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MONDO

La crisi nell'est

Ucraina: nuove sanzioni Ue alla Russia ma l'applicazione è rinviata di alcuni giorni

L'entrata in vigore slitta di qualche giorno per permettere "la valutazione della messa in atto del cessate il fuoco e del piano di pace". Mosca aveva minacciato - in caso di nuove sanzioni - di essere pronta a rispondere con la chiusura del suo spazio aereo

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Ucraina
Il nuovo pacchetto di sanzioni Ue è stato adottato, ma la sua applicazione è stata rinviata di alcuni giorni per permettere "la valutazione della messa in atto del cessate il fuoco e del piano di pace" e può essere "rivisto in base alla situazione sul terreno". Lo dichiara il presidente uscente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy dopo la riunione degli ambasciatori dei 28 Paesi. 

Nella sua dichiarazione, van Rompuy precisa che il pacchetto di ulteriori misure contro la Russia è stato adottato con la cosiddetta "procedura scritta". Il presidente del Consiglio europeo sottolinea che lo scopo delle sanzioni è "promuovere un cambio di direzione delle azioni della Russia che destabilizzano l'Ucraina orientale" e che esse sono state decise in seguito al Consiglio di sabato scorso che "ha condannato il crescente afflusso di combattenti e armi dal territorio della Russia" e "l'aggressione da parte delle forze armate russe sul suolo ucraino". "In funzione della situazione sul terreno - sottolinea Van Rompuy - la Ue resta pronta a rivedere le sanzioni concordate in tutto o in parte". 

La Russia minaccia la chiusura dello spazio aereo
Una decisione, quella dell'Ue, che arriva nel giorno in cui il premier russo Dmitri Medvedev aveva avvertito: “Se ci saranno sanzioni connesse all'energia o ulteriori restrizioni al nostro settore finanziario, dovremmo rispondere in modo asimmetrico, ad esempio con restrizioni nella sfera del trasporto aereo".  Per Medvedev inoltre le sanzioni non aiutano a ristabilire la pace in Ucraina.
 
Scambio di prigionieri
Sul terreno, intanto, qualche segnale di distensione prende corpo. A partire dal rilascio di 1200 militari ucraini dopo l'accordo sul cessate il fuoco concordato il 5 settembre scorso tra Kiev e i ribelli filorussi nell'est del Paese: a dare l'annuncio, auspicando che entro fine settimana ne siano rilasciati altri 863, è stato il presidente ucraino Petro Poroshenko, volato oggi a Mariupol per arringare i 500 mila abitanti di questa strategica città portuale sul Mare d'Azov contro gli attacchi isolati che qui, come all'aeroporto e in alcuni quartieri di Donetsk, minano una fragile tregua.

I numeri dei prigionieri sono controversi (i leader dei separatisti ammettono solo un primo scambio di una trentina di persone e parlano di una lista di circa 700 militari per parte) ma in ogni caso si tratta di un nuovo passo avanti dell'intesa.

Da parte sua, il premier dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, Aleksandr Zakharcenko, citato dall’agenzia russa Ria Novosti ha affermato: "Ieri abbiamo consegnato 28 prigionieri. In cambio abbiamo ricevuto i nostri, anche in numero superiore". 

Cremlino: telefonata Putin-Poroshenko, prosegue il dialogo sulla pace    
Intanto qualcosa sul piano politico-diplomatico sembra muoversi. Petro Poroshenko e Vladimir Putin, nel corso di una conversazione telefonica, "hanno continuato a discutere dei prossimi passi per facilitare una soluzione pacifica della crisi nel sud-est dell'Ucraina". Lo ha reso noto il Cremlino specificando che "il dialogo proseguirà".