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ECONOMIA

Le previsioni economiche della Commissione europea

Ue: Italia ultima per crescita, investimenti e occupazione. Tagliate stime del Pil: +0,1%

Moscovici: in Italia la crescita debole fa salire il deficit al 2,5% del Pil nel 2019 e al 3,5% nel 2020. Rischio di una manovra da 30 miliardi nel 2020. Conte: "Previsioni Ue ingenerose, pregiudizialmente negative"

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L'Italia è ultima nell'Unione europea per quanto riguarda crescita, investimenti e occupazione. E' quanto emerge dalle nuove previsioni economiche della Commissione Ue. Nel 2019 l'Italia si conferma fanalino di coda con il suo Pil a 0,1%, seguita dalla Germania (0,5%). E' anche l'unico Paese Ue dove gli investimenti sono negativi: -0,3% sull'anno precedente. Anche se risalgono nel 2020, resta comunque ultima con un aumento di 0,9%. La media della zona euro è di 2,3%. Anche l'occupazione è negativa nel 2019 (-0,1%), unico segno meno in Ue.

L'anno prossimo L'Italia inoltre si troverà sola sotto l'1% (a quota 0,7%) e la Germania sarà all'1,5%. La Commissione nota che l'economia 'riprende lentamente ritmo in un contesto di alti squilibri di bilancio'.



Moscovici: in Italia crescita debole fa salire deficit al 2,5% del Pil nel 2019 e al 3,5% nel 2020 
In Italia la crescita economica debole farà salire il deficit di Bilancio", ha affermato il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche di primavera. Quest'anno, secondo le previsioni della Commissione, il deficit-Pil dovrebbe salire al 2,5 per cento, dal 2,1 per cento del 2018, e nel 2020 toccherà il 3,5 per cento. Mentre il debito schizza a 133,7% quest'anno e 135,2% il prossimo.

"Pil Italia pesa sui conti, giudizio a giugno" 
La crescita italiana dunque è "molto contenuta" e ha "incidenza su conti. Ma non è oggi che parleremo del rispetto" del Patto di stabilità, ha poi detto Moscovici. "Bisognerà tornarci su, ma la Commissione valuterà la conformità col Patto nel pacchetto di primavera pubblicato a giugno, e terremo conto anche dei risultati 2018 così come il programma di riforme presentato il mese scorso". Bruxelles ha "avviato colloqui con il governo, e in particolare con il ministro dell'economia, perché è importante, prima di avere una valutazione, avere una visione comune".

Rischio manovra da 30 miliardi nel 2020 
L'Italia potrebbe essere costretta a realizzare una manovra da circa 30 miliardi con la legge di bilancio per il 2020, sempre secondo i dati pubblicati oggi dalla Commissione nelle sue previsioni economiche di primavera. Sulla base delle regole del Patto di Stabilità e Crescita, il prossimo anno l'Italia dovrebbe realizzare ridurre il deficit strutturale - il deficit al netto del ciclo e delle una tantum - di almeno lo 0,6% di Pil, mentre le previsioni della Commissione indicano un peggioramento del 1,2% di Pil. Lo scostamento per il 2020 sarebbe dunque del 1,8% di Pil, pari a circa 30 miliardi di euro. Le previsioni della Commissione non includono l'aumento di Iva e accise previsto dalle clausole di salvaguardia per il 2020, perché il governo ha già annunciato la sua intenzione di cancellarle. 

Disoccupazione Europa ai minimi e debito in calo. Inflazione debole
Disoccupazione e debito pubblico continuano a calare nell'eurozona e nell'Ue nonostante il rallentamento della crescita. Il tasso scenderà nei 19 al 7,7% nel 2019 e al 7,3% nel 2020, ossia un livello inferiore a quello pre-crisi, mentre nell'Ue a 6,5% e poi 6,2%, dove già oggi è ai minimi storici. Così le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue. Anche il debito pubblico continua la sua discesa nel complesso di eurozona e Ue, rispettivamente a 85,8% e 80,2% nel 2019. L'inflazione resta invece debole, 1,4% per 2019-2020. 

Spread Btp-Bund supera 260 punti dopo taglio stime Pil
Lo spread tra Btp e Bund supera i 260 punti base, a 262,4 punti, dopo il taglio delle stime sul Pil dell'Italia comunicate dalla Commissione Ue. Il rendimento del titolo a 10 anni del Tesoro è al 2,59%.

Conte: previsioni Ue ingenerose, pregiudizialmente negative
"Le  previsioni della Commissione Ue mi sembrano a dir poco  ingenerose: perché lo 0,1% che ci viene accreditato, tenuto conto del dato uscito dal primo trimestre, significa che non cresceremo più e che le misure che abbiamo adottato con la  manovra economica, decreto crescita e sblocca cantieri non  consentiranno nessuna prospettiva di crescita economica".  Cosi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a margine di  Tuttofood, sulle stime di crescita dell'economia italiana rilasciate oggi dalla Commissione Ue. "Sono valutazioni ingenerose - ha proseguito -. La realtà è che mi sembra un  atteggiamento pregiudizialmente negativo non valutare che le  misure non avranno alcun impatto. Ci aspettiamo per il secondo semestre una crescita che speriamo sostenuta. Abbiamo un percorso di politica economica e sociale e lo perseguiamo con determinazione".

M5s: "Stime Commissione sono farlocche"
"Non siamo stupiti dalle nuove stime della Commissione europea sul PIL nel 2019. Dopo aver predetto la catastrofe qualche mese fa, continuano le ostilità da parte di personaggi le cui previsioni sono già state più volte ampiamente smentite dai fatti. L'obiettivo è chiaro, colpire un Governo ostile ai diktat di Bruxelles e che vuole fare gli interessi degli italiani. L'assurdità delle nuove stime della Commissione, sulla base delle quali verranno espressi i verdetti sul rispetto o meno delle regole di bilancio, sono facilmente riscontrabili". Lo affermano in una nota i membri delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera del MoVimento 5 Stelle.

"Basti pensare che dopo l'imprevista crescita del PIL nel primo trimestre, la crescita acquisita per il 2019, ossia ipotizzando crescita zero nei prossimi tre trimestri, è pari allo 0,1%. La Commissione europea stima per il 2019 una crescita dello 0,1% assumendo quindi un PIL in piena stagnazione nel proseguo dell'anno. Eppure le principali misure contenute nella manovra economica, come il Reddito di Cittadinanza e la Quota 100, nonché il Decreto Crescita, inizieranno a dispiegare pienamente i loro effetti solamente nella seconda metà del 2019. Il tentativo di colpire politicamente questo Governo ricorrendo a stime farlocche e minacce di sanzioni non sortiranno alcun effetto. Governo e Parlamento sono compatti e consapevoli della bontà delle scelte operate sin qui. Il 26 maggio saranno i cittadini italiani ed europei a bocciare i burocrati di Bruxelles", conclude.