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MONDO

La protesta antigovernativa va avanti da oltre due mesi

Ucraina, Parlamento riunito per decidere sull'amnistia

Spiragli di luce nella soluzione pacifica della crisi in Ucraina. Dopo le dimissioni del premier Mikola Azarov e l'abrogazione delle leggi anti-protesta, il Parlamento torna a riunirsi per cercare di risolvere la questione dell'amnistia per i dimostranti fermati durante le proteste 

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Un'immagine delle proteste in Ucraina
Kiev
Passi in avanti nella crisi in Ucraina, dove la protesta filoeuropeista e antigovernativa va avanti da oltre due mesi. Uno spiraglio di luce a una soluzione pacifica è arrivato dalle dimissioni del premier Mikola Azarov e dall'abrogazione delle leggi "liberticide", cioè le leggi anti-protesta che hanno infiammato la contestazione nella quale non sono mancate le vittime (3 secondo le autorità, 6 per i manifestanti).

Oggi il Parlamento è riunito nuovamente per cercare di risolvere la questione dell’amnistia per i dimostranti fermati durante le proteste. Da una parte c’è il presidente Viktor Ianukovich che è disposto a concederla agli antigovernativi, ma a patto che vengano liberati tutti i palazzi pubblici occupati. Dall’altro c’è l’opposizione che vuole un'approvazione della legge sull'amnistia senza alcuna condizione preliminare. Bisognerà dunque sciogliere questo nodo. 

Dimostranti nazionalisti abbandonano il ministero dell'Agricoltura
I dimostranti del movimento nazionalista Spilna Sprava sono stati convinti dagli attivisti moderati a lasciare il ministero dell'Agricoltura che hanno occupato venerdì scorso a Kiev. Lo riporta il Kiev Post. Intanto, altri edifici governativi restano nelle mani dei dimostranti.

Il premier ad interim: pronti ad assicurare stabilità
Il governo "è pronto a fornire le condizioni necessarie per la stabilità nazionale". Lo ha detto il vice premier ucraino, Serghii Arbuzov, da ieri provvisoriamente a capo del governo dopo le dimissioni del primo ministro Mikola Azarov. Arbuzov ha assicurato che "l'opposizione e il governo proseguono il dialogo per porre fine alla crisi".

L'ex presidente Kravchuk: "L'Ucraina è sull'orlo di una guerra civile"
L'Ucraina si trova "sull'orlo di una guerra civile" e bisogna sviluppare "un progetto per risolvere il conflitto". Lo ha affermato il primo presidente ucraino, Leonid Kravchuk (1991-1994), intervenendo in Parlamento all'inizio della seduta di oggi.

Putin: "Attendere nuovo governo prima di nuovi aiuti"
Accogliendo una proposta del premier Medvedev, il presidente russo Vladimir Putin ha invitato l'esecutivo ad attendere la formazione del nuovo governo ucraino prima di onorare la promessa di nuovi aiuti economici a Kiev. Lo riferiscono le agenzie.
In dicembre, Mosca aveva promesso a Kiev di acquistare 15 miliardi di dollari in titoli di Stato (di cui 3 mld già comprati) e di ridurre di un terzo il prezzo del metano russo, dopo la decisione del presidente Ianukovich di rinviare la firma di una accordo di associazione con la Ue. La riduzione del costo del gas russo è già stata concessa ma con un accordo da rinnovare ogni tre mesi: la prima scadenza è a fine marzo.

Il sostegno di Angela Merkel ai manifestanti
Angela Merkel è tornata a far sentire la sua voce a sostegno dei manifestanti ucraini filo-Ue. In un discorso al Bundestag, ha elogiato "le coraggiose dimostrazioni" contro il governo ucraino, sottolineando che quanti sono scesi in strada a Kiev e nelle altre città ucraine "stanno combattendo per gli stessi valori che guidano l'Ue e questo è il motivo per cui debbono essere ascoltati". 
Merkel ha sottolineato che gli ucraini hanno dimostrato che non vogliono allontanarsi dall'Europa. "La porta per la firma dell'accordo di associazione con l'Unione europea resta aperta" ha aggiunto. 

Obama: “Il popolo ucraino ha diritto di esprimersi in modo libero e pacifico”
"In Ucraina sosteniamo il principio secondo il quale il popolo ha il diritto di esprimersi in modo libero e pacificamente, e possa dire la sua sul futuro del paese". Lo ha affermato il presidente americano Barack Obama nel suo discorso sullo Stato dell'Unione.
Nel frattempo la diplomazia continua a muoversi. Pressioni arrivano non solo dagli Stati Uniti ma anche dall’Unione Europea.  Il commissario Ue all'Allargamento, Stefan Fule, è stato raggiunto a Kiev anche dal capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton.

Ianukovich telefona al vicepresidente americano Biden
Intanto Ianukovich ha chiamato il vice presidente americano Joe Biden e lo ha aggiornato sulla crisi nel paese. Quest’ultimo lo ha incoraggiato a continuare a lavorare con l'opposizione e ha chiesto una legge di amnistia e un nuovo governo che portino l'Ucraina nella direzione dell'Europa.