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MONDO

Lo annuncia il ministero degli Esteri ucraino

Ucraina, Kiev: intesa con Mosca sui primi passi per lo stop alle violenze nell'est

L'intesa di massima è stata raggiunta dal gruppo di contatto trilaterale Ucraina-Russia-Osce. Intanto, a Bruxelles, si tratta sulla questione gas per porre fine al braccio di ferro tra Kiev e Mosca 

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Il gruppo di contatto trilaterale Ucraina-Russia-Osce ha raggiunto un'intesa di base per pacificare l'est dell'Ucraina. Lo fa sapere il ministero degli Esteri di Kiev precisando che il gruppo si è riunito tre volte negli ultimi giorni.

Quella che è stata raggiunta è una situazione di "reciproca compresione" con Mosca "sulle (successive) fasi chiave dell'attuazione del piano" di de-escalation avanzato dal presidente Petro Poroshenko per porre fine alle violenze nelle regioni orientali e russofone di Donetsk e Lugansk. Il ministero degli Esteri ucraino non ha però fornito ulteriori particolari.

Dal canto suo, il capo della diplomazia russa, Serghiei Lavrov, fa sapere che la Russia ritiene che il formato "ottimale" delle trattative per risolvere la crisi in atto in Ucraina sia quello trilaterale Mosca-Kiev-Ue. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa in Finlandia, citato dall'agenzia russa Interfax.

Mosca ha chiesto più volte a Kiev di interrompere l'operazione militare contro i separatisti nell'est, mentre il governo ucraino ha accusato la Russia di fomentare tensioni nella regione e di offrire sostegno materiale ai ribelli. Intanto nella città di Sloviansk sono ripresi gli scontri fra soldati e miliziani filorussi. Combattimenti anche a Mariupol, importante città portuale nella regione "separatista" di Donetsk, secondo quanto riferito dai media locali. 

Ancora dispersi 8 osservatori Osce
Restano ancora dispersi gli otto osservatori Osce di cui si sono perse le tracce a fine maggio in Ucraina orientale. Lo fa sapere la stessa missione speciale di monitoraggio Osce precisando di non aver "ristabilito la comunicazione con i quattro osservatori del team di Donetsk e con i quattro osservatori del team di Lugansk di cui ha perso i contatti rispettivamente il 26 e il 29 maggio". 

La questione del gas
Intanto è ancora aperta la partita tra Mosca e Kiev sul fronte del gas, che pesa sulla crisi ucraina. La questione è al centro di un incontro, a Bruxelles, tra Russia, Ucraina e Unione europea. I nodi sul tavolo sono il prezzo del metano e i debiti arretrati di Kiev verso Mosca, con la richiesta del colosso energetico russo Gazprom di ricevere il pagamento anticipato delle forniture del mese di giugno. L'ultimatum scadeva il 3 giugno ed è stato rinviato. Una decisione presa dopo che Mosca ha ricevuto da Kiev una prima tranche di 786 milioni di dollari (577 milioni di euro) per il debito relativo alle forniture di metano dei mesi di febbraio e marzo.

Per quanto riguarda invece il costo del gas, prima della caduta del presidente filo-russo Viktor Yanukovich, a Kiev era praticato il prezzo di favore di 285 dollari per mille metri cubi (più basso che al resto dei clienti). Poi Mosca ne ha chiesti 485 (il più alto). Ora si cerca un'intesa, grazie anche alla mediazione di Bruxelles, intorno ai 350/380 dollari, il prezzo medio praticato da Gazprom in Europa.