MONDO
La somma fa parte del prestito da 15 miliardi concesso da Mosca
Ucraina, la Russia verserà altri 2 miliardi di dollari a Kiev
Una decisione, quella di proseguire il finanziamento all'Ucraina, presa a seguito dei segnali di apparente distensione che arrivano dal Paese. Oggi intanto, dopo lo sgombero del municipio di Kiev e di altri edifici pubblici, è entrata in vigore la legge d'amnistia per 234 oppositori che rischiavano fino a 15 anni di carcere

La Russia ha deciso di proseguire nel finanziamento da 15 miliardi di dollari concesso a dicembre all'Ucraina e, in settimana, verserà altri due miliardi di dollari al governo di Kiev, dopo i tre miliardi elargiti a fine dicembre.
Lo ha annunciato oggi il ministro delle Finanze russo, citato dall'agenzia Interfax.
L’intesa da 15 miliardi di prestito è stata concessa da Vladimir Putin al presidente ucraino Viktor Yanukovich, dopo che quest’ultimo ha rinunciato a firmare il trattato di associazione con l'Ue.
Una decisione, quella di proseguire il finanziamento a Kiev, presa da Mosca a seguito dell’apparente allentarsi della situazione nel Paese. Formalmente, ha spiegato il ministro delle Finanze russo, la Russia acquisterà 2 miliardi di dollari di Eurobond dall'Ucraina.
A fine gennaio, dopo il siluramento dell'allora premier ucraino Mikola Azarov, deciso per allentare le tensioni di fronte alle proteste di piazza dell'opposizione, il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato di voler attendere la formazione del nuovo governo ucraino prima di sbloccare il versamento di tutte le rate dei nuovi aiuti economici promessi a Kiev.
Oggi in vigore la legge d’amnistia
A seguito dello sgombero del municipio di Kiev e di altri edifici pubblici, occupati da dicembre dai manifestanti pro-Ue, oggi è entrata in vigore l'amnistia per 234 oppositori che rischiavano fino a 15 anni di carcere. "I reati commessi dai manifestanti saranno stralciati" ha annunciato la procura generale ucraina, precisando che tutte le inchieste saranno chiuse nel giro di un mese.
I 234 manifestanti arrestati a seguito delle proteste sono stati scarcerati nei giorni scorsi. Molti restano però ai domiciliari.
L'opposizione, intanto, rimane in presidio nella piazza dell'Indipendenza di Kiev per chiedere al presidente un avvicinamento all'Europa e una riforma della Costituzione che riduca i suoi poteri in favore del governo e del Parlamento.
Leader dell’opposizione ad Angela Merkel: “Chiediamo sanzioni dell’Ue”
I leader dell'opposizione ucraina hanno chiesto delle sanzioni Ue contro il presidente Viktor Ianukovich e il suo entourage e un aiuto finanziario da parte di Bruxelles. Le richieste sono state avanzate oggi in un incontro a Berlino tra due dei principali leader dell'opposizione di Kiev - l'ex pugile Vitali Klitschko e il capogruppo del partito di Timoshenko, Arseni Iatseniuk - e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Quest'ultima ha fatto sapere che la Germania e l'Ue faranno di tutto per contribuire a una soluzione positiva della crisi in Ucriana. Merkel ha poi aggiunto di simpatizzare con le "legittime richieste" del popolo ucraino. Nonostante il clima di grande tensione, per la cancelliera si dovranno "evitare nuove violenze" e i "cittadini dovranno essere protetti nella ricerca di un'uscita democratica dalla crisi".
Lo ha annunciato oggi il ministro delle Finanze russo, citato dall'agenzia Interfax.
L’intesa da 15 miliardi di prestito è stata concessa da Vladimir Putin al presidente ucraino Viktor Yanukovich, dopo che quest’ultimo ha rinunciato a firmare il trattato di associazione con l'Ue.
Una decisione, quella di proseguire il finanziamento a Kiev, presa da Mosca a seguito dell’apparente allentarsi della situazione nel Paese. Formalmente, ha spiegato il ministro delle Finanze russo, la Russia acquisterà 2 miliardi di dollari di Eurobond dall'Ucraina.
A fine gennaio, dopo il siluramento dell'allora premier ucraino Mikola Azarov, deciso per allentare le tensioni di fronte alle proteste di piazza dell'opposizione, il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato di voler attendere la formazione del nuovo governo ucraino prima di sbloccare il versamento di tutte le rate dei nuovi aiuti economici promessi a Kiev.
Oggi in vigore la legge d’amnistia
A seguito dello sgombero del municipio di Kiev e di altri edifici pubblici, occupati da dicembre dai manifestanti pro-Ue, oggi è entrata in vigore l'amnistia per 234 oppositori che rischiavano fino a 15 anni di carcere. "I reati commessi dai manifestanti saranno stralciati" ha annunciato la procura generale ucraina, precisando che tutte le inchieste saranno chiuse nel giro di un mese.
I 234 manifestanti arrestati a seguito delle proteste sono stati scarcerati nei giorni scorsi. Molti restano però ai domiciliari.
L'opposizione, intanto, rimane in presidio nella piazza dell'Indipendenza di Kiev per chiedere al presidente un avvicinamento all'Europa e una riforma della Costituzione che riduca i suoi poteri in favore del governo e del Parlamento.
Leader dell’opposizione ad Angela Merkel: “Chiediamo sanzioni dell’Ue”
I leader dell'opposizione ucraina hanno chiesto delle sanzioni Ue contro il presidente Viktor Ianukovich e il suo entourage e un aiuto finanziario da parte di Bruxelles. Le richieste sono state avanzate oggi in un incontro a Berlino tra due dei principali leader dell'opposizione di Kiev - l'ex pugile Vitali Klitschko e il capogruppo del partito di Timoshenko, Arseni Iatseniuk - e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Quest'ultima ha fatto sapere che la Germania e l'Ue faranno di tutto per contribuire a una soluzione positiva della crisi in Ucriana. Merkel ha poi aggiunto di simpatizzare con le "legittime richieste" del popolo ucraino. Nonostante il clima di grande tensione, per la cancelliera si dovranno "evitare nuove violenze" e i "cittadini dovranno essere protetti nella ricerca di un'uscita democratica dalla crisi".