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MONDO

La crisi

Ucraina, Senato russo revoca l'autorizzazione all'uso delle truppe

Intanto non regge la tregua proclamata dai ribelli, in risposta al cessate il fuoco di una settimana annunciato venerdì scorso dal presidente ucraino Poroshenko. Scambio di prigionieri tra le truppe di Kiev ed i miliziani separatisti, mentre la Nato crea un fondo per rafforzare la difesa del Paese

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Ucraina
Il Consiglio della Federazione russa (il Senato) ha deciso di revocare l'autorizzazione a un eventuale intervento delle forze armate di Mosca in Ucraina. La proposta - avanzata ieri dal presidente russo Vladimir Putin -  è stata approvata all'unanimità, con 153 voti a favore e uno solo contrario. Ma secondo molti osservatori si tratta di una pura formalità.

A essere cancellato è lo stesso permesso che, sempre la camera alta del Parlamento di Mosca, aveva approvato all'unanimità e in un batter d'occhio il 1° marzo - in piena crisi di Crimea - non appena era arrivata la proposta di Putin, motivata ufficialmente dalla necessità di proteggere i russi e i russofoni d'Ucraina (concentrati soprattutto nella parte sud-orientale del Paese). 

Non regge la tregua nell'est
Intanto nel Paese la situzione resta tesa. I separatisti filorussi dell'Ucraina orientale hanno attaccato le truppe di Kiev 44 volte "negli ultimi tre giorni" a dispetto della tregua. Lo ha scritto su Facebook il portavoce delle forze ucraine, Vladislav Selezniov, precisando che l'esercito di Kiev è in possesso di filmati che provano la "massiccia" violazione del cessate il fuoco da parte dei miliziani. La tregua è stata annunciata unilateralmente dal presidente ucraino Petro Poroshenko venerdì sera, e lunedì uno dei leader dei miliziani ha risposto annunciando a sua volta un cessate il fuoco che però si è rivelato effimero visto che ieri hanno perso la vita in combattimento almeno 11 militati ucraini, di cui nove erano a bordo di un elicottero Mi-8 abbattuto dai separatisti.

Il presidente Poroshenko minaccia la fine del cessate il fuoco
In risposta agli attacchi, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha fatto sapere di valutare di porre fine alla tregua di sette giorni nell'est del Paese, che scade venerdì prossimo. Una tregua che per Vladimir Putin non basta. Il cessate il fuoco in Ucraina, per il presidente russo, dovrebbe essere esteso oltre il termine fissato e dovrebbe essere utilizzato per negoziati sostanziali tra il governo di Kiev e rappresentanti della popolazione nell'est dell'Ucraina. 

Scambio di prigionieri
Scambio di prigionieri tra le truppe di Kiev ed i miliziani separatisti, che ha portato alla liberazione di oltre dieci persone. Lo ha fatto sapere il ministro della Difesa ucraino, Mikhailo Koval, citato dall'agenzia ufficiale russa Itar-Tass.

Vertice ministeriale della Nato
I ministri degli esteri della Nato hanno concordato oggi la creazione di un fondo fiduciario "per sostenere il rafforzamento della capacità di difesa dell'Ucraina". Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen, a margine della riunione dei ministri degli esteri della Nato oggi a Bruxelles. Gli alleati della Nato continueranno a "sostenere l'Ucraina nei suoi sforzi di creare un forte esercito, e per la riforma del settore della sicurezza per difendere la Ucraina in quanto paese sovrano, unito e democratico", ha aggiunto Rasmussen.