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ECONOMIA

Ue, Dombrovskis: l'Italia dovrà comunque ridurre deficit e debito

"Dopo la Grecia - ricorda il vicepresidente della Commissione europea- ha il secondo debito pubblico dell'Ue, oltre il 130% del Pil". Raccomandazioni Ue saranno su bilancio, produttività e Npl banche

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Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea
"Non posso anticipare le raccomandazioni specifiche per paese che saranno pubblicate più tardi; ma se guardiamo alle precedenti raccomandazioni e alle sfide che l'Italia ha di fronte, si concentreranno ancora sulle questioni di bilancio, sulla diminuzione del deficit e sull'avvio del debito pubblico su un percorso di riduzione". Lo ha detto a Bruxelles il vicepresidente della Commissione europea responsabile per l'Euro, Valdis Dombrovskis, rispondendo ad alcune domande durante un evento organizzato da Politico, la testata internazionale specializzata in affari europei.

"La Commissione europea - ha puntualizzato Dombrovskis - non è coinvolta nel processo di formazione del nuovo governo in Italia"; portarlo avanti, ha osservato, "sta all'Italia e al presidente della Repubblica Mattarella, che sta conducendo il processo". Comunque, ha aggiunto, "noi siamo pronti a lavorare con un governo eletto democraticamente per qualunque Stato membro".

"L'Italia, dopo la Grecia - ha ricordato il vicepresidente della Commissione - ha il secondo debito pubblico dell'Ue, oltre il 130% del Pil. E' chiarissimo che nell'attuale momento di crescita economica l'Italia deve mettere il debito pubblico su una traiettoria di riduzione. Questo è l'approccio della Commissione e la sua raccomandazione indipendentemente da quale governo sarà concretamente in esercizio. Ed è anche - ha sottolineato ancora Dombrovkis - l'approccio del presidente Mattarella, che ha enfatizzato la necessità di rispettare le regole europee lungo tutto il percorso delle trattative per la formazione del nuovo governo".

L'Italia deve inoltre "affrontare il problema della lento aumento della produttività, i colli di bottiglia della produttività nel quadro in cui operano le imprese ('business environment', ndr), negli investimenti e in altre aree. E poi nel settore finanziario la riduzione dei crediti deteriorati Npl ('non performing loans', ndr). In questo - ha riconosciuto il vicepresidente della Commissione - bisogna dire che l'Italia ha fatto dei progressi sostanziali negli ultimi due anni".

A una domanda sulla reazione dei mercati, rimasti sorprendentemente calmi negli ultimi mesi nonostante l'incertezza politica in Italia, Dombrovskis ha risposto: "E' chiaro comunque che l'approccio alla formazione di un nuovo governo e alla stabilità finanziaria deve restare sull'attuale percorso di graduale riduzione del deficit di bilancio e del debito pubblico".

Riguardo all'assenza di un governo italiano con i pieni poteri proprio mentre si discute di una possibile riforma in profondità dell'Eurozona, il vicepresidente della Commissione ha osservato: "Devo dire che l'Italia, l'attuale governo in affari correnti, è stato in effetti molto attivo e ha sostenuto molto il lavoro sull'approfondimento dell'Uem (Unione economica e monetaria, ndr). Non mi aspetto cambiamenti improvvisi. In ogni caso - ha concluso - l'accordo dei leader è di raggiungere decisioni concrete sull'Uem al vertice di giugno, e alla Commissione stiamo lavorando su questo".