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MONDO

La crisi nel cuore d'Europa

Ucraina: "progressi" nei colloqui a Berlino tra Mosca e Kiev. Nazionalisti ritirano minaccia marcia

Intesa di massima raggiunta tra i capi della diplomazie russa, ucraina, tedesca e francese. I paramilitari del gruppo nazionalista ucraino 'Pravi Sektor' hanno assicurato che non marceranno su Kiev, come minacciato in una lettera al presidente Petro Poroshenko: "Continueranno a combattere a est contro i separatisti"

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I colloqui in corso a Berlino tra Mosca e Kiev stanno "realizzando progressi". Lo ha riferito il ministero degli Esteri russo. Ieri nella capitale ucraina erano arrivati i capi delle diplomazie russa, Serghei Lavrov, e di quella ucraina, Pavel Klimkin, per avviare un percorso di uscita dalla crisi in cui è precipitata da novembre scorso la Repubblica ex sovietica. E' stata raggiunta un'intesa di massima che consentirà di mettere a punto proposte sulle quali avviare un negoziato vero e proprio. All'incontro hanno partecipato anche i minsitri degli Esteri francese, Laurent Fabius e quello tedesco Frank-Walter Steinmeier: quest'ultimo ha parlato di colloqui difficili ma che hanno portato dei "progressi". 

Nazionalisti ritirano la minaccia di marcia su Kiev
I paramilitari del gruppo nazionalista ucraino 'Pravi Sektor' ('Settore Destro') non marceranno su Kiev, come minacciato in una lettera al presidente Petro Poroshenko, e continueranno a combattere a est contro i miliziani separatisti. Lo ha annunciato domenica sera il leader del movimento, Dmitro Iarosh, sostenendo che le sue richieste (siluramento di alcuni dirigenti del ministero dell'Interno e rilascio dei militanti fermati) sono state in parte esaudite.