MONDO
Ue, Tusk: minacce esterne dal nuovo corso Usa, Cina, Russia e islam radicale

La nuova Amministrazione degli Stati Uniti è tra le minacce esterne verso l'Ue, insieme a Russia, Cina e Islam radicale.
Lo ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in una lettera ai 27 leader Ue in vista del vertice di Malta. "La prima minaccia, una esterna, è legata alla nuova situazione geopolitica nel mondo e in Europa. "Deve essere chiaro che la disintegrazione dell'Unione europea non porterà al restauro, per alcuni mitico, della piena sovranità dei suoi Stati membri - ha scritto -. Ma alla loro dipendenza reale e di fatto dalle grandi superpotenze: Stati Uniti, Russia e Cina. Solo insieme possiamo essere completamente indipendenti".
Secondo Tusk, perciò, bisogna compiere "passi assertivi e spettacolari", per "cambiare le emozioni collettive e rilanciare l'aspirazione di aumentare l'integrazione europea al livello successivo. Una sempre più, chiamiamola così, assertiva Cina, soprattutto sui mari; la politica aggressiva della Russia nei confronti dell'Ucraina e i suoi vicini; le guerre, il terrore e l'anarchia in Medio Oriente e in Africa, con l'Islam radicale che gioca un ruolo importante, così come le dichiarazioni preoccupanti dalla nuova Amministrazione americana, rendono il nostro futuro altamente imprevedibile".
Tusk scrive che "in particolare il cambiamento a Washington mette l'Unione europea in una situazione difficile: con la nuova Amministrazione sembrano messi in causa gli ultimi 70 anni di politica estera americana". Il suo invito è che i governi europei "non possono arrendersi a chi vuole indebolire i legami transatlantici, senza i quali l'ordine globale e la pace non possono sopravvivere: dobbiamo ricordare ai nostri amici americani il loro stesso motto 'Uniti vinciamo, divisi perdiamo"'.
Lo ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in una lettera ai 27 leader Ue in vista del vertice di Malta. "La prima minaccia, una esterna, è legata alla nuova situazione geopolitica nel mondo e in Europa. "Deve essere chiaro che la disintegrazione dell'Unione europea non porterà al restauro, per alcuni mitico, della piena sovranità dei suoi Stati membri - ha scritto -. Ma alla loro dipendenza reale e di fatto dalle grandi superpotenze: Stati Uniti, Russia e Cina. Solo insieme possiamo essere completamente indipendenti".
Secondo Tusk, perciò, bisogna compiere "passi assertivi e spettacolari", per "cambiare le emozioni collettive e rilanciare l'aspirazione di aumentare l'integrazione europea al livello successivo. Una sempre più, chiamiamola così, assertiva Cina, soprattutto sui mari; la politica aggressiva della Russia nei confronti dell'Ucraina e i suoi vicini; le guerre, il terrore e l'anarchia in Medio Oriente e in Africa, con l'Islam radicale che gioca un ruolo importante, così come le dichiarazioni preoccupanti dalla nuova Amministrazione americana, rendono il nostro futuro altamente imprevedibile".
Tusk scrive che "in particolare il cambiamento a Washington mette l'Unione europea in una situazione difficile: con la nuova Amministrazione sembrano messi in causa gli ultimi 70 anni di politica estera americana". Il suo invito è che i governi europei "non possono arrendersi a chi vuole indebolire i legami transatlantici, senza i quali l'ordine globale e la pace non possono sopravvivere: dobbiamo ricordare ai nostri amici americani il loro stesso motto 'Uniti vinciamo, divisi perdiamo"'.