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MONDO

La crisi nelll'est

Ucraina: i separatisti filorussi convocano proprie elezioni il 2 novembre

Respinta la proposta del presidente ucraino Petro Poroshenko di tenere il voto il 7 dicembre. I ribelli hanno inoltre annunciato che nell'est non si svolgeranno le elezioni legislative nazionali previste per il 26 ottobre. Intanto è iniziato il ritiro dell'artigliera della linea di contatto tra le truppe ucraine e filorusse

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Ucraina (Ap
Ucraina
I ribelli filorussi hanno annunciato di aver programmato per il 2 novembre le loro elezioni per il consiglio supremo (equivalente al parlamento regionale) e per i capi delle due autoproclamate repubbliche orientali di Donetsk e Lugansk, respingendo, dunque, la proposta del presidente ucraino Petro Poroshenko di tenere il voto il 7 dicembre.

La Rada Suprema, il Parlamento ucraino, aveva infatti approvato nei giorni scorsi una proposta di legge, promossa da Poroshenko, che introduce uno statuto speciale e tre anni di autonomia per alcune zone delle regioni di Lugansk e Donetsk. La normativa prevede anche elezioni locali straordinarie nel sud-est il 7 dicembre e l’amnistia per i filorussi che hanno consegnato le armi, non hanno attentato alla vita dei dirigenti statali e non si sono macchiati del reato di omicidio premeditato o di terrorismo.

I ribelli hanno inoltre annunciato che nel Donbass non si svolgeranno le elezioni legislative nazionali previste per il 26 ottobre. Le consultazioni sono state indette dopo lo scioglimento del parlamento del Paese.

Iniziato il ritiro dell'artiglieria
Sul campo di battaglia, intanto, i ribelli hanno cominciato a ritirare la loro artiglieria dalla linea di contatto tra le truppe ucraine e filorusse, come prevede il recente accordo di Minsk sul cessate il fuoco nell'est ucraino. "Abbiamo ritirato la nostra artiglieria nella zone dove le forze ucraine regolari hanno fatto lo stesso. Nei luoghi in cui l'artiglieria ucraina non si è ritirata, non lo abbiamo fatto neppure noi", ha dichiarato Aleksandr Zakharcenko, premier dell'autoproclamata repubblica di Donetsk. Ieri il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino aveva annunciato che le forze governative ucraine hanno iniziato il ritiro delle armi pesanti, inclusa l'artiglieria, a 15 chilometri dalla zona occupata dai separatisti, come previsto dall'accordo di Minsk del 19 settembre.

Merkel. "Passi avanti ma ancora lontani da una vera soluzione"
Intanto la cancelliera tedesca Angela Merkel ha parlato nuovamente della crisi ucraina. "Sono stati fatti dei passi avanti ma siamo ancora lontani da una vera soluzione" ha detto a Berlino prendendo la parola alla giornata dell'industria tedesca. Merkel ha ribadito che le "sanzioni non sono fini a loro stesse", che pur essendo una soluzione militare del conflitto "esclusa" l'occidente "non può accettare" il comportamento di Mosca.

Possibile revisione delle sanzioni Ue
E proprio riguardo alle sanzioni imposte alla Russia per la crisi ucraina, tra una settimana l'Unione europea potrebbe iniziare a rivederle, in modo parziale. Lo scrive il quotidiano russo Kommersant, citando fonti nelle istituzioni europee, secondo le quali una decisone in questo senso potrebbe essere presa il 30 settembre, quando si terrà la riunione del Comitato dei rappresentanti permanenti all'Ue che esaminerà un rapporto sull'attuazione del piano di pace per l'est Ucraina, concordato a Minsk. Il portavoce dell'Alto rappresentante Ue per gli affari esteri non è stato in grado di confermare l'indiscrezione.