Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Ucraina-telefonata-tra-Putin-e-Poroshenko-ma-continua-scambio-di-accuse-278acc52-9005-4098-88fc-d7077b63b0c5.html | rainews/live/ | true
MONDO

Tensione e tentativi di mediazione

Ucraina, scambio di accuse Mosca-Kiev. Telefonata tra Putin e Poroshenko

La Russia lamenta l'uso di armi proibite da parte delle truppe ucraine. Mentre Kiev denuncia l'entrata di tre carri armati e altri mezzi militari "separatisti" nel territorio ucraino. Intanto Poroshenko ha un colloquio telefonico con Putin per illustrare il suo piano risolutivo della crisi 

Condividi
Kiev
C'è stato un pesante scambio di accuse tra Kiev e Mosca sulla crisi in Ucraina orientale e continuano le tensioni. Intanto, però, si è tenuta la conversazione telefonica tra il capo di Stato ucraino Petro Poroshenko e il leader del Cremlino, Vladimir Putin, nella quale i due leader - dice Kiev -"hanno parlato delle misure da adottare" per la cessazione dei combattimenti e per arrivare a "una soluzione pacifica della crisi".

A scatenare le ultime tensioni è stata la denuncia di Kiev di tre carri armati e altri mezzi militari "separatisti" entrati nel territorio ucraino dalla Russia, varcando il confine. Il Cremlino ha invece chiesto con forza che si faccia luce sul presunto uso di armi "non selettive" come le bombe incendiarie al fosforo.

Il ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, ha denunciato l'entrata di tre tank  - assieme a mezzi militari per il trasporto delle truppe e a pezzi di artiglieria - attraverso un posto di confine caduto nelle mani dei separatisti a Diakove, nella regione di Lugansk. I carri armati sarebbero arrivati nella città di Snizhne. Da quel punto in due avrebbero proseguito per Gorlivka dove sarebbero stati intercettati dai soldati ucraini facendo scoppiare un combattimento di cui si sa solo che - stando al ministero dell'Interno ucraino - "parte della colonna" dei separatisti "è stata distrutta".

Da parte loro, i miliziani filorussi hanno dato notizia di uno scontro a fuoco contro 40 tank ucraini in un'altra zona, a Makarovo, a nord di Lugansk, e soprattutto hanno accusato le truppe di Kiev di aver usato "bombe incendiarie" al fosforo nel villaggio di Semenovka, vicino Sloviansk, roccaforte dei separatisti dell'Ucraina orientale rimasta senza acqua e senza elettricità.

La Guardia nazionale ucraina ha negato le accuse definendole "assurde", ma il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha chiesto un'indagine "urgente" sul presunto uso di queste "bombe incendiarie"  da parte dei soldati ucraini aggiungendo che le notizie in tal senso "suscitano particolare inquietudine".  

Nonostante una giornata apparsa ai ferri corti, Mosca e Kiev non smettono comunque di comunicare, e in serata - dopo una riunione straordinaria con i responsabili per la sicurezza - il presidente ucraino Petro Poroshenko ha avuto colloquio telefonico con Putin (oltre che con la cancelliera tedesca Angela Merkel e col vice presidente Usa Joe Biden) per illustrare il suo piano risolutivo della crisi nel sud-est dell'Ucraina, ma anche - come sottolinea il portavoce di Poroshenko - per rimarcare come sia "inaccettabile" che dei mezzi militari arrivino dalla Russia nelle regioni "separatiste". Il passaggio di una o più colonne di mezzi militari dalla frontiera russo-ucraina mette infatti in dubbio le dichiarazioni arrivate recentemente da Mosca, che sostiene di aver rafforzato i controlli alla frontiera e nega di armare e sostenere i miliziani filorussi.    

Intanto i combattimenti continuano e in due mesi hanno già fatto almeno 270 morti e 713 feriti, stando al ministero della Salute di Kiev. E anche la guerra del gas non è stata risolta negli incontri a tre Ue-Ucraina-Russia degli scorsi giorni a Bruxelles. Un compromesso sembra al momento lontano, e l'amministratore delegato della Gazprom Alexiei Miller ha tuonato oggi che il gigante russo del gas non intende posticipare ulteriormente l'ultimatum a Kiev, ora fissato per il 16 giugno, per pagare 1.951 milioni di dollari di debito, minacciando di chiudere i rubinetti dell'oro blu, che dall'Ucraina arriva anche in Europa.