MONDO
Bruxelles
Ue, bocciate tutte le candidature M5S nelle commissioni del Parlamento
Stop a Eleonora Evi per la presidenza della Commissione Petizioni. No anche alle vicepresidenze per Affronte (pesca), Tambureano (industria) e Moi (agricoltura).

Tutte le candidature dei deputati europei del M5S e del gruppo euroscettico Efdd per le cariche costitutive. La grande coalizione Ppe-S&D-Alde ha bloccato la candidatura di Eleonora Evi alla presidenza della Commissione Petizioni. Stoppate anche le vicepresidenze per Affronte (pesca), Tambureano (industria) e Moi (agricoltura).
Pronta la reazione, con una nota, del Movimento 5 Stelle. "Si è consumato l'omicidio della democrazia. Il cordone sanitario (cosí lo chiamano loro stessi) messo in atto dalle larghe intese continentali ha ucciso ogni prassi istituzionale. Pur di tenere lontano il Movimento 5 Stelle e l'Efdd dalle cariche che spettavano loro (presidenze e vicepresidenze delle Commissioni), è stato ignorato il metodo D'Hondt, che da sempre veniva usato per garantire la rappresentanza dei cittadini nelle varie commissioni europee". denuncia il M5s Europa.
"La mancata elezione di Eleonora Evi alla presidenza della Commissione Petizioni - proseguono gli europarlamentari 5 stelle - cosí come l'aver ignorato tutte le vicepresidenze che sarebbero spettate all'Efdd (di cui molte al M5S), rappresenta la negazione della democrazia, la quale vorrebbe che tutti i cittadini venissero rappresentati, compresi quelli che a torto o ragione vengono considerati euroscettici. L'Europa svela cosí il suo vero volto, o meglio conferma quello che abbiamo sempre visto e denunciato".
"Lo fa questa volta in maniera smaccata ed evidente, costretta a difendersi in maniera palese da se stessa, ovvero dai cittadini che reclamano la loro autonomia di giudizio e la libertà di pensiero. Da un lato aggiungono - quelle europee sono istituzioni che difendono i diritti delle minoranze, ma quando queste minoranze non si accordano al pensiero unico, allora le emargina nel tentativo di soffocarle, di imbavagliarle. Vediamo ora se ci sarà qualcuno disposto a sollevare gli scudi in difesa della violazione della prassi democratica, che si tratti di qualche autorità indipendente e teoricamente super partes, oppure di qualche giornalista colto da un senso di nausea di fronte a un'ingiustizia tanto conclamata".
"Abbiamo il vago sospetto che tutti, invece, esulteranno in silenzio, come se vi fosse una qualunque cosa buona nella prevaricazione di una classe egemone sui diritti e sul principio di eguaglianza. La discriminazione non è mai una cosa buona: in passato ha dominato periodi bui della storia della ragione, che vorremmo avere superato per sempre. Oggi a noi: domani?", concludono gli eurodeputati.
Pronta la reazione, con una nota, del Movimento 5 Stelle. "Si è consumato l'omicidio della democrazia. Il cordone sanitario (cosí lo chiamano loro stessi) messo in atto dalle larghe intese continentali ha ucciso ogni prassi istituzionale. Pur di tenere lontano il Movimento 5 Stelle e l'Efdd dalle cariche che spettavano loro (presidenze e vicepresidenze delle Commissioni), è stato ignorato il metodo D'Hondt, che da sempre veniva usato per garantire la rappresentanza dei cittadini nelle varie commissioni europee". denuncia il M5s Europa.
"La mancata elezione di Eleonora Evi alla presidenza della Commissione Petizioni - proseguono gli europarlamentari 5 stelle - cosí come l'aver ignorato tutte le vicepresidenze che sarebbero spettate all'Efdd (di cui molte al M5S), rappresenta la negazione della democrazia, la quale vorrebbe che tutti i cittadini venissero rappresentati, compresi quelli che a torto o ragione vengono considerati euroscettici. L'Europa svela cosí il suo vero volto, o meglio conferma quello che abbiamo sempre visto e denunciato".
"Lo fa questa volta in maniera smaccata ed evidente, costretta a difendersi in maniera palese da se stessa, ovvero dai cittadini che reclamano la loro autonomia di giudizio e la libertà di pensiero. Da un lato aggiungono - quelle europee sono istituzioni che difendono i diritti delle minoranze, ma quando queste minoranze non si accordano al pensiero unico, allora le emargina nel tentativo di soffocarle, di imbavagliarle. Vediamo ora se ci sarà qualcuno disposto a sollevare gli scudi in difesa della violazione della prassi democratica, che si tratti di qualche autorità indipendente e teoricamente super partes, oppure di qualche giornalista colto da un senso di nausea di fronte a un'ingiustizia tanto conclamata".
"Abbiamo il vago sospetto che tutti, invece, esulteranno in silenzio, come se vi fosse una qualunque cosa buona nella prevaricazione di una classe egemone sui diritti e sul principio di eguaglianza. La discriminazione non è mai una cosa buona: in passato ha dominato periodi bui della storia della ragione, che vorremmo avere superato per sempre. Oggi a noi: domani?", concludono gli eurodeputati.