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MONDO

L'offensiva economica di Mosca

Ucraina, il colosso russo Gazprom minaccia di interrompere le forniture di gas

Gazprom minaccia di tagliare le forniture di gas se Kiev non salderà il suo debito e non pagherà le forniture correnti. Intanto resta alta la tensione in Crimea, mentre dalla Russia arriva la notizia - non confermata ufficialmente - secondo cui l'ex presidente ucraino Yanukovich sarebbe ricoverato per un infarto. Riflessi anche sulle Paralimpiadi: 6 Paesi disertano la cerimonia di apertura. Russia: "Appelli europei a trattare con la Russia sucitano un sorriso"

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Gazprom (LaPresse)
Ucraina
Il colosso russo Gazprom minaccia di interrompere le forniture di gas all'Ucraina. "L'Ucraina ha de facto smesso di pagare il gas - dice l'amministratore delegato di Gazprom, Alexei Miller - Non possiamo fornire il gas gratis. Per cui, o l'Ucraina paga il debito e paga le attuali forniture, oppure il rischio è quello di ripetere la situazione dell'inizio del 2009". Nel gennaio 2009 Mosca ridusse le esportazioni di gas all'Ucraina, tagliando anche drasticamente le forniture all'Europa, che passano attraverso l'Ucraina.

"Suscitano un sorriso gli appelli europei a trattare con Kiev con la mediazione di poteri
occidentali". Sono le parole di Dmitri Peskov, portavoce di Putin che definisce "esaurito il credito di fiducia di questi 'garanti' dopo il destino toccato al documento firmato da Yanukovich a Kiev il 21 febbraio".

Rimangono distanti le posizioni tra Russia e Occidente e dopo le divergenze emerse nella lunga telefonata tra il Barack Obama e Vladimir Putin l'auspicio del Cremlino è che si riesca comunque a trovare un'intesa per evitare la guerra fredda. "Resta ancora una speranza che possano essere trovati alcuni elementi di accordo come risultato di un dialogo, con i nostri partner, che, grazie a dio, non è  stato ancora rifiutato" ha dichiarato il portavoce del Cremlino.

Il premier ucraino: presto la firma della parte politica dell’accordo con l’Ue
Intanto il premier Arseni Yatsenyuk ha annunciato che Kiev firmerà tra poche settimane la parte politica dell'accordo di associazione con l'Unione europea, mentre la parte sul libero scambio sarà siglata più avanti. Il congelamento della firma di questo accordo tra Kiev e Bruxelles fece scoppiare a fine novembre la protesta antigovernativa che nel giro di tre mesi ha portato alla caduta dell'ormai ex presidente Viktor Ianukovich.
 
L’ex presidente Yanukovich sarebbe ricoverato per un infarto
Mentre in Ucraina le autorità chiedono all'Interpol un mandato di arresto internazionale per Viktor Yanukovich, dalle pagine della stampa russa rimbalza la notizia che il presidente deposto sarebbe ricoverato a Mosca in gravi condizioni per un infarto. Notizia che però non ha ricevuto conferme ufficiali.

Fmi colpito da volontà di riforme delle nuove autorità ucraine
Il Fondo monetario internazionale "è pronto ad aiutare il popolo ucraino a sostenere il programma economico delle autorità e a mettere l'Ucraina saldamente sul sentiero della buona governance economica e la crescita sostenibile, proteggendo i poveri e i più vulnerabili". Lo si legge in una nota di Reza Moghadam, il direttore del dipartimento europeo del Fmi, che ieri e oggi ha condotto dei colloqui con il primo ministro ucraino, Arseny Yatsenyuk, il ministro delle Finanze, Oleksandr Shlapak, il governatore della Banca centrale, Stepan Kubiv, e altri esponenti economici del governo. "Sono positivamente colpito - ha aggiunto Moghadam - dalla determinazione delle autorità, dal loro senso di responsabilita e dall'impegno dimostrato per un'agenda di riforme economiche e di trasparenza". "La nostra missione di inchiesta - ha detto ancora il dirigente Fmi - a Kiev dal 4 marzo, sta procedendo bene e sta sviluppando una buona comprensione su come correggere gli squilibri per stabilizzare l'economia ucraina. Queste valutazioni guideranno in seguito le nostre raccomandazioni".
 
Mosca: oltre 65mila persone davanti al Cremlino gridano “la Crimea è con noi”
Al grido "la Crimea è con noi", oltre 65mila persone si sono radunate davanti al Cremlino con bandiere russe e cartelli per esprimere solidarietà ai cittadini russofoni della repubblica autonoma ucraina che vogliono aderire alla Federazione. I manifestanti si sono dati appuntamento nei pressi della cattedrale di San Basilio, a pochi passi dal Cremlino. "La Crimea è terra russa", "Siamo con voi", sono alcuni dei cartelli mostrati dai manifestanti. Il presidente del Parlamento della Crimea, Vladimir Konstantinov, dal palco, ha portato il saluto della regione. "Abbiamo preso una decisione storica" ha affermato Konstantinov riferendosi alla richiesta del Parlamento della regione autonoma di aderire alla Russia. Una decisione che sarà ratificata con un referendum il prossimo 16 marzo. "Sappiamo che la Russia non ci abbandonerà mai, il popolo russo starà sempre con noi" ha proseguito tra gli applausi.
 
Crimea: osservatori Osce respinti ancora
Gli osservatori dell'Osce non sono riusciti neanche oggi ad entrare in Crimea, bloccati da uomini armati a un check point delle milizie filo-russe, nell'istmo orientale di accesso alla penisola. La delegazione sta rientrando nella città ucraina di Kherson per la notte. Alcune fonti riferiscono che al gruppo è stato detto di non aver ricevuto l'invito ufficiale a entrare in Crimea. Il check point è presidiato massicciamente da uomini in uniforme militare senza insegne.
 
Riflessi anche sulle Paralimpiadi
Le tensioni in Crimea hanno riflessi anche sulle Paralimpiadi invernali, che si sono aperte a Sochi. Alla cerimonia di apertura non parteciperanno le delegazioni governative di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Norvegia e Finlandia. Ci saranno invece gli atleti dell’Ucraina, la cui presenza è stata a lungo in dubbio. "Se ci fosse una escalation nel conflitto, un intervento militare sul territorio del nostro Paese, non potremmo rimanere qui e andremmo via" ha però detto il presidente del Comitato paralimpico ucraino, Valeriy Sushkevic. 

Putin: "Non politicizzare le Paralimpiadi"
Le Paralimpiadi devono "restare fuori dalle vicende politiche" e dalla crisi in Ucraina: è l'appello lanciato da Vladimir Putin in un incontro con il presidente del Comitato
paralimpico ucraino, Valeriy Sushkevich. Il presidente russo ha anche auspicato che le Paralimpiadi possano contribuire ad attenuare le tensioni tra Russia e Occidente sull'Ucraina, nel corso di un incontro con il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, Philip Craven.