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MONDO

Monaco

Ue, conferenza sicurezza. Gabriel: mondo davanti a baratro. Juncker: emancipati ma non contro Nato

Presenti il presidente e il vice presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker e Frans Timmermans, l'Alto rappresentante della politica estera Federica Mogherini, i commissari Elzbieta Bienkowska, Johannes Hahn e Julian King e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov

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Sigmar Gabriel (Sven Hoppe/dpa via AP)
Il mondo nel 2018 si trova davanti al baratro: "beni come calcolabilità e affidabilità sono molto scarsi nella politica internazionale". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, a Monaco alla conferenza di Sicurezza. Gabriel ha citato il conflitto siriano, il pericolo atomico rappresentato dalla Corea del nord, lo sviluppo dei nazionalismi e del protezionismo.

L'Europa deve proiettarsi come potenza mondiale nel futuro, "senza concentrarsi solo sulla forza militare, ma anche senza rinunciarvi del tutto" ha detto Gabriel. "Se restassimo gli unici vegetariani fratutti mangiatori di carne nel mondo, il nostro compito nonsarebbe molto facile", ha aggiunto. 

A Monaco anche la premier britannica Theresa May: "anche se la Gran Bretagna lascia l'Ue, resta obbligata nei confronti della sicurezza in Europa, perché la sicurezza dell'Europa è la nostra sicurezza". E propone di 'partire nel 2019 con il contratto di sicurezza con la Ue'. May conferma: 'usciremo dalla Ue, non ci sarà un secondo referendum'.

"Io sono dell'opinione che poiché non siamo in guerra con il popolo britannico, né ci vogliamo vendicare per la decisione presa in modo sovrano, l'alleanza sulla sicurezza possa andare avanti. Ma questo non va confuso con altre questioni". Così il presidente della Commissione Ue, Jean Claude-Juncker a Monaco. "Dobbiamo valutare le cose punto per punto. Non mi piacerebbe che valutazioni sulla sicurezza finiscano sullo stesso tavolo di quelle commerciali, come vorrebbero alcuni".

"Sento critiche sul fatto che vorremmo noi europei essere più autonomi. Sì, noi vogliamo emanciparci, questo è chiaro, ma non contro la Nato. Credo che la Nato sia un progetto che debba restare anche per le future generazioni" ha detto Juncker. "Ci è sempre stato criticato che facevamo troppo poco, ora che ci sforziamo di più, neppure va bene".