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POLITICA

Bruxelles

Ue, Mogherini: "Rivedere i rapporti con la Russia. L'Isis è una minaccia"

Intervento di presentazione davanti alla Commissione esteri del Parlamento Ue per l'audizione come candidato Alto rappresentante per la politica estera europea

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"Coordinerò tutte le azioni e le politiche comunitarie che hanno un impatto esterno della Ue: non c'è un singolo portafoglio che non abbia un impatto del genere: energia, commercio, migrazione, clima, ambiente". Con queste parole Federica Mogherini, Alto rappresentante di politica estera e di sicurezza Ue e vicepresidente della Commissione, è intervenuta all'audizione al Parlamento europeo.

L'agenda della politica estera Ue
Mogherini ha annunciato che ogni mese ci saranno riunioni di diverso tra i commissari presiedute da lei per "coordinare con più efficacia l'azione di politica interna ed esterna viste le sfide poste dai problemi della sicurezza, dai flussi migratori, della difesa: dobbiamo lavorare in formati diversi". Ha aggiunto poi che "il commercio non è solo un ambito economico ma strategico" per l'Ue. L'Alto rappresentate designato ha poi detto che inizierà il suo mandato con una visita alle ventotto capitali dell'Ue, iniziando dalla Lettonia, paese con la presidenza di turno del Consiglio Ue dal 1° gennaio.  Le visite serviranno "per costruire una visione comune". Per far fronte alle sfide che l'Ue ha di fronte "abbiamo bisogno di un senso di identità e appartenenza, perché se arriviamo al tavolo senza aver concordato un testo è troppo tardi, dobbiamo lavorare insieme, e voglio che tra cinque anni non si parli più di 'noi' e 'loro'". E poi ha continuato che si devono "coordinare tutte le politiche di servizio esterno, ne abbiamo bisogno". Tra le altre priorità dell'Ue, Mogherini ha indicato libertà di stampa, uguaglianza di genere e libertà di religione. Tre punti fondamentali nell'agenda della politica estera dell'Unione europea in tema di diritti umani. 

Per sviluppare la politica estera europea c'è prima di tutto bisogno di "senso di responsabilità e di appartenenza negli Stati membri" ha affermato poi nel corso dell'audizione davanti alla Commissione esteri, sottolineando che "la collaborazione è interesse nazionale" dei 28 e che "se riusciamo a stabilire i punti di collaborazione" la sua attività di Alto rappresentante per la politica estera "sarà più semplice". 

Il caso Marò
 Fino all'ultimo giorno da ministro degli Esteri "sarà dedicato a cercare di trovare una soluzione" al caso dei marò in India e quando prenderà il ruolo di 'ministro degli Esteri' europeo Federica Mogherini intende "continuare il lavoro" a cominciare dal "sottolineare con le autorità indiane la necessità del rispetto del diritto internazionale che è soprattutto nel loro interesse". Mogherini ha poi aggiunto nel corso che "una soluzione positiva del caso rafforzerebbe" il rapporto Ue-India.

I rapporti con la Russia 
Nello specifico poi Mogherini si è soffermata sui rapporti con la Russia, affermando che l'Unione europea dovrà nei prossimi 5 anni "rivedere profondamente la relazione con Mosca. Non è un partner ora, ma è un paese strategico nel mondo ed è il nostro grande vicino orientale".  Nell'immediato Mogherini punta ad una verifica del rispetto dell'accordo di Minsk, considerando  "un attore strategico" a livello globale e "un paese vicino, vicino all'Ucraina e all'Europa". "Non ho molta esperienza con gli orsi" ma per affrontare quello russo "serve un mix di comportamenti, assertivo e diplomatico" e le quantità dei due elementi nel mix "dipederà dall'atteggiamento dell'orso" ha precisato Mogherini. Di interesse strategico il corridoio meridionale e non South Stream "per l'approvvigionamento di gas dell'Europa ha detto poi la Mogherini nel corso
aggiungendo che "i progetti per le infrastrutture devono avere una base giuridica" e che per la ripresa dei lavori del gasdotto South Stream sarebbe necessaria una ripresa del dialogo con la Russia, sulla quale però pesa "un grande 'se'".

Lavorare giorno per giorno con Kiev
La strategia per gestire la crisi ucraina? "Credo che dobbiamo lavorare giorno per giorno con le autorità ucraino, con il presidente Petro Poroshenko, per fare funzionare i suoi sforzi di dialogo" ha detto Federica Mogherini, nel corso dell'interrogazione in commissione Affari esteri. A chi chiede se l'Alto rappresentante designato abbia già strategie per i momenti peggiori Mogherini risponde che "dobbiamo essere pronti al peggio, su diversi fronti, ma è stato messo in chiaro che non c'è una soluzione militare" alla situazione ucraina. Perciò "dobbiamo lavorare ad un inasprimento delle sanzioni se la situazione peggiora, e a un loro allentamento se la situazione migliora", ha spiegato.

L'Isis: "Bene ampia alleanza coi paesi arabi"
Netta poi la posizione sull'Isis: "Non è uno stato, non è l'Islam ma è una minaccia per tutti noi". Per questo l'ampia alleanza che si è formata per combattere lo Stato islamico, "che non è uno stato ma è una minaccia" è "un fatto positivo", soprattutto per l'adesione dei paesi arabi. "Ero fra i ministri che al Consiglio del 15 agosto hanno chiesto all'attuale Alto rappresentante Catherine Ashton di creare un fronte comune
contro l'Isis - ha ricordato - ci sono stati sviluppi e la decisione Onu". Non c'è solo un aspetto militare, ha proseguito, ma anche quelli "finanziario, culturale, religioso, l'aspetto umanitario: e tutto deve rientrare nella nostra strategia comune". Ora, ha aggiunto, "i principali paesi coinvolti negli attacchi sono quelli arabi, c'era una donna alla guida di un aereo: sono messaggi forti e aiutano a creare un quadro nuovo, a spingere quei paesi a collaborare fra loro perche' condividono una stessa minaccia". Lo stesso, ha aggiunto, "vale per la Turchia, che nelle ultime settimane ha accolto un enorme numero di profughi, un aspetto molto
rilevante". Ecco perche' il ruolo dell'Europa puo' essere quello di "agevolare il dialogo fra le potenze della regione".

Libia prossimo teatro di conflitto
L'Unione europea "deve prestare un'attenzione maggiore alla situazione in Libia", perché "rischia di essere il prossimo Paese della lista" a essere teatro di conflitto interno ha infine concluso. La Ue, ha continuato, "può giocare un ruolo importante" per affrontare la situazione in Libia. La questione libica è legata poi all'immigrazione. "Su immigrati e richiedenti asilo dobbiamo risolvere il problema alla radice. Senza un governo stabile in Libia non risolveremo mai la situazione". "E' chiaro che abbiamo un dovere umanitario e morale prim'ancora che politico", ma per far fronte ai flussi "dobbiamo lavorare con i Paesi d'origine, e allora abbiamo bisogno di una strategia a lungo termine per stabilizzare la situazione, evitare dittature". Inoltre, aggiunge Mogherini, "dobbiamo lavorare con i Paesi di transito".

Il ruolo degli Usa
In una fase complicata della politica internazionale come l'attuale l'Europa puo' "contare sui partner chiave con cui lavorare" e in particolare "il partenariato transatlantico è ora più che mai essenziale": è la convinzione del prossimo alto rappresentante per la politica estera Ue. "Sono pronta a lavorare con iol nuovo segretario generale della Nato", ha aggiunto, ricordando che nell'affrontare i negoziati per il trattato per
un accordo di libero scambio con gli Usa bisogna ricordare che "il commercio non riguarda solo l'economia ma anche la strategia". Quella della Ue con gli Stati Uniti resta "una partnership strategica" e deve essere "una relazione matura" in cui gli europei "non vadano nel panico" come succedeva un anno fa quando appariva che gli Usa avessero intenzione di spostare sull'Asia il centro dell'attenzione. Mogherini indica come terreni di azione comune il cambio climatico, l'immigrazione, i diritti umani e la lotta a Ebola.

Le tappe del Parlamento europeo
Dopo aver sentito 21 dei commissari designati per il prossimo esecutivo europeo, e avere chiesto supplementi di esame per 5 di loro, il Parlamento europeo si avvia a concludere la fase delle audizioni. Oggi sono state esaminate le competenze e le intenzioni di 6 vicepresidenti. Oltre alla Mogherini sono stati ascoltati anche il designato responsabile per l'Euro e per il dialogo sociale, il conservatore lettone Valdis Dombrovskis, l'ex primo ministro sloveno, la liberaldemocratica Alenka Bratusek designata responsabile per l'Unione dell'energia e l'ex premier estone Andrus Ansip, un liberale, indicato per il mercato unico digitale.

I 5 commissari che non sono passati al primo giro di audizioni dovranno presentare delle risposte scritte a ulteriori domande preparate dagli eurodeputati, e nel caso dell'inglese Jonathan Hill anche sostenere una nuova audizione. Domani, il ciclo si concluderà con il primo vicepresidente olandese Frans Timmermans, preceduto dal vicepresidente responsabile per Occupazione, crescita, investimenti e competitività, il finlandese attuale commissario agli Affari economici e finanziari Jyrki Katainen. L'obiettivo è che la Commissione guidata da Jean-Claude Juncker sia votata dal Parlamento europeo nella riunione plenaria del prossimo 22 ottobre per entrare in funzione il primo novembre.