Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Ucraina-il-premier-Iatseniuk-Non-cederemo-neanche-un-centimetro-della-nostra-terra-alla-Russia-baaf458c-6a3a-49f2-8b61-556345fa5e3a.html | rainews/live/ | true
MONDO

Lo ha detto a Kiev davanti a una folla di manifestanti

Ucraina, il premier Iatseniuk: “Non cederemo un centimetro alla Russia”. Scontri a Sebastopoli

"Faremo di tutto per risolvere la crisi in Crimea con mezzi politici e diplomatici" ha spiegato Iatseniuk. Resta alta intanto la tensione nella penisola. Scontri durante una manifestazione pro-Ucraina a Sebastopoli, quando un centinaio di filo-russi ha attaccato il corteo. Il premier della Crimea a migliaia di dimostranti riuniti a Simferopoli, capitale della penisola che il 16 marzo voterà la secessione da Kiev: "Questa è la nostra Primavera"

Condividi
Manifestazione (Ansa)
Ucraina
"È la nostra terra, non ne cederemo un centimetro. Che la Russia e il suo presidente lo sappiano". Così il premier ucraino Arseni Iatseniuk, parlando dell'occupazione militare russa in Crimea, ha arringato oggi la folla a Kiev in occasione di una manifestazione per il 200esimo anniversario della nascita del poeta ucraino Taras Shevtcenko, uno dei simboli dell'indipendenza del Paese.
"Faremo di tutto per risolvere la crisi in Crimea con mezzi politici e diplomatici" ha spiegato Iatseniuk, assicurando che Usa e Gran Bretagna (garanti dell'integrità territoriale del Paese in base al memorandum di Budapest del 1994, ndr) faranno "il possibile per preservare l'indipendenza dell'Ucraina". "Siamo di fronte ad una delle più grandi sfide della storia dell'Ucraina indipendente" ha aggiunto.
 
Crimea: filo-russi attaccano un corteo pro-Ucraina
E intanto sale la tensione in Crimea. Un centinaio di manifestanti filo-ucraini si sono riuniti a Sebastopoli, vicino al monumento del poeta Shevchenko, con bandiere celesti e gialle e cartelloni con scritto "Non vogliamo la guerra". Il corteo è stato interrotto da un gruppo di attivisti filo-russi che hanno cercato di mettere a tacere i manifestanti, che stavano leggendo versi del poeta e facevano appello alla "integrità dell'Ucraina" senza alcuno slogan politico. "Non ci sono stati forti scontri fisici solo perché la polizia si è messa tra di noi e ha impedito che la situazione degenerasse" racconta uno dei presenti. Il timore è proprio che episodi come questo possano portare un'escaltion di violenza nella regione e una degenerazione della situazione. 
 
Il premier della Crimea: “Questa è la nostra Primavera”
Sempre in Crimea è in corso un’altra manifestazione. "A Mosca stanno solo aspettando il nostro sì" all'adesione alla Federazione Russa. Lo ha detto il premier della regione, Serghiei Aksionov, alle migliaia di dimostranti filo-russi radunati in piazza Lenin a Simferopoli, capitale della penisola che il 16 marzo voterà la secessione da Kiev. "Questa è la Primavera della Crimea" ha aggiunto il premier scatenando l'urlo "Russia, Russia!" della folla. "Il 16 marzo sarete voi a decidere il destino della Crimea" ha detto sempre Aksionov.
 
Forze russe occupano altro posto di frontiera in Crimea
Forze russe hanno preso il controllo di un altro posto di frontiera con l'Ucraina, nella Crimea occidentale, bloccando nell'edificio circa 30 militari. Secondo quanto riferito da un portavoce delle guardie di frontiera ucraine, la postazione di Chernomorskoye è stata presa dai russi senza spargimento di sangue. Il portavoce ha spiegato che le forze russe ora controllano 11 posti di frontiera in Crimea. I soldati ucraini finora non hanno opposto resistenza armata e l'occupazione di postazioni militari da parte di milizie filo-russe non ha provocato vittime.
 
Il ministro degli esteri Mogherini: “Putin deve fermarsi, nessuno vuole una guerra”
“In Ucraina la Russia di Putin si deve fermare: non possiamo rischiare una guerra in Europa. Credo nessuno la voglia, tutti sperano che non ci sarà, per questo Mosca si deve fermare”. Lo afferma a Repubblica il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che aggiunge: "Poi bisognerà riavviare un processo che abbia come obiettivo di tenere unita l’Ucraina”.  Parlando della situazione il ministro ha sottolineato: “Ci sono accelerazioni e frenate che sono pericolosissime, perché possono far saltare questo processo di dialogo messo in piedi per congelare la crisi militare e passare a una fase di de-escalation. Una settimana fa eravamo sull'orlo di una guerra aperta. La crisi oggi forse può essere risolta, ma continuiamo a registrare atti sul terreno, dichiarazioni, prese di posizione molto pericolose" ha sottolineato la titolare della Farnesina. "Se anche uno solo di questi atti innesca qualcosa di non previsto, tutto rischia di finire fuori controllo". Il ministro, che è stato in Ucraina 20 giorni fa da parlamentare, parla di un Paese "profondamente diviso": “C’è voglia di Occidente, di Europa, di modernità, ma ci sono anche spinte estremistiche, radicalismi neofascisti o neonazisti che sono inquinanti", ha spiegato Mogherini, "dobbiamo evitare che il Paese si disgreghi, portando instabilità e una vera e propria crisi militare nel cuore dell'Europa"