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MONDO

Le autorità ucraine: uccisi 5 soldati nelle ultime 24 ore

Ucraina, tregua ancora fragile. Combattimenti a Debaltseve, salta il ritiro delle armi pesanti

Entrambe le parti si accusano di aver violato il cessate il fuoco. A Debaltseve i filorussi sono entrati nel centro abitato. I separatisti: "Non possiamo smettere di combattere per la città: è territorio interno". Kiev: "Non ci sono le premesse per il ritiro delle armi: si spara ancora". L'Osce: "I combattimenti violano gli accordi". Telefonata tra Merkel, Poroshenko e Putin

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Un carro armato nelle strade di Donetsk
Ucraina
Il cessate il fuoco appare ancora fragile, a Debaltseve si continua a combattere e i separatisti sono entrati dentro la città, mentre il ritiro delle armi pesanti non è iniziato come previsto dagli accordi di Minsk. La situazione in Ucraina resta molto complicata. Il presidente russo Vladimir Putin, il presidente ucraino Petro Poroshenko e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno avuto un confronto al telefono per discutere della crisi e del rispetto della tregua.

Slitta il ritiro delle armi pesanti
Sul campo la situazione resta tesissima. Ribelli e forze ucraine non hanno rispettato i termini per l'inizio del ritiro delle armi pesanti, secondo step degli accordi di Minsk-2 siglati la settimana scorsa e che sarebbe dovuto iniziare oggi per creare entro 14 giorni una "zona di sicurezza" nel sud-est ucraino. La creazione di questa area - che dovrebbe essere larga tra 50 e 140 chilometri a seconda della gittata dei pezzi di artiglieria e dei lanciarazzi - è messa in dubbio dal mancato rispetto della tregua in alcune aree del Donbass, e in particolare a Debaltseve. 

Nuovi intensi scontri a Debaltseve
Nell'importante snodo ferroviario dove migliaia di soldati ucraini sono circondati si continua a combattere. Secondo le forze armate di Kiev, nella notte i ribelli hanno lanciato almeno 15 attacchi contro postazioni militare ucraine. Gli scontri proseguono e i filorussi sono entrati nella città, dove starebbero cercando di prendere il controllo della stazione ferroviaria. Secondo fonti ucraine, stanno usando anche mortai e lanciagranate.

Kiev: "Non ci sono le premesse per ritirare le armi pesanti"
Il governo di Kiev ha riferito che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 5 soldati ucraini e altri 14 sono rimasti feriti, in gran parte nella città assediata. Per l'esercito ucraino, per ora "non ci sono le premesse per il ritiro delle armi pesanti" perché la tregua non è rispettata. A riferirlo è il portavoce Andrii Lisenko. "Il ritiro delle armi pesanti può essere effettuato solo dopo la realizzazione del primo punto dell'intesa di Minsk, il cessate il fuoco", ha spiegato. 

I filorussi: "No a un ritiro unilaterale"
I separatisti filorussi, dal canto loro, hanno rimarcato di non potere “moralmente” interrompere i combattimenti per la città di Debaltseve. “Si tratta di territorio interno – ha dichiarato un rappresentante dei ribelli, Denis Pushilin – Dobbiamo rispondere al fuoco, cercare di distruggere le postazioni da cui spara il nemico. Abbiamo tutto pronto per un ritiro di entrambe le parti, ma non faremo nulla in modo unilaterale: renderebbe i nostri soldati degli obiettivi su cui sparare”. 

L'Osce: i combattimenti violano gli accordi di Minsk
Secondo l'Osce, i tentativi di cambiare lo status quo nelle zone del conflitto intorno a Debaltseve violano gli accordi di Minsk. L'ammonimento è arrivato dal vice capo osservatori della missione speciale, Aleksandr Hug. "La violazione di questi accordi mette a rischio i risultati di altre misure concordate a Minsk", ha avvertito, invitando le parti in conflitto ad astenersi da "tentativi di creare nuove situazioni di fatto sul campo e in particolare da azioni offensive". 

"Iniziato il ritiro a Lugansk"
Il ritiro delle armi pesanti da parte dei separatisti starebbe invece avvenendo nella zona di Lugansk. Lo ha riferito il leader dell'auto-proclamata repubblica, Igor Plotnitsky. "La notte scorsa abbiamo iniziato a rispettare i nostri impegni", ha riferito.

Via libera agli osservatori Osce
Nelle scorse ore c'è stata una telefonata tra Merkel, Poroshenko e Putin. Secondo quanto riferito da un portavoce del governo tedesco, la cancelliera e il presidente ucraino hanno chiesto al leader russo di esercitare la sua influenza sui separatisti. I tre avrebbero trovato un accordo su una serie di misure per permettere agli osservatori dell'Osce di raggiungere finalmente Debaltseve.