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MONDO

Nelle ultime 24 ore 15 civili e sette paracadutisti di Kiev feriti

Ucraina: 32 carri armati, munizioni e artiglieria di Mosca nel sud est del paese

La colonna di mezzi militari sarebbe arrivata ieri dalla Russia diretta a Krasnii Luch, nella regione di Lugansk. Da aprile, quando il conflitto ha avuto inizio nel sud est del paese, hanno perso la vita circa 4 mila persone

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Mariupol (ANSA)
L'est separatista è sempre più lontano da Kiev, sempre più vicino a Mosca. Il governo ucraino denuncia l'ingresso nel sud-est di 32 carri armati, 30 camion con munizioni e uomini armati e 16 pezzi di artiglieria, tutti provenienti dalla Russia. Secondo il colonnello Andrii Lisenko, portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino, la colonna di mezzi militari sarebbe arrivata ieri dalla Russia diretta a Krasnii Luch, nella regione di Lugansk. Un altro gruppo di tre camion con apparecchi radar sarebbe invece entrato in Ucraina dal posto di frontiera di Izvarino. 

Kiev fa inoltre sapere di aver "eliminato" nelle ultime 24 ore circa 200 miliziani separatisti "che sparavano sulle postazioni dell'esercito ucraino nel territorio dell'aeroporto di Donetsk", anche se la notizia non avrebbe ancora conferme indipendenti. 

Da aprile 4mila i morti
Intanto continuano le ostilità nella regione: nelle ultime 24 ore almeno 15 civili e sette paracadutisti di Kiev sono rimasti feriti. Da aprile, quando il conflitto ha avuto inizio nel sud est del paese, hanno perso la vita circa 4 mila persone.

Nuovi feriti: 15 civili e 7 paracadutisti di Kiev
Secondo il Comune di Donetsk, 15 civili sono rimasti feriti nei bombardamenti dell'artiglieria di Kiev contro la città roccaforte dei ribelli non lontano dalla area aeroportuale. Sette paracadutisti ucraini sono invece rimasti feriti dall'esplosione di una mina a 30 km da Lugansk.

Ue: via truppe Russe da Ucraina 
"Mosca ritiri le truppe dall'Ucraina e riprenda il ruolo di partner strategico dell'Unione" è quanto emerge dalle conclusioni della Conferenza interparlamentare di politica estera, sicurezza e difesa comune, che si è tenuta in Senato nell'ambito della dimensione parlamentare del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea. Ai lavori hanno partecipato delegazioni di 26 Paesi Ue, di 6 Paesi candidati e del Parlamento europeo, per un totale di circa 260 persone.