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MONDO

Negoziati incerti. Il leader dell'opposizione chiede un nuovo incontro

Ucraina sull'orlo della guerra civile

Occupato il ministero della Giustizia a Kiev. Yatsenyuk: "Non rifiuto l'offerta di Yanukovich di diventare premier ma neanche l'accetto"

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Scontri a Kiev
Kiev
Resta alta la tensione in Ucraina dove i manifestanti "europeisti" continuano la protesta contro il governo ucraino. L'opposizione nel pomeriggio ha sospeso le azioni previste a causa del funerale di Mikhail Zhiznevsky - il dimostrante bielorusso ucciso la scorsa settimana negli scontri con la polizia - ma migliaia di persone si sono radunate in Piazza indipendenza a Kiev e le manifestazioni proseguono nelle città di tutto il Paese.

In serata a Kiev, decine di manifestanti hanno occupato la sede del ministero della Giustizia. A guidare l'irruzione nell'edificio ministeriale di via Gorodetski 13 è stato, ancora una volta, il movimento 'Causa comune' ("Spilna Sprava") di Oleksandr Daniliuk. Gli insorti stanno già cominciando a costruire delle barricate per difendere il palazzo da un eventuale attacco delle forze dell'ordine.

Solo nell'ultima settimana in Ucraina sette persone hanno perso la vita; le ultime due sabatoi: un poliziotto è stato ucciso ed è morto un manifestante ferito nei giorni scorsi. Il timore ora è quello di una guerra civile. L'opposizione rifiuta la proposta di guidare il governo avanzata dal presidente Yanukovich; mentre sono stati occupati i palazzi del potere in 11 città del Paese.

Il funerale di Mikhail Zhiznevsky
In Piazza Indipendenza, a Kiev, si sono tenute le esequie del 25enne Mikhail Zhiznevsky. Il giovane, che proprio oggi avrebbe compiuto 26 anni, è uno dei due manifestanti morti mercoledì per colpi d'arma da fuoco. Migliaia di persone si sono riunite nella cattedrale di San Michele per l'ultimo saluto. Al funerale hanno partecipato anche tutti e tre i leader della protesta: il capo del partito Udar, il campione di pugilato, Vitali Klitschko, il leader del partito dell'Unione pan-ucraina Patria, partito dell'ex premier Yulia Tymoshenko, Arseniy  Yatsenyuk, e il leader nazionalista, Oleg Tyagnybok. 

Nelle strade di Kiev la bara del dimostrante ucciso è stato accompagnata dalla folla che ha scandito la parola 'eroe' e ha cantato l'inno nazionale. Il feretro è stato portato nel luogo in cui il ragazzo è stato colpito dal proiettile che l'ha ucciso, alle barricate vicino al Parlamento. Le preghiere sono state lette in Piazza indipendenza, simbolo delle proteste che proseguono da inizio dicembre, mentre le massicce dimostrazioni previste oggi sono state cancellate. 

Occupata Casa Ucraina
I manifestanti antigovernativi continuano a occupare Casa Ucraina, un grande edificio pubblico che si trova in piazza Europa, non lontano da Piazza Maidan. Dopo aver costretto circa 200 poliziotti ad abbandonare la struttura attraverso una porta laterale, i dimostranti hanno ammassato dei sacchi di neve davanti all'ingresso dell'edificio per creare una barriera di protezione da eventuali attacchi delle forze dell'ordine.

L'opposizione intende usare Casa Ucraina come "quartier generale", ovvero come un posto dove le centinaia di manifestanti potranno rifocillarsi e riscaldarsi e dove accogliere un centro stampa per i giornalisti.

Continuano i negoziati
Il leader dell'opposizione ucraiana chiede altri negoziati con il governo di Kiev poche ore dopo aver rifiutato l'offerta del presidente Viktor Yanukovich di diventare premier. "Non rifiutiamo l'offerta ma neanche l'accettiamo", ha precisato Arseniy Yatsenyuk, l'ex titolare degli Esteri al quale è stato offerto l'incarico di primo ministro mentre all'altro leader della protesta, l'ex pugile Vitali Klitschko, è stata offerto di diventare vice premier.

Il messaggio del Papa
Intanto il Papa, nel suo messaggio all'Angelus, rivolge i suoi pensiere alla situazione nel Paese: "Sono vicino con la preghiera all'Ucraina - ha detto il Papa all'Angelus - a quanti hanno perso la vita in questi giorni e alle famiglie. Auspico che si sviluppi un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la società civile e, evitando ogni ricorso a azioni violente, prevalgano nel cuore di ciascuno lo spirito di pace e la ricerca del bene comune".
 
Governo: manifestanti saranno considerati "estremisti"
La polizia considererà d'ora in poi gli oppositori che manifestano in piazza Indipendenza e quelli che occupano edifici pubblici nel centro di Kiev alla stregua di "estremisti": lo aveva reso noto ieri il ministro dell'Interno, Vitaly Zakharchenko. "Abbandonate i radicali, nessuno vuole contrastare una protesta pacifica, e andatevene in qualsiasi altro luogo sicuro", aveva detto, in un appello rivolto ai leader dell'opposizione. "Quelli rimasti a piazza Indipendenza e negli edifici occupati saranno considerati come appartenenti a gruppi estremisti. E in caso di pericolo saremo costretti a usare la forza". 

Nelle città del Paese
Altri due tentativi sono avvenuti nel municipio di Zaporizhie e nella sede del governo regionale di Dnipropetrovsk, la terza città più popolosa dell'Ucraina. Entrambi i centri si trovano nell'est russofono del Paese, roccaforte del capo dello Stato Yanukovich. Secondo alcuni media, la polizia ha resistito agli assalti, anche con gas lacrimogeni e l'aiuto dei cosiddetti 'titushki', palestrati spesso pagati dal governo.

Russofoni, prime spinte per la secessione
Il Paese sull'orlo della guerra civile accentua la frattura tra l'Ovest filo occidentale e il Sud-est filo russo e russofono: diverse organizzazioni a Sebastopoli, in Crimea, dove c'è anche la base della flotta russa del Mar Nero, hanno proposto di formare uno Stato federativo denominato Malorossiya (Piccola Russia) in Ucraina centrale e sudorientale e hanno lanciato un appello a tutti gli organi legislativi di
quest'area. Sebastopoli ha ventilato inoltre l'ipotesi di uscire dall'Ucraina in caso di "colpo di Stato.