e avranno l'incarico di distribuire gli aiuti ai civili. 

Il braccio di ferro sul convoglio
Il convoglio è da giorni al centro di un braccio di ferro tra Kiev e Mosca. Il governo ucraino e l'Occidente accusano da tempo Mosca di armare e sostenere i miliziani separatisti dell'est, e temono che la missione umanitaria si trasformi in una sorta di Cavallo di Troia per introdurre in Ucraina uomini armati o materiale bellico. 

Anche Kiev invia aiuti nell'est
Intanto il governo ucraino ha inviato tre convogli di aiuti umanitari nel nord est del Paese, nell'area controllata dai separatisti filorussi. Il primo gruppo di camion, partito da Kiev, è arrivato nella notte a Starobilsk, un centinaio di chilometri a nord di Lugansk. Gli altri due convogli sono partiti dalle città di Kharkiv e Dnipropetrovsk. Il problema principale per Kiev, è che questi aiuti non finiscano nelle mani delle milizie che le forze militari regolari stanno combattendo. "Abbiamo già individuato alcune persone che hanno bisogno degli aiuti - spiega Peter Huber, delegato della Croce rossa - e stiamo pianificando la distribuzione".

Ancora scontri 
Le forze ucraine ieri hanno annunciato di aver circondato completamente Lugansk, roccaforte dei separatisti. Kiev sostiene inoltre di aver ripreso il controllo della strada che dalla città porta al confine con la Russia.
 
Si dimettono due leader filorussi
Mentre le truppe di Kiev sembrano assediare i ribelli, due leader dei separatisti filorussi si dimettono dai loro incarichi. Valeri Bolotov ha lasciato "momentaneamente" il posto di "governatore popolare" di Lugansk a causa di una ferita, ma a destare scalpore sono soprattutto le dimissioni del 'comandante Igor Strelkov' (all'anagrafe Igor Ghirkin) da ministro della Difesa dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk. Strelkov è infatti considerato a Kiev il vero anello di congiunzione tra Mosca e i ribelli dell'est. Non è ancora chiaro il motivo delle dimissioni.
 
Il bilancio delle vittime
Più di 2.000 persone hanno perso la vita dall'inizio del conflitto, quattro mesi fa, e il numero delle vittime continua tragicamente a crescere, anche tra la popolazione. Secondo i dati forniti ieri dalle autorità sanitarie locali, negli ultimi tre giorni i combattimenti tra governativi e filorussi hanno causato 74 civili morti e 116 feriti.
 
Oggi vertice a Bruxelles
La crisi ucraina sarà uno dei temi al centro del vertice europeo in programma oggi a Bruxelles."Ora azione comune e coordinata" su Iraq e Ucraina, ha twittato sull'account del servizio stampa della Farnesina Federica Mogherini, ministro degli esteri e presidente di turno Ue alla vigilia della riunione straordinaria dei responsabili delle diplomazie europee.