MONDO
Resta alta la tensione nel Paese
Ucraina, si combatte nella città di Kramatorsk: morti 7 soldati di Kiev
Domani al via il tavolo di unità nazionale per affrontare la crisi: non sono invitati i filorussi. Intanto le regioni orientali di Donetsk e Lugansk, dopo il referendum separatista di domenica, discutono la loro "unione". E mentre Mosca chiede a Kiev 1,6 mld di dollari per il gas di giugno, l'Ue fa sapere: l'Ucraina può utilizzare gli aiuti per pagare il metano russo
Ancora sangue in Ucraina. E' salito a 7 il numero dei soldati di Kiev morti in un'imboscata di una trentina di miliziani filorussi nei pressi di Kramatorsk, nell'Ucraina orientale. Lo fanno sapere i servizi di sicurezza ucraini (Sbu)
precisando che un militare è morto a causa delle ferite riportate. Secondo fonti degli insorti, nello scontro di Kramatorsk le vittime sarebbero addirittura una ventina. Tra i soldati ucraini ci sarebbero anche dei feriti.
Spari contro leader separatista Luhansk: non è in pericolo di vita
Alcuni aggressori non identificati hanno sparato contro l'auto sulla quale viaggiava il leader separatista Valery Bolotov della regione di Luhansk, nell'est dell'Ucraina. L'uomo è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita. Lo riferiscono alcuni filorussi. Bolotov è il leader che ieri ha annunciato l'indipendenza della regione di Luhansk.
Mosca: se Kiev ritira le proprie truppe, le forze di autodifesa reagiranno in modo adeguato
Resta tesa dunque la situazione nell'Ucraina orientale. Mosca avverte: se il governo di Kiev ritirerà le proprie truppe dal sud-est del Paese, nel rispetto della road map stilata dall'Osce, anche "i leader delle 'forze di autodifesa'" di Donetsk e di Lugansk dovranno "reagire in modo adeguato". Lo scrive in una nota il ministero degli Esteri russo.
Domani al via tavolo unità nazionale. Non invitati i filorussi
Inizierà domani alle 16.30 (le 15.30 in Italia) nella sede del Parlamento ucraino la prima seduta del tavolo di unità nazionale annunciato il 9 maggio scorso dal premier ucraino Arseni Iatseniuk per provare ad affrontare la crisi in atto nel Paese. Lo fa sapere l'ufficio stampa del Parlamento. All'incontro parteciperanno - tra gli altri - ministri, candidati alle presidenziali e presidenti di amministrazioni regionali e consigli regionali. Non ci sarà l'ex presidente ucraino Viktor Iushenko, non invitato al tavolo. Non invitati anche i rappresentanti dei separatisti filorussi.
Le regioni separatiste di Donestk e Lugansk discutono la loro "unione"
Intanto le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nell'est dell'Ucraina, che nel controverso referendum di domenica hanno scelto l'indipendenza da Kiev, hanno avviato colloqui per la loro unione. Lo ha reso noto il servizio stampa della Repubblica popolare di Donetsk, ripreso dall'agenzia russa Ria Novosti. La nuova entità statale, secondo alcuni, potrebbe chiamarsi Novorossia, il termine storico con cui durante l'impero zarista ci si riferiva all'attuale sud-est ucraino e a cui ha fatto di recente riferimento anche Vladimir Putin.
Il governatore di Donetsk chiede referendum 15 giugno per maggior autonomia alle regioni
Una proposta per cercare di porre fine al braccio di ferro tra il governo ucraino e le regioni dell'est arriva dal governatore della regione di Donetsk, nominato da Kiev, Serhiy Taruta, che ha invitato il Parlamento ucraino ad autorizzare un referendum da tenersi il 15 giugno per dare alle regioni maggiori poteri pur restando parte dell'Ucraina. Taruta ha liquidato il referendum di domenica nelle regioni di Donetsk e Lugansk, sull'autonomia da Kiev, definendolo un "sondaggio di opinione" che manca di conseguenze legali.
Interviene la Cancelliera tedesca, Angela Merkel
"Mi interessa poco il risultato del referendum". Lo ha detto Angela Merkel a Berlino, in conferenza stampa con i leader delle organizzazioni economiche mondiali, rispondendo a una domanda sull'Ucraina. "Mi interessano invece le elezioni del 25 maggio", ha detto la cancelliera, riferendosi alle presidenziali.
Gazprom presenta a Kiev il conto anticipato per fornitura gas di giugno
Lo aveva annunciato e così ha fatto: la Russia ha presentato all'Ucraina il conto anticipato per le forniture di gas del mese di giugno: 1,66 miliardi di dollari, considerando il nuovo prezzo di 485 dollari per mille metri cubi. Lo ha reso noto il portavoce di Gazprom Sergei Kuprianov ricordando che se l'Ucraina non pagherà il conto in anticipo, ovvero entro il 2 giugno - considerato che 1° è domenica - il 3 giugno il flusso verrà interrotto. "Il debito complessivo dell'Ucraina ha raggiunto i 3,505 miliardi di dollari e nessuno può mettere in dubbio che questa sia una ragione oggettiva per chiedere il pagamento anticipato" ha aggiunto Kuprianov precisando che il conto di giugno si basa su un volume di 114 milioni di metri cubi al giorno previsto dal contratto.
Ue: Kiev può utilizzare aiuti per pagare gas russo
Il pacchetto di assistenza macrofinanziaria da un miliardo di euro concesso dalla Ue al governo di Kiev, frmato oggi a Bruxelles, in occasione della visita di una delegazione di ministri guidata dal premier ucraino Arseny Yatseniuk, può essere utilizzato per il pagamento del gas russo. Lo ha detto Simon O'Connor, portavoce del Commissario Ue per gli affari economici.
Il premier ucraino: "In grado di pagare il gas russo ma al prezzo di mercato"
"In dieci giorni siamo in grado di pagare quanto dovuto per il gas russo al prezzo di mercato, ma è necessario che sia firmato un accordo complessivo". Così il primo ministro ucraino Arseny Yatsenyuk alla conferenza stampa al termine dell'incontro con la Commissione europea. "In ogni caso - ha aggiunto Yatsenyuk - se la Russia non applicherà prezzi di mercato, l'Ucraina intende denunciare la Russia alla Corte di Stoccolma" (si tratta dell'Arbitration Institute of the Stockholm Chamber of Commerce).
precisando che un militare è morto a causa delle ferite riportate. Secondo fonti degli insorti, nello scontro di Kramatorsk le vittime sarebbero addirittura una ventina. Tra i soldati ucraini ci sarebbero anche dei feriti.
Spari contro leader separatista Luhansk: non è in pericolo di vita
Alcuni aggressori non identificati hanno sparato contro l'auto sulla quale viaggiava il leader separatista Valery Bolotov della regione di Luhansk, nell'est dell'Ucraina. L'uomo è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita. Lo riferiscono alcuni filorussi. Bolotov è il leader che ieri ha annunciato l'indipendenza della regione di Luhansk.
Mosca: se Kiev ritira le proprie truppe, le forze di autodifesa reagiranno in modo adeguato
Resta tesa dunque la situazione nell'Ucraina orientale. Mosca avverte: se il governo di Kiev ritirerà le proprie truppe dal sud-est del Paese, nel rispetto della road map stilata dall'Osce, anche "i leader delle 'forze di autodifesa'" di Donetsk e di Lugansk dovranno "reagire in modo adeguato". Lo scrive in una nota il ministero degli Esteri russo.
Domani al via tavolo unità nazionale. Non invitati i filorussi
Inizierà domani alle 16.30 (le 15.30 in Italia) nella sede del Parlamento ucraino la prima seduta del tavolo di unità nazionale annunciato il 9 maggio scorso dal premier ucraino Arseni Iatseniuk per provare ad affrontare la crisi in atto nel Paese. Lo fa sapere l'ufficio stampa del Parlamento. All'incontro parteciperanno - tra gli altri - ministri, candidati alle presidenziali e presidenti di amministrazioni regionali e consigli regionali. Non ci sarà l'ex presidente ucraino Viktor Iushenko, non invitato al tavolo. Non invitati anche i rappresentanti dei separatisti filorussi.
Le regioni separatiste di Donestk e Lugansk discutono la loro "unione"
Intanto le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nell'est dell'Ucraina, che nel controverso referendum di domenica hanno scelto l'indipendenza da Kiev, hanno avviato colloqui per la loro unione. Lo ha reso noto il servizio stampa della Repubblica popolare di Donetsk, ripreso dall'agenzia russa Ria Novosti. La nuova entità statale, secondo alcuni, potrebbe chiamarsi Novorossia, il termine storico con cui durante l'impero zarista ci si riferiva all'attuale sud-est ucraino e a cui ha fatto di recente riferimento anche Vladimir Putin.
Il governatore di Donetsk chiede referendum 15 giugno per maggior autonomia alle regioni
Una proposta per cercare di porre fine al braccio di ferro tra il governo ucraino e le regioni dell'est arriva dal governatore della regione di Donetsk, nominato da Kiev, Serhiy Taruta, che ha invitato il Parlamento ucraino ad autorizzare un referendum da tenersi il 15 giugno per dare alle regioni maggiori poteri pur restando parte dell'Ucraina. Taruta ha liquidato il referendum di domenica nelle regioni di Donetsk e Lugansk, sull'autonomia da Kiev, definendolo un "sondaggio di opinione" che manca di conseguenze legali.
Interviene la Cancelliera tedesca, Angela Merkel
"Mi interessa poco il risultato del referendum". Lo ha detto Angela Merkel a Berlino, in conferenza stampa con i leader delle organizzazioni economiche mondiali, rispondendo a una domanda sull'Ucraina. "Mi interessano invece le elezioni del 25 maggio", ha detto la cancelliera, riferendosi alle presidenziali.
Gazprom presenta a Kiev il conto anticipato per fornitura gas di giugno
Lo aveva annunciato e così ha fatto: la Russia ha presentato all'Ucraina il conto anticipato per le forniture di gas del mese di giugno: 1,66 miliardi di dollari, considerando il nuovo prezzo di 485 dollari per mille metri cubi. Lo ha reso noto il portavoce di Gazprom Sergei Kuprianov ricordando che se l'Ucraina non pagherà il conto in anticipo, ovvero entro il 2 giugno - considerato che 1° è domenica - il 3 giugno il flusso verrà interrotto. "Il debito complessivo dell'Ucraina ha raggiunto i 3,505 miliardi di dollari e nessuno può mettere in dubbio che questa sia una ragione oggettiva per chiedere il pagamento anticipato" ha aggiunto Kuprianov precisando che il conto di giugno si basa su un volume di 114 milioni di metri cubi al giorno previsto dal contratto.
Ue: Kiev può utilizzare aiuti per pagare gas russo
Il pacchetto di assistenza macrofinanziaria da un miliardo di euro concesso dalla Ue al governo di Kiev, frmato oggi a Bruxelles, in occasione della visita di una delegazione di ministri guidata dal premier ucraino Arseny Yatseniuk, può essere utilizzato per il pagamento del gas russo. Lo ha detto Simon O'Connor, portavoce del Commissario Ue per gli affari economici.
Il premier ucraino: "In grado di pagare il gas russo ma al prezzo di mercato"
"In dieci giorni siamo in grado di pagare quanto dovuto per il gas russo al prezzo di mercato, ma è necessario che sia firmato un accordo complessivo". Così il primo ministro ucraino Arseny Yatsenyuk alla conferenza stampa al termine dell'incontro con la Commissione europea. "In ogni caso - ha aggiunto Yatsenyuk - se la Russia non applicherà prezzi di mercato, l'Ucraina intende denunciare la Russia alla Corte di Stoccolma" (si tratta dell'Arbitration Institute of the Stockholm Chamber of Commerce).