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MONDO

Ue: i controlli alle frontiere interne Schengen prorogati fino a febbraio

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Il ponte tra Danimarca e Svezia
Si allontana il ritorno alla normalità dello spazio Schengen di libera circolazione. I controlli "temporanei" alle frontiere interne, decisi lo scorso maggio per far fronte all'emergenza profughi, saranno prorogati di altri tre mesi, fino al 12 febbraio. Lo ha stabilito oggi la Commissione europea rispondendo alle richieste di Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia. "Lavoriamo senza sosta per tornare al più presto al funzionamento normale di Schengen - ha commentato il primo vicepresidente della Commissione Frans Timmermans - ma siamo ancora lontani dall'obiettivo".

La scorsa primavera, si erano create quelle "circostanze eccezionali" previste dall'articolo 29 del codice Schengen per giustificare la temporanea deroga alla libera circolazione delle persone. Era infatti il momento in cui "gravi mancanze nella gestione delle frontiere esterne in Grecia e il numero elevato di migranti irregolari" che cercavano di raggiungere il Nord Europa hanno spinto i cinque paesi a ripristinare i controlli alle rispettive frontiere. Si tratta in particolare delle frontiere dell'Austria con Ungheria e Slovenia, della Germania con l'Austria, della Danimarca con la Germania, della Svezia nei porti del Sud e dell'Ovest, della Norvegia nei porti collegati con Danimarca, Germania e Svezia.

Secondo la Commissione, i controlli effettuati sono "proporzionati e limitati al minimo necessario per rispondere alla minaccia grave rappresentata per l'ordine pubblico e la sicurezza interna dai movimenti secondari di migranti irregolari in arrivo dalla Grecia". Inoltre, ha stabilito l'esecutivo, attualmente "nessun cambiamento di circostanza giustifica una modifica di tale decisione".